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Il Milan di Massimiliano Allegri sta sorprendentemente mantenendo un posto di vertice in classifica, superando le aspettative e vincendo tutti gli scontri diretti principali.
Tuttavia, il successo è costruito su poche certezze, come evidenziato dalle statistiche sull'utilizzo della rosa: in un'epoca di cinque sostituzioni e una media di 4,5 cambi in Serie A, il Milan ne effettua solo 3,5 per partita. Nelle ultime sette giornate, Allegri ha utilizzato pochissimo la panchina. Questa scarsa rotazione è attribuita sia alla mancanza di risorse valide che alla poca fiducia verso le seconde linee.
La campagna acquisti estiva ha portato investimenti per circa 160 milioni di euro (tra cui Nkunku, Jashari, Ricci, De Winter, Estupinan, Athekame, Rabiot e Odogu), ma a parte Rabiot, la maggior parte di questi acquisti non sono titolari fissi e costituiscono un "disavanzo" relegato in panchina.
Con l'avvicinarsi del mercato di gennaio, il Milan si trova a un bivio cruciale: la società deve agire chirurgicamente per rafforzare l'organico e mantenere il livello di competitività. L'articolo avverte di non ripetere l'errore commesso dalla Juventus nel 2023/2024: nonostante Allegri avesse mantenuto i bianconeri in corsa Scudetto fino a febbraio, l'arrivo di pedine poco funzionali nel mercato invernale (Djalò e Alcaraz) portò al naufragio dei sogni di gloria. Il Milan deve evitare una simile situazione per non vanificare l'ottimo lavoro svolto finora.
Tuttavia, il successo è costruito su poche certezze, come evidenziato dalle statistiche sull'utilizzo della rosa: in un'epoca di cinque sostituzioni e una media di 4,5 cambi in Serie A, il Milan ne effettua solo 3,5 per partita. Nelle ultime sette giornate, Allegri ha utilizzato pochissimo la panchina. Questa scarsa rotazione è attribuita sia alla mancanza di risorse valide che alla poca fiducia verso le seconde linee.
La campagna acquisti estiva ha portato investimenti per circa 160 milioni di euro (tra cui Nkunku, Jashari, Ricci, De Winter, Estupinan, Athekame, Rabiot e Odogu), ma a parte Rabiot, la maggior parte di questi acquisti non sono titolari fissi e costituiscono un "disavanzo" relegato in panchina.
Con l'avvicinarsi del mercato di gennaio, il Milan si trova a un bivio cruciale: la società deve agire chirurgicamente per rafforzare l'organico e mantenere il livello di competitività. L'articolo avverte di non ripetere l'errore commesso dalla Juventus nel 2023/2024: nonostante Allegri avesse mantenuto i bianconeri in corsa Scudetto fino a febbraio, l'arrivo di pedine poco funzionali nel mercato invernale (Djalò e Alcaraz) portò al naufragio dei sogni di gloria. Il Milan deve evitare una simile situazione per non vanificare l'ottimo lavoro svolto finora.