Milan: fatica con le big. E' test scudetto.

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Tuttosport in edicola: Milan cerca una conferma contro la Juventus su un aspetto che risulta ancora da verificare dopo i primi due mesi di stagione ufficiale: la capacità di fare la differenza in una partitissima di cartello. Finora sono stati tre i test probanti: il derby e le prime due giornate del girone di Champions League. Con l’Inter è finita con un crollo per 5-1. Con Newcastle e Borussia Dortmund sono arrivati due pareggi per 0-0 che complicano l’inseguimento alla qualificazione agli ottavi della competizione europea. Poi ci sono ben sette vittorie in Serie A che valgono il primato in classifica. In queste affermazioni rientrano anche quelle con Lazio e Roma, due squadre che appartengono all’aristocrazia del campionato. Ma, scorrendo la graduatoria, è inevitabile osservare che i giallorossi occupano la 10ª posizione, mentre i biancocelesti sono addirittura 13esimi. Il loro avvio è stato molto deludente. E tutte le altre squadre sconfitte dai rossoneri sono nella seconda metà della graduatoria: Bologna 11°, Torino 14°, Genoa 15° (battuto nel concitatissimo finale solo grazie al controverso gol di Pulisic), Verona 16° e Cagliari ultimo. A dimostrazione che l'analisi sulla difficoltà del calendario deve essere filtrata anche attraverso il criterio del momento di forma delle avversarie. L’Inter, per fare un raffronto citando la più immediata inseguitrice, ha già giocato conto tre squadre tra le prime sette: Milan, Fiorentina e Monza.
La Juventus quindi rappresenta un banco di prova per il nuovo Milan in versione di gala. Il mercato ha regalato a Stefano Pioli numerose alternative offensive. Ma nelle partitissime disputate finora il peso di spezzare l’equilibrio è finito sul solito Leao. È stato così a Dortmund, dove il portoghese ha creato i pericoli maggiori anche se alla fine la porta del Borussia è rimasta imbattuta come quella rossonera. In parte è capitato lo stesso con il Newcastle quando il numero 10 ha dilapidato con l’incauto tentativo di tacco un’opportunità che si era comunque costruito da solo con una delle sue discese travolgenti. E nel derby è stato dell’ex ala del Lille l’unico squillo che avrebbe potuto riaprire la stracittadina prima del tracollo finale, che ha allontanato nuovamente le due milanesi nel punteggio con proporzioni ancora maggiori. I nuovi elementi offensivi non hanno ancora lasciato il segno in questi snodi cruciali: Pulisic e Okafor sono stati decisivi in altre gare, mentre Chukwueze e Jovic devono ancora mettersi in luce a livello assoluto con la nuova maglia.
Ma, quando il livello sale, sembra che il peso di inventare gravi ancora soprattutto sulle spalle di Leao. Con i bianconeri il portoghese sarà privo degli altri due trascinatori del gruppo: Maignan e Theo Hernandez, squalificati a causa dei cartellini rimediati a Marassi. Il test con la Juventus, terza insieme alla Fiorentina, diventa ancora più fondamentale perché è la prima tappa di un trittico da grandi serate. Seguiranno la trasferte del Parco dei Principi col Psg, determinante per il cammino in Champions League, e il viaggio a Napoli con i campioni d’Italia alle prese con un momento difficile, ma comunque al 5° posto in classifica. Otto giorni al massimo coefficiente di difficoltà per spingere ancora più in alto le impressioni positive delle prime otto giornate di campionato. Per uscirne bene servirà il primo vero acuto in un big-match, dopo l’incubo del derby e le due prestazioni senza successi e gol in Champions.
 

bmb

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Tuttosport in edicola: Milan cerca una conferma contro la Juventus su un aspetto che risulta ancora da verificare dopo i primi due mesi di stagione ufficiale: la capacità di fare la differenza in una partitissima di cartello. Finora sono stati tre i test probanti: il derby e le prime due giornate del girone di Champions League. Con l’Inter è finita con un crollo per 5-1. Con Newcastle e Borussia Dortmund sono arrivati due pareggi per 0-0 che complicano l’inseguimento alla qualificazione agli ottavi della competizione europea. Poi ci sono ben sette vittorie in Serie A che valgono il primato in classifica. In queste affermazioni rientrano anche quelle con Lazio e Roma, due squadre che appartengono all’aristocrazia del campionato. Ma, scorrendo la graduatoria, è inevitabile osservare che i giallorossi occupano la 10ª posizione, mentre i biancocelesti sono addirittura 13esimi. Il loro avvio è stato molto deludente. E tutte le altre squadre sconfitte dai rossoneri sono nella seconda metà della graduatoria: Bologna 11°, Torino 14°, Genoa 15° (battuto nel concitatissimo finale solo grazie al controverso gol di Pulisic), Verona 16° e Cagliari ultimo. A dimostrazione che l'analisi sulla difficoltà del calendario deve essere filtrata anche attraverso il criterio del momento di forma delle avversarie. L’Inter, per fare un raffronto citando la più immediata inseguitrice, ha già giocato conto tre squadre tra le prime sette: Milan, Fiorentina e Monza.
La Juventus quindi rappresenta un banco di prova per il nuovo Milan in versione di gala. Il mercato ha regalato a Stefano Pioli numerose alternative offensive. Ma nelle partitissime disputate finora il peso di spezzare l’equilibrio è finito sul solito Leao. È stato così a Dortmund, dove il portoghese ha creato i pericoli maggiori anche se alla fine la porta del Borussia è rimasta imbattuta come quella rossonera. In parte è capitato lo stesso con il Newcastle quando il numero 10 ha dilapidato con l’incauto tentativo di tacco un’opportunità che si era comunque costruito da solo con una delle sue discese travolgenti. E nel derby è stato dell’ex ala del Lille l’unico squillo che avrebbe potuto riaprire la stracittadina prima del tracollo finale, che ha allontanato nuovamente le due milanesi nel punteggio con proporzioni ancora maggiori. I nuovi elementi offensivi non hanno ancora lasciato il segno in questi snodi cruciali: Pulisic e Okafor sono stati decisivi in altre gare, mentre Chukwueze e Jovic devono ancora mettersi in luce a livello assoluto con la nuova maglia.
Ma, quando il livello sale, sembra che il peso di inventare gravi ancora soprattutto sulle spalle di Leao. Con i bianconeri il portoghese sarà privo degli altri due trascinatori del gruppo: Maignan e Theo Hernandez, squalificati a causa dei cartellini rimediati a Marassi. Il test con la Juventus, terza insieme alla Fiorentina, diventa ancora più fondamentale perché è la prima tappa di un trittico da grandi serate. Seguiranno la trasferte del Parco dei Principi col Psg, determinante per il cammino in Champions League, e il viaggio a Napoli con i campioni d’Italia alle prese con un momento difficile, ma comunque al 5° posto in classifica. Otto giorni al massimo coefficiente di difficoltà per spingere ancora più in alto le impressioni positive delle prime otto giornate di campionato. Per uscirne bene servirà il primo vero acuto in un big-match, dopo l’incubo del derby e le due prestazioni senza successi e gol in Champions.
Siamo a 21 punti in 8 partite, tra 10 giorni avremo finito gli scontri diretti nel girone d'andata. Dove sarebbe la fatica con le big? Sperino tutti che non facciamo almeno 4 punti...perché poi c'è da ridere.
 

Mika

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Siamo a 21 punti in 8 partite, tra 10 giorni avremo finito gli scontri diretti nel girone d'andata. Dove sarebbe la fatica con le big? Sperino tutti che non facciamo almeno 4 punti...perché poi c'è da ridere.
Il derby perso per la stampa cancella la vittoria su Roma e Lazio :sisi: Quindi abbiamo 6 punti in meno virtuali :sisi:
 
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Tuttosport in edicola: Milan cerca una conferma contro la Juventus su un aspetto che risulta ancora da verificare dopo i primi due mesi di stagione ufficiale: la capacità di fare la differenza in una partitissima di cartello. Finora sono stati tre i test probanti: il derby e le prime due giornate del girone di Champions League. Con l’Inter è finita con un crollo per 5-1. Con Newcastle e Borussia Dortmund sono arrivati due pareggi per 0-0 che complicano l’inseguimento alla qualificazione agli ottavi della competizione europea. Poi ci sono ben sette vittorie in Serie A che valgono il primato in classifica. In queste affermazioni rientrano anche quelle con Lazio e Roma, due squadre che appartengono all’aristocrazia del campionato. Ma, scorrendo la graduatoria, è inevitabile osservare che i giallorossi occupano la 10ª posizione, mentre i biancocelesti sono addirittura 13esimi. Il loro avvio è stato molto deludente. E tutte le altre squadre sconfitte dai rossoneri sono nella seconda metà della graduatoria: Bologna 11°, Torino 14°, Genoa 15° (battuto nel concitatissimo finale solo grazie al controverso gol di Pulisic), Verona 16° e Cagliari ultimo. A dimostrazione che l'analisi sulla difficoltà del calendario deve essere filtrata anche attraverso il criterio del momento di forma delle avversarie. L’Inter, per fare un raffronto citando la più immediata inseguitrice, ha già giocato conto tre squadre tra le prime sette: Milan, Fiorentina e Monza.
La Juventus quindi rappresenta un banco di prova per il nuovo Milan in versione di gala. Il mercato ha regalato a Stefano Pioli numerose alternative offensive. Ma nelle partitissime disputate finora il peso di spezzare l’equilibrio è finito sul solito Leao. È stato così a Dortmund, dove il portoghese ha creato i pericoli maggiori anche se alla fine la porta del Borussia è rimasta imbattuta come quella rossonera. In parte è capitato lo stesso con il Newcastle quando il numero 10 ha dilapidato con l’incauto tentativo di tacco un’opportunità che si era comunque costruito da solo con una delle sue discese travolgenti. E nel derby è stato dell’ex ala del Lille l’unico squillo che avrebbe potuto riaprire la stracittadina prima del tracollo finale, che ha allontanato nuovamente le due milanesi nel punteggio con proporzioni ancora maggiori. I nuovi elementi offensivi non hanno ancora lasciato il segno in questi snodi cruciali: Pulisic e Okafor sono stati decisivi in altre gare, mentre Chukwueze e Jovic devono ancora mettersi in luce a livello assoluto con la nuova maglia.
Ma, quando il livello sale, sembra che il peso di inventare gravi ancora soprattutto sulle spalle di Leao. Con i bianconeri il portoghese sarà privo degli altri due trascinatori del gruppo: Maignan e Theo Hernandez, squalificati a causa dei cartellini rimediati a Marassi. Il test con la Juventus, terza insieme alla Fiorentina, diventa ancora più fondamentale perché è la prima tappa di un trittico da grandi serate. Seguiranno la trasferte del Parco dei Principi col Psg, determinante per il cammino in Champions League, e il viaggio a Napoli con i campioni d’Italia alle prese con un momento difficile, ma comunque al 5° posto in classifica. Otto giorni al massimo coefficiente di difficoltà per spingere ancora più in alto le impressioni positive delle prime otto giornate di campionato. Per uscirne bene servirà il primo vero acuto in un big-match, dopo l’incubo del derby e le due prestazioni senza successi e gol in Champions.
Gli esami per il lanciano non finiscono mai.
 
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non ho letto l'articolo ma solo il titolo...ma perchè saremmo in difficoltà con le grandi? abbiamo perso il derby per colpa di pep che abbiamo in panca...ma abbiamo vinto a roma e in casa con la lazio...non capisco.
 

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La Juventus quindi rappresenta un banco di prova per il nuovo Milan in versione di gala. Il mercato ha regalato a Stefano Pioli numerose alternative offensive. Ma nelle partitissime disputate finora il peso di spezzare l’equilibrio è finito sul solito Leao. È stato così a Dortmund, dove il portoghese ha creato i pericoli maggiori anche se alla fine la porta del Borussia è rimasta imbattuta come quella rossonera. In parte è capitato lo stesso con il Newcastle quando il numero 10 ha dilapidato con l’incauto tentativo di tacco un’opportunità che si era comunque costruito da solo con una delle sue discese travolgenti. E nel derby è stato dell’ex ala del Lille l’unico squillo che avrebbe potuto riaprire la stracittadina prima del tracollo finale, che ha allontanato nuovamente le due milanesi nel punteggio con proporzioni ancora maggiori. I nuovi elementi offensivi non hanno ancora lasciato il segno in questi snodi cruciali: Pulisic e Okafor sono stati decisivi in altre gare, mentre Chukwueze e Jovic devono ancora mettersi in luce a livello assoluto con la nuova maglia.
Ma, quando il livello sale, sembra che il peso di inventare gravi ancora soprattutto sulle spalle di Leao. Con i bianconeri il portoghese sarà privo degli altri due trascinatori del gruppo: Maignan e Theo Hernandez, squalificati a causa dei cartellini rimediati a Marassi. Il test con la Juventus, terza insieme alla Fiorentina, diventa ancora più fondamentale perché è la prima tappa di un trittico da grandi serate. Seguiranno la trasferte del Parco dei Principi col Psg, determinante per il cammino in Champions League, e il viaggio a Napoli con i campioni d’Italia alle prese con un momento difficile, ma comunque al 5° posto in classifica. Otto giorni al massimo coefficiente di difficoltà per spingere ancora più in alto le impressioni positive delle prime otto giornate di campionato. Per uscirne bene servirà il primo vero acuto in un big-match, dopo l’incubo del derby e le due prestazioni senza successi e gol in Champions.
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Pit96

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La Juventus quindi rappresenta un banco di prova per il nuovo Milan in versione di gala. Il mercato ha regalato a Stefano Pioli numerose alternative offensive. Ma nelle partitissime disputate finora il peso di spezzare l’equilibrio è finito sul solito Leao. È stato così a Dortmund, dove il portoghese ha creato i pericoli maggiori anche se alla fine la porta del Borussia è rimasta imbattuta come quella rossonera. In parte è capitato lo stesso con il Newcastle quando il numero 10 ha dilapidato con l’incauto tentativo di tacco un’opportunità che si era comunque costruito da solo con una delle sue discese travolgenti. E nel derby è stato dell’ex ala del Lille l’unico squillo che avrebbe potuto riaprire la stracittadina prima del tracollo finale, che ha allontanato nuovamente le due milanesi nel punteggio con proporzioni ancora maggiori. I nuovi elementi offensivi non hanno ancora lasciato il segno in questi snodi cruciali: Pulisic e Okafor sono stati decisivi in altre gare, mentre Chukwueze e Jovic devono ancora mettersi in luce a livello assoluto con la nuova maglia.
Ma, quando il livello sale, sembra che il peso di inventare gravi ancora soprattutto sulle spalle di Leao. Con i bianconeri il portoghese sarà privo degli altri due trascinatori del gruppo: Maignan e Theo Hernandez, squalificati a causa dei cartellini rimediati a Marassi. Il test con la Juventus, terza insieme alla Fiorentina, diventa ancora più fondamentale perché è la prima tappa di un trittico da grandi serate. Seguiranno la trasferte del Parco dei Principi col Psg, determinante per il cammino in Champions League, e il viaggio a Napoli con i campioni d’Italia alle prese con un momento difficile, ma comunque al 5° posto in classifica. Otto giorni al massimo coefficiente di difficoltà per spingere ancora più in alto le impressioni positive delle prime otto giornate di campionato. Per uscirne bene servirà il primo vero acuto in un big-match, dopo l’incubo del derby e le due prestazioni senza successi e gol in Champions.
Mamma mia, ma quante stupidaggini scrivono?
Le big sarebbero unicamente Inter, Newcastle e Borussia.
Roma e Lazio non sono big perché sono 10° e 13°. L'Inter invece sì che ha avuto un calendario difficile perché ha affrontato Monza e Fiorentina, settima e quarta.
Ma della juve cosa dicono invece? Ha vinto con Udinese (17°), Empoli (18°), Lazio (13°), Lecce (9°) e Torino (14°). Allora? Dove sarebbero queste big secondo il loro ragionamento? Eppure non leggo di una juve in difficoltà con le big... Ah non ho calcolato la Champions... Ah giusto, non la giocano
 

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