Non ho tempo per argomentare molto, ma a costo di sembrare poco lineare adesso devo dire - cavolata più cavolata meno tanto ne ho dette tante

- che abbandono del tutto ipotesi dietrologiche, scorpori occulti o quant'altro, tutte cose che mi sembrano del tutto remote e prive di fondamento alla luce degli sviluppi più recenti. Anzi penso che Li abbia intenzione di rimanere proprietario a lungo e non vedo una exit in tempi brevi, e nemmeno me la auguro perché sarebbe il frutto di una catastrofe (Thohir spese poco, Yong deve cercare di sviluppare molto il suo asset e se avrà successo è possibile che gli passi la voglia di rivendere, d'altronde la scalata dei Glazers fu un'operazioni finanziaria giudicata un azzardo all'epoca eppure sono ancora proprietari dopo 12 anni, mentre molti preconizzavano una vendita dopo pochi anni).
Va detto che nella parte finale di questa vicenda Yong e Fassone hanno acquistato dei punti e si sono dimostrati all'altezza e immagino che pensino che l'aumento dei ricavi (non di molto temo nel breve) e un minimo di rilancio complessivo comporti la possibilità di rifinanziare questo prestito in seguito a condizioni più vantaggiose con un partner bancario, anche Glazer fece così, i debiti più cattivi con i fondi li estinse con altri prestiti anche obbligazionari con la tecnica del roll over. Speriamo che abbiano successo.
Vanno sottolineati i due fattori che si sono palesati negli ultimi tempi, la consistenza del patrimonio di Yong e la misura della leva che è inferiore a quanto si temeva e le due cose sono collegate (io faccio riferimento ai 180 prestati per completare la raccolta dei soldi che vanno a Fininvest tecnicamente addossati a Rossoneri Lux, perché il prestito al Milan è una cosa diversa secondo me, tanto è vero che è a tassi molto più bassi e non va messo in quel calderone). Paradossalmente le spiegazioni che sono state fornite che sembravano risibili si sono rivelate esatte (la banca cinese che doveva mettere questi 180 M e che si è tirata indietro non aveva firmato niente di vincolante e la colpa grave è stata a livello comunicativo di tenere segreti questi particolari dando alla vigilia del 3 marzo una connotazione immeritatamente farsesca a tutta la situazione. Rimane il fatto che pure quello era debito esattamente come questo, e quindi non cambiava molto, e suona più logico che la specifica preoccupazione del governo nei confronti delle operazioni a leva, a causa della imponente quantità di debito già esistente in Cina, abbia giocato un ruolo negativo. Non avendo mai saputo precisamente la natura dei capitali che dovevano affluire dalla Cina è stato sempre molto difficile capire i motivi del rifiuto, ora sappiamo che si trattava di debito e si può sperare che fosse questo il motivo e non il fatto che il piano industriale facesse schifo, cosa che in un primo momento avevo pensato. Rimane il fatto che si può sperare in qualche contratto di sponsor regionali, ma continuare a ossessionarsi con gli "investitori cinesi" lo trovo bizzarro, tanto sono tutte banche o società finanziarie che ragionano esattamente come quelle occidentali, se Yong Fassone e Mirabelli saranno bravi potremo rifinanziare il debito con istituti occidentali e non avremo bisogno dei cinesi per forza, tanto più che se Elliott ha visionato il piano e ha accettato è probabile che abbia saputo che Yong ha in Occidente fondi di sicurezza per coprire qualche perdita nei primi anni di bilancio, va detto che il tasso del 11,5% sul LBO in senso tecnico è inferiore, tenuto conto anche della differenza dei tassi di base rispetto ad allora, al 14% e 20% che alcuni fondi praticarono a Glazer, si tratta di una buona notizia che si spiega per il fatto che qui la leva è inferiore e Yong ha messo a repentaglio almeno una parte del patrimonio (che potrebbe persino essere più grosso di quello che si dice), cosa che i Glazers si guardarono bene dal fare, e questo compensa forse la maggiore gracilità della garanzia Milan rispetto a quella MU.
In termini generali mi aspettavo qualcosa di meglio, inutile nasconderlo, ma adesso è meglio non fasciarsi la testa prima del tempo o immergersi nel limbo dell'attesa di improbabili cavalieri bianchi. Ho l'impressione che la dietrologia continui per comprensibili ragioni opposte: da un lato gli apocalittici che temono di ritrovarsi ancora il duo tra i piedi, dall'altra coloro che, facendo leva su alcuni elementi ancora poco chiari, sognano fantomatici tesori cinesi a fondo perduto in attesa di varcare il confine o nuovi poderosi acquirenti, non a caso la figura del fantomatico garante assume connotati estremamente cangianti e disparati. Io arrivati a questo punto preferisco fare di necessità virtù e rimanere coi piedi per terra e non vedo la necessità di nessun garante in questa operazione per come si sta profilando, anche perché il debito bancario del Milan è più basso di quello che sembrava e forse già estinto da Fininvest nel corso del 2016 - c'è molto factoring che è tutt'altra cosa, molto più gestibile. Forse sarò un po' bastian contrario e quando molti rullavano i tamburi tendevo a evidenziare le criticità (mi sembrava stranissimo, tra l'altro, che gruppi non finanziari non si palesassero anche prima del closing e infatti erano tutte banche che poi si sono tirate indietro, ma è logico che dei finanziatori non avessero la pulsione di manifestarsi prima e anche ora non penso affatto che esistano società non finanziarie cinesi in attesa di rilevare il Milan), ora invece che molti, anche fuori di qui, manifestano molto scetticismo, mi viene voglia di lasciare spazio alla speranza