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Come riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 10 giugno, l'Uefa ha detto no al Milan per il Voluntary Agreement per le seguenti ragioni: ha bisogno di chiarimenti maggiori in merito alla disponibilità economica, ai progetti futuri dei cinesi ed all'identità della nuova proprietà. Non viene ritenuto sufficiente nemmeno il piano di investimenti presentato (ricavi lontani dalle spese). Il deficit è lontano dai parametri imposti dall'Uefa. Ma c'è da dire che se fosse rimasto Berlusconi sarebbe andata molto peggio. Fassone e la dirigenza avevano messo in conto il rinvio della decisione. E Fassone si è subito messo in moto per trovare nuovi ricavi che possono arrivare dalle sponsorizzazioni e dalle scuole calcio create in Cina. Poi ci sono i soldi dell'Europa League. L'AD rossonero spera di ricevere l'ok da parte dell'Uefa in autunno in modo da proseguire gli investimenti fino al 2021: saranno stanziati 400 milioni nei prossimi 5 anni per rinforzare la rosa. Per quest'anno, nessun limite al mercato. Le sanzioni scatterebbero tra due anni, dal 2018/2019.
Secondo il Corriere della Sera, se ad ottobre non arriverà l'ok da parte dell'Uefa, verrà applicato il settlement agreement e, in base a quanto sarà grave il passivo di bilancio, verranno decise le sanzioni per la stagione 2018/2019.
Secondo il Corriere della Sera, se ad ottobre non arriverà l'ok da parte dell'Uefa, verrà applicato il settlement agreement e, in base a quanto sarà grave il passivo di bilancio, verranno decise le sanzioni per la stagione 2018/2019.