Milan: comandano Ibra e Furlani. Bonera e Kirovksi in U23.

Goro

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Ibra ha visto il titolo "senior advisor" e non ci ha visto più, sarà felice di alimentare il suo ego sulle spalle del Milan. Con le legend Bonera ed Abate poi, visto che le prime e seconde scelte da bruciare sono terminate.
 

Zenos

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La GDS conferma le news di ieri sul no a Comolli e aggiunge: i milanisti ieri sono andati al lavoro con il pensiero di Mancini che stacca dietro a Theo Hernandez, tristi quanto basta. Non sapevano che in quei minuti, a Londra, si stava decidendo il futuro del club. Lontano dalle telecamere, è andato in scena un incontro annunciato ma sottovalutato. Alle 10 italiane, Cardinale e Comolli si sono incontrati per colazione. Damien Comolli è entrato nella stanza come candidato alla poltrona di amministratore delegato del club: è il presidente del Tolosa, club di proprietà di RedBird, lavora con Cardinale da anni ed era stato individuato come uomo nuovo sul Milan. Tornano in mente le frasi di Cardinale al “Business of Football Summit” del Financial Times: «Tutto attorno al Milan deve cambiare, anche se preferisco la parola evolvere». Niente di fatto Come è andata? Beh, niente abbracci, niente strette di mano. Si può dire: Comolli non sarà il nuovo a.d. del Milan. Il manager francese aveva un piano, che prevedeva l’ingresso di nuove figure nel club (quasi sicuramente un nuovo direttore sportivo) e ne ha parlato. Il suo ingresso, insomma, avrebbe modificato fortemente la struttura attuale, che ha in Giorgio Furlani (amministratore delegato), Zlatan Ibrahimovic (uomo di fiducia di Cardinale) e Geoffrey Moncada (direttore tecnico) gli uomini chiave. Non se ne è fatto nulla. Tre uomini al comando I vincitori morali, quindi, sono Furlani, Ibrahimovic e Moncada, che restano nella loro posizione. Ibrahimovic, in particolare, si propone sempre più come uomo di riferimento: il suo rapporto con Cardinale resta stretto e il suo parere peserà su tante decisioni. Le prossime nomine, non per caso, sembrano destinate a essere due scelte molto sue, due suoi uomini di fiducia: Jovan Kirovski, ex direttore tecnico dei Galaxy, e Daniele Bonera, suo ex compagno, ora nello staff di Pioli. Sono i candidati forti per guidare - uno da direttore sportivo, l’altro da allenatore - la squadra B del Milan, per cui il club lavora da mesi. Per capire se la prospettiva diventerà realtà bisogna aspettare la fine dei campionati e la mancata iscrizione di un club alla Serie C, ma la strada sembra segnata: il Milan avrà una seconda squadra, si allenerà a Milanello e le decisioni forti - con Kirovski - le prenderà Ibra

Anche Tuttosport conferma le veline che sono iniziate a circolare ieri: Gerry Cardinale, dopo mesi di valutazioni e colloqui con Zlatan Ibrahimovic, ha deciso di mantenere la continuità nel management del Milan. Giorgio Furlani rimarrà amministratore delegato, Geoffrey Moncada responsabile dell'area tecnica e Antonio D'Ottavio direttore sportivo, con Ibrahimovic che si unirà a loro come senior advisor della proprietà.

Cardinale ha scelto di dare fiducia all'attuale dirigenza dopo aver lasciato andare Paolo Maldini e Frederic Massara alla fine della stagione 2022-23. Sebbene inizialmente avesse pensato di inserire Damien Comolli, presidente del Tolosa, i colloqui invernali non sono andati avanti e Cardinale ha preferito non apportare cambiamenti per evitare una rivoluzione interna.

Le ultime valutazioni sono state effettuate tra giovedì, quando Cardinale è arrivato a Milano per seguire la partita con la Roma e ha incontrato la squadra e le aree societarie, e venerdì, quando è volato a Londra per altri incontri di lavoro. Cardinale ha deciso di continuare sulla strada intrapresa con Ibrahimovic, che avrà voce in capitolo sulla costruzione della nuova squadra, sul mercato e sull'allenatore.

La posizione di Stefano Pioli rimane salda, ma i risultati del quarto di finale di Europa League con la Roma e le sfide di campionato con Inter e Juventus saranno decisivi per il futuro.

Nel frattempo, Ibrahimovic porterà a Milano Jovan Kirovski, futuro direttore sportivo dell'eventuale squadra Under 23 che potrebbe essere allenata da Daniele Bonera, favorito su Ignazio Abate.


PIOLI O LOPETEGUI PER LA PANCHINA QUI -)
Finché ci saranno 70 Mila peones che riempiono san siro non cambierà nulla.
 
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La GDS conferma le news di ieri sul no a Comolli e aggiunge: i milanisti ieri sono andati al lavoro con il pensiero di Mancini che stacca dietro a Theo Hernandez, tristi quanto basta. Non sapevano che in quei minuti, a Londra, si stava decidendo il futuro del club. Lontano dalle telecamere, è andato in scena un incontro annunciato ma sottovalutato. Alle 10 italiane, Cardinale e Comolli si sono incontrati per colazione. Damien Comolli è entrato nella stanza come candidato alla poltrona di amministratore delegato del club: è il presidente del Tolosa, club di proprietà di RedBird, lavora con Cardinale da anni ed era stato individuato come uomo nuovo sul Milan. Tornano in mente le frasi di Cardinale al “Business of Football Summit” del Financial Times: «Tutto attorno al Milan deve cambiare, anche se preferisco la parola evolvere». Niente di fatto Come è andata? Beh, niente abbracci, niente strette di mano. Si può dire: Comolli non sarà il nuovo a.d. del Milan. Il manager francese aveva un piano, che prevedeva l’ingresso di nuove figure nel club (quasi sicuramente un nuovo direttore sportivo) e ne ha parlato. Il suo ingresso, insomma, avrebbe modificato fortemente la struttura attuale, che ha in Giorgio Furlani (amministratore delegato), Zlatan Ibrahimovic (uomo di fiducia di Cardinale) e Geoffrey Moncada (direttore tecnico) gli uomini chiave. Non se ne è fatto nulla. Tre uomini al comando I vincitori morali, quindi, sono Furlani, Ibrahimovic e Moncada, che restano nella loro posizione. Ibrahimovic, in particolare, si propone sempre più come uomo di riferimento: il suo rapporto con Cardinale resta stretto e il suo parere peserà su tante decisioni. Le prossime nomine, non per caso, sembrano destinate a essere due scelte molto sue, due suoi uomini di fiducia: Jovan Kirovski, ex direttore tecnico dei Galaxy, e Daniele Bonera, suo ex compagno, ora nello staff di Pioli. Sono i candidati forti per guidare - uno da direttore sportivo, l’altro da allenatore - la squadra B del Milan, per cui il club lavora da mesi. Per capire se la prospettiva diventerà realtà bisogna aspettare la fine dei campionati e la mancata iscrizione di un club alla Serie C, ma la strada sembra segnata: il Milan avrà una seconda squadra, si allenerà a Milanello e le decisioni forti - con Kirovski - le prenderà Ibra

Anche Tuttosport conferma le veline che sono iniziate a circolare ieri: Gerry Cardinale, dopo mesi di valutazioni e colloqui con Zlatan Ibrahimovic, ha deciso di mantenere la continuità nel management del Milan. Giorgio Furlani rimarrà amministratore delegato, Geoffrey Moncada responsabile dell'area tecnica e Antonio D'Ottavio direttore sportivo, con Ibrahimovic che si unirà a loro come senior advisor della proprietà.

Cardinale ha scelto di dare fiducia all'attuale dirigenza dopo aver lasciato andare Paolo Maldini e Frederic Massara alla fine della stagione 2022-23. Sebbene inizialmente avesse pensato di inserire Damien Comolli, presidente del Tolosa, i colloqui invernali non sono andati avanti e Cardinale ha preferito non apportare cambiamenti per evitare una rivoluzione interna.

Le ultime valutazioni sono state effettuate tra giovedì, quando Cardinale è arrivato a Milano per seguire la partita con la Roma e ha incontrato la squadra e le aree societarie, e venerdì, quando è volato a Londra per altri incontri di lavoro. Cardinale ha deciso di continuare sulla strada intrapresa con Ibrahimovic, che avrà voce in capitolo sulla costruzione della nuova squadra, sul mercato e sull'allenatore.

La posizione di Stefano Pioli rimane salda, ma i risultati del quarto di finale di Europa League con la Roma e le sfide di campionato con Inter e Juventus saranno decisivi per il futuro.

Nel frattempo, Ibrahimovic porterà a Milano Jovan Kirovski, futuro direttore sportivo dell'eventuale squadra Under 23 che potrebbe essere allenata da Daniele Bonera, favorito su Ignazio Abate.


PIOLI O LOPETEGUI PER LA PANCHINA QUI -)
Non mi interessa chi comanda. Chi comanda deve fare le scelte giuste e agire nel momento giusto. Quest'anno la seconda stella dell'Inter è inevitabile, una società seria farebbe di tutto, sottolineo di tutto, per reagire immediatamente. C'era Conte libero e andava inseguito da subito. È una scommessa, ma era la giusta scommessa esattamente in questo momento. Magari non in passato, ma adesso si. Era una risposta forte e immediata a una situazione di rivalità che ci vede ora palesemente inferiori e arrancanti, con cinque derby consecutivi di sconfitte e la prospettiva che ciò possa continuare. La sola ipotesi, il solo immaginare di continuare con Pioli è patetico. Serve una scossa adesso. Chiunque comandi. Se comanda Ibra e questa scossa non sa darla nemmeno lui, è un pessimo comandante pure Ibra.
 

RSMilan

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Non mi interessa chi comanda. Chi comanda deve fare le scelte giuste e agire nel momento giusto. Quest'anno la seconda stella dell'Inter è inevitabile, una società seria farebbe di tutto, sottolineo di tutto, per reagire immediatamente. C'era Conte libero e andava inseguito da subito. È una scommessa, ma era la giusta scommessa esattamente in questo momento. Magari non in passato, ma adesso si. Era una risposta forte e immediata a una situazione di rivalità che ci vede ora palesemente inferiori e arrancanti, con cinque derby consecutivi di sconfitte e la prospettiva che ciò possa continuare. La sola ipotesi, il solo immaginare di continuare con Pioli è patetico. Serve una scossa adesso. Chiunque comandi. Se comanda Ibra e questa scossa non sa darla nemmeno lui, è un pessimo comandante pure Ibra.
Conte una scommessa ? Pensa gli altri allenatori allora
 

RSMilan

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Una scommessa nel senso che la gestione dei rapporti con lui non è facile, è l'esatto contrario di uno yes-man come Pioli che tanto fa comodo alla società.
Giusto sia così. Un allenatore di successo deve essere così. Magari lui è estremo ma è giusto che un allenatore vincente pretenda
 

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