Secondo SKY, si sta definendo una proroga, del termine della fase di trattativa in esclusiva, al 30 giugno. Dopo essere venuti a sapere dell'operazione in programma di Berlusconi, i manager di Fininvest hanno richiesto tale proroga ai rappresentati della cordata cinese, che hanno accettato.
Anche Laudisa (Gazzetta): #Milan in vendita. Sì dei cinesi a prorogare la trattativa sino al 30 giugno, aspettando #Berlusconi.
Anche Campopiano conferma: concordata la proroga fino al 30 giugno
Questione di clausole, importanti, sul testo del contratto di trasferimento delle quote del capitale sociale del Milan, ma anche sull'atto costitutivo e statuto della società veicolo, in fase appunto di costituzione, che domani dovrebbe controllare il 70 per cento del Milan, nonché infine su patti parasociali, pretesi da Fininvest, per vincolare i nuovi soci alla permanenza nel controllo del Milan per un certo periodo di tempo, e per l'osservanza del piano industriale e di investimenti proposto all'atto della presentazione dell'offerta. Insomma, un bel menu di incombenze e passaggi, inevitabile da quando si è appreso dalla viva voce di Berlusconi che costui intende avere, anche dopo la cessione, una posizione di influenza sulle future scelte strategiche del club, se non altro per assicurare che le stesse verranno attuate. Berlusconi e Fininvest venderanno, non possono non farlo, su questo non ci sono dubbi, se non altro per coerenza con la scelta di protrarre i negoziati sino ai limiti della ragionevolezza della imminente apertura della nuova stagione sportiva, con una squadra senza allenatore, con diversi giocatori in scadenza di contratto, altri in attesa di conoscere il proprio futuro avendo ricevuto delle proposte, e con un mercato da progettare per riempire i numerosi vuoti di organico che si stanno aprendo. Ma la fretta è cattiva consigliera, e Berlusconi non vuole perdere di vista i suoi obiettivi, vendere ma di fatto influire sul Milan del futuro, avendo ben presente che la partita vera si gioca non tanto nel nuovo board del club, quanto nella famosa società veicolo, che controllerà il club per conto del consorzio cinese e che verrà quotata in Borsa, di cui le parti stanno plasmando il profilo su atto costitutivo, statuto, patti parasociali direttamente con Fininvest stessa. La stazione di scambio dei pacchetti di controllo del futuro Milan, insomma, di cui Berlusconi, e ovviamente Fininvest, vorranno vigilare il traffico per cogliere tutte le opportunità che potranno manifestarsi, specie se un domani il club, dopo l'attuazione del promesso, e sontuoso (da quanto si legge, almeno) piano di investimenti, dovesse valere ben più che il prezzo di 500 milioni di euro, per il 100 per cento del capitale sociale, a cui verrà venduto. Come si comprenderà, una battaglia che si decide sul contenuto di tante, sofisticate, importanti clausole. Peccato che in campo ci vadano i giocatori: quelli che ci sono, quelli che non ci sono, quelli che dovrebbero esserci.