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Come riportato dal CorSera, a San Donato è partita la bonifica dell'area, con una prima opera di pulizia, da parte della società rossonera.
Ma il WWF si è fatto sentire con "La diffida alla proprietà dal procedere agli annunciati interventi di pulizia e taglio di vegetazione e alberi nell’area oggetto della richiesta di variante, per la realizzazione dello stadio di calcio. Seguiamo questa zona a sud di Milano da quando è stata resa edificabile . Si parla addirittura dai primi anni '90. Quando poi in prospettiva sono arrivati questi nuovi progetti sportivi avevamo segnalato agli enti competenti, già nel 2021, la zona umida e quella boscata a ovest dell'area di San Francesco, attaccata all'autostrada. Nessuna risposta. Nel 2023 abbiamo ripetuto la segnalazione. Ci siamo permessi di chiedere aiuto a un legale, l'avvocato Dini, per avere una risposta dovuta. A seguito di questo contatto con il legale, abbiamo coinvolto anche un agronomo, il dottor Guzzi, che ha espresso una relazione confermando quanto da noi affermato. Con questa perizia, tramite il legale abbiamo mandato una diffida alla proprietà, al comune di San Donato e, per conoscenza, a prefetto, carabinieri forestali e sovrintendenza. Vedremo come va a finire. Noi siamo preoccupati, abbiamo ovviamente accelerato sulla questione legale perché si parlava di bonifica e sicurezza dell'area, e non si capisce bene cosa voglia dire "bonifica". Perché quando si dice «rimozione del verde spontaneo, rimozione della sterpaglia», magari comprende anche la distruzione del sottobosco e l'abbattimento degli alberi, e la cosa ci preoccupa parecchio. Chiaro che questa è un azione iniziale, poi c'è tutto l’accordo di programma. Potrebbero andare a intaccare le aree naturalistiche».
Fabio Songa, rappresentante del Comitato di Chiaravalle:"Qui siamo dietro l'abitato di Chiaravalle, le case sono a un 100 metri, dietro nascosta dagli alberi c'è l'Abbazia con la Ciribiciaccola. Lo stadio del Milan dovrebbe sorgere a circa 250 metri da qui, vicino al rudere della cascina di San Francesco, parte della grangia dell'Abbazia di Chiaravalle. Qui siamo nel Parco Sud, che dovrebbe essere tutelato, ma ad oggi i progetti del Milan prevedono il "verde attrezzato". Tradotto: potrebbero costruire i parcheggi. La creazione di uno stadio sarebbe devastante in un territorio che invece andrebbe assolutamente valorizzato, con più di 1.000 anni di storia.Sempre più residenti contrari allo stadio. È difficile dare una risposta semplice. Ancora oggi, a un anno di distanza dalla notizia, molte persone non sono informate, non hanno capito cosa comporta uno stadio. Quello che posso dire io è che abbiamo fatto quattro assemblee a Chiaravalle, e che un numero crescente di cittadini è contrario e si sta attrezzando per opporsi all'impianto. C'è anche un problema di democrazia reale, la maggioranza fatta di liste civiche, che governa San Donato Milanese, si è fatta eleggere con un programma contro il consumo di suolo e promettendo che avrebbe addirittura ridimensionato il progetto preesistente su questa area, un progetto che non avrebbe comportato la creazione di ulteriore traffico. C'è un problema di democrazia perché. in primo luogo, è immorale che uno si presenti alle elezioni con un programma e una volta eletto faccia il contrario, ma in più c'è un problema di democrazia perché noi abbiamo chiesto un referendum, io sono cittadino di Milano, ma gli amici di San Donato hanno chiesto un referendum ed è stato negato, un referendum che chiedeva semplicemente: “Volete voi uno stadio a San Donato?”».
Ma il WWF si è fatto sentire con "La diffida alla proprietà dal procedere agli annunciati interventi di pulizia e taglio di vegetazione e alberi nell’area oggetto della richiesta di variante, per la realizzazione dello stadio di calcio. Seguiamo questa zona a sud di Milano da quando è stata resa edificabile . Si parla addirittura dai primi anni '90. Quando poi in prospettiva sono arrivati questi nuovi progetti sportivi avevamo segnalato agli enti competenti, già nel 2021, la zona umida e quella boscata a ovest dell'area di San Francesco, attaccata all'autostrada. Nessuna risposta. Nel 2023 abbiamo ripetuto la segnalazione. Ci siamo permessi di chiedere aiuto a un legale, l'avvocato Dini, per avere una risposta dovuta. A seguito di questo contatto con il legale, abbiamo coinvolto anche un agronomo, il dottor Guzzi, che ha espresso una relazione confermando quanto da noi affermato. Con questa perizia, tramite il legale abbiamo mandato una diffida alla proprietà, al comune di San Donato e, per conoscenza, a prefetto, carabinieri forestali e sovrintendenza. Vedremo come va a finire. Noi siamo preoccupati, abbiamo ovviamente accelerato sulla questione legale perché si parlava di bonifica e sicurezza dell'area, e non si capisce bene cosa voglia dire "bonifica". Perché quando si dice «rimozione del verde spontaneo, rimozione della sterpaglia», magari comprende anche la distruzione del sottobosco e l'abbattimento degli alberi, e la cosa ci preoccupa parecchio. Chiaro che questa è un azione iniziale, poi c'è tutto l’accordo di programma. Potrebbero andare a intaccare le aree naturalistiche».
Fabio Songa, rappresentante del Comitato di Chiaravalle:"Qui siamo dietro l'abitato di Chiaravalle, le case sono a un 100 metri, dietro nascosta dagli alberi c'è l'Abbazia con la Ciribiciaccola. Lo stadio del Milan dovrebbe sorgere a circa 250 metri da qui, vicino al rudere della cascina di San Francesco, parte della grangia dell'Abbazia di Chiaravalle. Qui siamo nel Parco Sud, che dovrebbe essere tutelato, ma ad oggi i progetti del Milan prevedono il "verde attrezzato". Tradotto: potrebbero costruire i parcheggi. La creazione di uno stadio sarebbe devastante in un territorio che invece andrebbe assolutamente valorizzato, con più di 1.000 anni di storia.Sempre più residenti contrari allo stadio. È difficile dare una risposta semplice. Ancora oggi, a un anno di distanza dalla notizia, molte persone non sono informate, non hanno capito cosa comporta uno stadio. Quello che posso dire io è che abbiamo fatto quattro assemblee a Chiaravalle, e che un numero crescente di cittadini è contrario e si sta attrezzando per opporsi all'impianto. C'è anche un problema di democrazia reale, la maggioranza fatta di liste civiche, che governa San Donato Milanese, si è fatta eleggere con un programma contro il consumo di suolo e promettendo che avrebbe addirittura ridimensionato il progetto preesistente su questa area, un progetto che non avrebbe comportato la creazione di ulteriore traffico. C'è un problema di democrazia perché. in primo luogo, è immorale che uno si presenti alle elezioni con un programma e una volta eletto faccia il contrario, ma in più c'è un problema di democrazia perché noi abbiamo chiesto un referendum, io sono cittadino di Milano, ma gli amici di San Donato hanno chiesto un referendum ed è stato negato, un referendum che chiedeva semplicemente: “Volete voi uno stadio a San Donato?”».
