Mi spaventa un po' quel vincolo che si richiama tra Gattuso e Jack, per altro confermato da campo visto che non vi rinuncia, come se Rino concepisse nel suo modo di intendere la squadra e lo spogliatoio l'indispensabilità di avere dei riferimenti magari italiani che tengono in piedi e danno continuità anche umana al gruppo.
E d'altronde Rino, come riporta spesso lui in primis, è figlio di quello spogliatoio in cui Costacurta gli imponeva di pulire il lavandino dello spogliatoio dopo averlo usato, ed in cui ovunque ti giravi vedevi Maldini, Nesta, Cafù, Seedorf, Pirlo, Ambrosini, etc.
Proprio questo è il punto ed il possibile errore di Rino: pensare che per un grande gruppo vincente siano fondamentali giocatori di riferimento extra campo e confondere Bonaventura tra quei nomi.
Perché se ti viene dato un ruolo del genere in modo anche più o meno indiretto, deve esserci anche un collegamento col campo, coi fatti e quindi con l'autorità e la giustizia di quel ruolo.
Maldini, Costacurta e soci potevano essere quello che erano per la loro storia, per il loro comportamento, per il rispetto delle regole.
Bonaventura, e poi è soprattutto stato il grande problema di Montolivo nella sproporzione tra quello che era e quella fascia pesantissima mal portata, non potrà mai essere quello che forse Rino cerca.