Secondo il portale Calcio&Finanza, il Milan ha chiuso il bilancio consolidato 2014 con una perdita netta di 91,28M, addirittura la più alta nella storia del club. Il patrimonio netto consolidato è negativo per 94,2M.
I debiti finanziari netti ammontano a 246,8 milioni, 10M in meno del 2013. Questa è la fotografia generale del bilancio che il Milan si appresterà ad approvare la settimana prossima.
Nel 2013 il gruppo Milan aveva perso 15,7M, l’anno prima 6,86M, mentre la perdita più alta in un esercizio era stata toccata nel 2010: 69,75M. Negli ultimi 10 anni (2005-2014) il Milan ha accumulato perdite nette complessive per la bellezza di 361M.
La perdita monstre di 91,28M nel bilancio 2014 è legata ad una flessione di 30,5 milioni nei ricavi, assestati su 223,9M, causati dalla mancata partecipazione alla Champions League 2014/15. Nel dettaglio il bilancio Milan 2014 sottolinea come il club abbia incassato 89,8M dai diritti tv, ben 20M in meno rispetto al 2013.
Il costo del personale invece è aumentato di 3,4M, passando a 154,7M. Il costo dei soli tesserati è aumentato da 138,4 a 140,8M ed erode il 62,9% dei ricavi. In tutto ciò pesano anche 52M di ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali e 60,4M per acquisto di beni e servizi, tra cui 8,76M per l’affitto di San Siro. Tra le nuove spese vanno registrati anche i 2,32M per la locazione della sede Casa Milan, che ricordiamo è di proprietà di Vittoria Assicurazioni.
Purtroppo neppure la cessione di Balotelli al Liverpool ha dato sollievo ai conti. Nel bilancio 2014, infatti, il risultato del player trading (saldo tra plusvalenze e minusvalenze) è crollato da 23,28 a 5,77M. La cessione di Balotelli per 20M ha reso un guadagno di soli 4,33 milioni a causa del valore ancora alto iscritto nel bilancio. È stata invece realizzata una plusvalenza più alta, 4,84M, grazie alla vendita di Brian Cristante al Benfica. Ma va registrata anche una minusvalenza di 3,32M per la vendita di Kevin Constant al Trabzonspor, ceduto per 2,5M. Oltre alle minusvalenze, troviamo anche un onere di 333 mila euro perla svalutazione dei diritti relativi a Kakà, visto che "ha rescisso consensualmente il contratto".
Alla maxi-perdita da 91,28M, contabilizzata nel bilancio 2014, si arriva però in virtù di un ulteriore onere di 21M per "sopravvenienze passive straordinarie". Il cda ha infatti "prudenzialmente" valutato che non sussistano i crediti vantati alla fine del 2013 verso l’azionista Fininvest per l’utilizzo delle perdite del club allo scopo di ridurre le tasse nel bilancio consolidato fiscale della casa madre.
Questo vuol dire che, in base all’imponibile fiscale del 2014 e ai risultati fiscali attesi per i successivi esercizi , Fininvest non avrebbe capienza sufficiente nei profitti per comprare dal Milan le perdite da utilizzare per pagare meno tasse. Ma è probabile che questo bilancio sia servito anche a fare pulizie contabili, in vista di una eventuale operazione straordinaria, come l’apertura di parte del capitale del club a un soggetto terzo.
Alla luce della perdita a livello di gruppo, il club ha attualmente un patrimonio netto negativo per 94,2M. La capogruppo Ac Milan Spa, pur avendo chiuso il 2014 con una perdita di 99M, quindi superiore a quella del consolidato, ha invece un patrimonio netto negativo per soli 20,95M. Quindi la ricapitalizzazione necessaria dal punto di vista legale è limitata a poco più di 21M. Ma di fatto è già stata coperta dalla famiglia Berlusconi. Nel 2014 Fininvest ha infatti effettuato versamenti in conto capitale per 53M.
Il gruppo Milan ha debiti complessivi per 334,5M (246,8M quelli finanziari), quasi il triplo dei crediti che si attestano a quota 114,8M. Il peggioramento dei risultati, tuttavia, non ha impedito un aumento del compenso degli organi sociali, salito da 2,2 a 2,55M (dovuti probabilmente alla nomina del secondo amministratore delegato, Barbara Berlusconi, accanto ad Adriano Galliani).