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Repubblica in edicola oggi, 10 luglio 2018, riporta ulteriori news e dettagli sulle motivazioni che hanno spinto la Uefa ad escludere il Milan dalle competizioni europee. Eccole di seguito:
1) "Manca la certezza che il proprietario sia in grado di versare i 165 mln che servono a sostenere il piano industriale". Si tratta del piano presentato da Fassone secondo il quale il Milan sarebbe tornato a vincere lo scudetto e ai vertici della Champions entro quattro anni. Ma per la Uefa le vittorie sportive sono aleatorie. L'aumento dei ricavi, per la Uefa, non deve passare dal campo ma dall'aumento di incassi, sponsorizzazioni e vendita maglie
2) Il Milan aveva garantito alla Uefa che grazie a Merril Lynch avrebbe fatto sapere, entro l'estate, come rifinanziare il debito. Cosa che poi non è avvenuta
3) Il piano industriale presentato prevedeva ricavi aumentati per 229 milioni grazie all'ingresso immediato in Champions e ai 129 milioni che sarebbero dovuti arrivare dalla Cina. Poi ridotti a 29 milioni.
1) "Manca la certezza che il proprietario sia in grado di versare i 165 mln che servono a sostenere il piano industriale". Si tratta del piano presentato da Fassone secondo il quale il Milan sarebbe tornato a vincere lo scudetto e ai vertici della Champions entro quattro anni. Ma per la Uefa le vittorie sportive sono aleatorie. L'aumento dei ricavi, per la Uefa, non deve passare dal campo ma dall'aumento di incassi, sponsorizzazioni e vendita maglie
2) Il Milan aveva garantito alla Uefa che grazie a Merril Lynch avrebbe fatto sapere, entro l'estate, come rifinanziare il debito. Cosa che poi non è avvenuta
3) Il piano industriale presentato prevedeva ricavi aumentati per 229 milioni grazie all'ingresso immediato in Champions e ai 129 milioni che sarebbero dovuti arrivare dalla Cina. Poi ridotti a 29 milioni.