Però attenzione, i ragazzetti che ha ceduto l'Inter non sono bimbi sprovveduti destinati a non avere carriera, ma parliamo nella maggioranza dei casi di assoluti prospetti, titolari delle nazionali giovanili spesso sotto età e soprattutto pluricampioni d'Italia.
Non stiamo parlando di Daminuta o Filkor o degli sconosciuti di Chievo e Cesena, carne da macello contabile; sono cifre sicuramente un po' eccessive, ma assolutamente non sproporzionate.
Alle medio piccole queste operazioni piacciono perché comunque a bilancio pagano una bassissima quota di ammortamento annuo e soprattutto un ingaggio pressoché nullo, ma hanno incorporata nell'operazione la plusvalenza futura.
Per altro non è che a noi è vietato fare discorsi simili, ma siamo stati ingenui l'estate scorsa e ci siamo per esempio fatti fagocitare dall'Atalanta negli affari Conti e Kessie, regalandole due giocatori come Pessina e Vido che avevano valore, oppure regalando Zanellato al Crotone senza reale valorizzazione.
Se l'anno scorso avessimo chiesto ed ottenuto 7 milioni per Cutrone, forse qualcuno si sarebbe lamentato che svendiamo i nostri talenti, così come Cristante fu ceduto a cifre simili dopo una manciata di minuti giocati in serie A e comunque non andava bene.