Menichini:"Milan, che affare Florenzi. Rinforzo da Champions".

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Leonardo Menichini, primo allenatore di Florenzi, sul possibile passaggio del giocatore al Milan:"Il debutto? Avevo gli uomini contati, così chiesi ad Ale se se la sentisse di giocare dietro".

"E come andò? Benissimo. Sfornò anche un assist per Djuric nel primo tempo. Vincemmo 2-0 contro una squadra di Serie A. Di Francesco allenatore, Di Michele e Corvia davanti, un bell'undici. Florenzi ne uscì come uno dei migliori in campo".

Oggi è campione d'Europa e lo vuole il Milan.
"Sarebbe un ottimo acquisto per i rossoneri. Come disse Garcia, Ale è un coltellino svizzero che risolve situazioni toste, difficili, complicate. Con lui paghi uno e prendi tre. Può fare la mezzala, il terzino, l'esterno alto, pure il 10 dai. Sarebbe perfetto per Pioli. Tra lui e Dalot scelgo sempre Florenzi".

Ma il suo ruolo ideale qual è?
"Domanda da un milione di dollari (sorride). Forse la mezzala in un 4-3-3 o l'esterno. Tecnicamente può far comodo a tutti, anche alla Roma. Non so cosa sia successo, ma i giallorossi perdono un bel giocatore. L'anno scorso ha giocato molto nel Psg, e senza l’infortunio avrebbe fatto il titolare anche all’Europeo".

Il dodicesimo perfetto, quindi.
"Esatto. Serve un esterno alto? Lui c'è. Serve un intermedio? Idem. È questo il suo talento. La prima volta che l'ho visto dal vivo giocava fantasista con la Primavera della Roma, erano le finali nazionali e fece molto bene. Segnai il suo nome in rosso sull’agenda pensando che uno così, magari in prestito, avrebbe potuto farmi comodo. Quando andai a Crotone lo segnalai subito al d.s. Ursino. Mi stregò, e negli anni ha continuato a farlo anche con altri".

Quell'anno, con lei e Drago, siglò 11 gol.
"La fame di arrivare ha fatto la differenza. Negli allenamenti andava così forte che lo dovevi fermare. Restava una mezzora in più a provare i cross, i tiri in porta, i calci piazzati. Segnò in tutti i modi: di testa, da fuori, di sinistro, perfino con una bella punizione. È un generoso, odia risparmiarsi".

Un rinforzo da Champions?
"Decisamente, non ho dubbi. Nessuno dimentica il super gol contro il Barcellona sei anni fa (settembre 2015, 1-1). Pallonetto a Ter Stegen da metà campo. C’è tutto Ale in quel gesto: personalità, coraggio, spregiudicatezza, estro. Il Milan farebbe un vero affare, in più Massara lo conosce e sa a cosa va incontro".

Negli anni l'ha più sentito?
"Quando fu operato al ginocchio gli consigliai di andare piano, proprio perché so che è un generoso. Gli auguro il meglio. Uno così va fatto giocare".
 
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bha, per me un acquisto senza senso. Se non sbaglio guadagna 3 milioni netti, giocatore molto costoso e che ha già passato i suoi anni migliori. Non riesco a crederci
 
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Leonardo Menichini, primo allenatore di Florenzi, sul possibile passaggio del giocatore al Milan:"Il debutto? Avevo gli uomini contati, così chiesi ad Ale se se la sentisse di giocare dietro".

"E come andò? Benissimo. Sfornò anche un assist per Djuric nel primo tempo. Vincemmo 2-0 contro una squadra di Serie A. Di Francesco allenatore, Di Michele e Corvia davanti, un bell'undici. Florenzi ne uscì come uno dei migliori in campo".

Oggi è campione d'Europa e lo vuole il Milan.
"Sarebbe un ottimo acquisto per i rossoneri. Come disse Garcia, Ale è un coltellino svizzero che risolve situazioni toste, difficili, complicate. Con lui paghi uno e prendi tre. Può fare la mezzala, il terzino, l'esterno alto, pure il 10 dai. Sarebbe perfetto per Pioli. Tra lui e Dalot scelgo sempre Florenzi".

Ma il suo ruolo ideale qual è?
"Domanda da un milione di dollari (sorride). Forse la mezzala in un 4-3-3 o l'esterno. Tecnicamente può far comodo a tutti, anche alla Roma. Non so cosa sia successo, ma i giallorossi perdono un bel giocatore. L'anno scorso ha giocato molto nel Psg, e senza l’infortunio avrebbe fatto il titolare anche all’Europeo".

Il dodicesimo perfetto, quindi.
"Esatto. Serve un esterno alto? Lui c'è. Serve un intermedio? Idem. È questo il suo talento. La prima volta che l'ho visto dal vivo giocava fantasista con la Primavera della Roma, erano le finali nazionali e fece molto bene. Segnai il suo nome in rosso sull’agenda pensando che uno così, magari in prestito, avrebbe potuto farmi comodo. Quando andai a Crotone lo segnalai subito al d.s. Ursino. Mi stregò, e negli anni ha continuato a farlo anche con altri".

Quell'anno, con lei e Drago, siglò 11 gol.
"La fame di arrivare ha fatto la differenza. Negli allenamenti andava così forte che lo dovevi fermare. Restava una mezzora in più a provare i cross, i tiri in porta, i calci piazzati. Segnò in tutti i modi: di testa, da fuori, di sinistro, perfino con una bella punizione. È un generoso, odia risparmiarsi".

Un rinforzo da Champions?
"Decisamente, non ho dubbi. Nessuno dimentica il super gol contro il Barcellona sei anni fa (settembre 2015, 1-1). Pallonetto a Ter Stegen da metà campo. C’è tutto Ale in quel gesto: personalità, coraggio, spregiudicatezza, estro. Il Milan farebbe un vero affare, in più Massara lo conosce e sa a cosa va incontro".

Negli anni l'ha più sentito?
"Quando fu operato al ginocchio gli consigliai di andare piano, proprio perché so che è un generoso. Gli auguro il meglio. Uno così va fatto giocare".
A me piace molto Florenzi
 

kipstar

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Ma arriva? Perché ancora mi pare che non ci sia l'ufficialità...
 
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Leonardo Menichini, primo allenatore di Florenzi, sul possibile passaggio del giocatore al Milan:"Il debutto? Avevo gli uomini contati, così chiesi ad Ale se se la sentisse di giocare dietro".

"E come andò? Benissimo. Sfornò anche un assist per Djuric nel primo tempo. Vincemmo 2-0 contro una squadra di Serie A. Di Francesco allenatore, Di Michele e Corvia davanti, un bell'undici. Florenzi ne uscì come uno dei migliori in campo".

Oggi è campione d'Europa e lo vuole il Milan.
"Sarebbe un ottimo acquisto per i rossoneri. Come disse Garcia, Ale è un coltellino svizzero che risolve situazioni toste, difficili, complicate. Con lui paghi uno e prendi tre. Può fare la mezzala, il terzino, l'esterno alto, pure il 10 dai. Sarebbe perfetto per Pioli. Tra lui e Dalot scelgo sempre Florenzi".

Ma il suo ruolo ideale qual è?
"Domanda da un milione di dollari (sorride). Forse la mezzala in un 4-3-3 o l'esterno. Tecnicamente può far comodo a tutti, anche alla Roma. Non so cosa sia successo, ma i giallorossi perdono un bel giocatore. L'anno scorso ha giocato molto nel Psg, e senza l’infortunio avrebbe fatto il titolare anche all’Europeo".

Il dodicesimo perfetto, quindi.
"Esatto. Serve un esterno alto? Lui c'è. Serve un intermedio? Idem. È questo il suo talento. La prima volta che l'ho visto dal vivo giocava fantasista con la Primavera della Roma, erano le finali nazionali e fece molto bene. Segnai il suo nome in rosso sull’agenda pensando che uno così, magari in prestito, avrebbe potuto farmi comodo. Quando andai a Crotone lo segnalai subito al d.s. Ursino. Mi stregò, e negli anni ha continuato a farlo anche con altri".

Quell'anno, con lei e Drago, siglò 11 gol.
"La fame di arrivare ha fatto la differenza. Negli allenamenti andava così forte che lo dovevi fermare. Restava una mezzora in più a provare i cross, i tiri in porta, i calci piazzati. Segnò in tutti i modi: di testa, da fuori, di sinistro, perfino con una bella punizione. È un generoso, odia risparmiarsi".

Un rinforzo da Champions?
"Decisamente, non ho dubbi. Nessuno dimentica il super gol contro il Barcellona sei anni fa (settembre 2015, 1-1). Pallonetto a Ter Stegen da metà campo. C’è tutto Ale in quel gesto: personalità, coraggio, spregiudicatezza, estro. Il Milan farebbe un vero affare, in più Massara lo conosce e sa a cosa va incontro".

Negli anni l'ha più sentito?
"Quando fu operato al ginocchio gli consigliai di andare piano, proprio perché so che è un generoso. Gli auguro il meglio. Uno così va fatto giocare".
Il Florenzi pre-infortunio era un bel giocatore che mi sarebbe piaciuto avere in rosa, attualmente non mi convince appieno: un buon rincalzo, nulla di più. Nel caso in cui arrivasse, valuterei il suo ingaggio in modo differente a seconda del ruolo: fosse preso per essere un jolly da usare nei momenti di difficoltà, poco da dire; come titolare, invece, mi darebbe molte perplessità. Staremo a vedere.
 

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