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Il blogger Massimo Mazzucco sul suo sito Luogocomune commenta così quanto successo alle Olimpiadi di Parigi 2024 alludendo al fatto che tutti gli episodi che hanno portato alle polemiche siano frutto di un piano che viene dal magnate George Soros: "Nulla di ciò che sta accadendo a Parigi è casuale...Era tutto assolutamente previsto e calcolato, fino all’ultima virgola, comprese le polemiche. Anzi, soprattutto le polemiche. Lo scopo era proprio quello di “rompere”, di provocare, di spingere i confini del comune sentire ben oltre i limiti attuali, proprio nel nome di quella “società aperta” che da molti anni ormai è diventato il mantra di George Soros e dell’elite globalista capeggiata da Klaus Schwab. Secondo questa filosofia, nessuna ideologia può ergersi ad arbitro della verità, mentre i diritti individuali vengono messi al più altro livello nella scala dei valori, a discapito di tutti gli altri, e della tradizione stessa". E la teoria "gender" è la "figlia primogenita" di questa filosofia.
Per Mazzucco, la "dissacrazione dell'Ultima cena con volgarità, insistita e sottolineata, di una banda raccogliticcia di transessuali e travestiti senz’arte nè parte" è frutto di una selezione fatta con "grande cura" prima della messa in onda in mondovisione.
E su Imane Khelif, la pugile algerina intersex che ha vinto contro Angela Carini la quale ha deciso di ritirarsi sul ring per i colpi "troppo forti": "una 'pugile algerina' dai forti tratti maschili viene impunemente autorizzata a battersi con una pugile italiana (chiaramente donna), nel nome di presunti 'requisiti olimpici', tutt’altro che trasparenti, che sarebbero stati rispettati. Poi però, se si chiede di vedere i dati scientifici che garantirebbero lo status 'femminile' del(la) pugile in questione, ci si scontra con il 'diritto alla privacy' dell’atleta stesso. E così crolla un altro pilastro della nostra società, quello che voleva gli sport maschili e femminili rigorosamente separati uno dall’altro...".
Articolo integrale sul sito luogocomune dal titolo "Olimpiadi: l’ombra lunga di Soros".
Per Mazzucco, la "dissacrazione dell'Ultima cena con volgarità, insistita e sottolineata, di una banda raccogliticcia di transessuali e travestiti senz’arte nè parte" è frutto di una selezione fatta con "grande cura" prima della messa in onda in mondovisione.
E su Imane Khelif, la pugile algerina intersex che ha vinto contro Angela Carini la quale ha deciso di ritirarsi sul ring per i colpi "troppo forti": "una 'pugile algerina' dai forti tratti maschili viene impunemente autorizzata a battersi con una pugile italiana (chiaramente donna), nel nome di presunti 'requisiti olimpici', tutt’altro che trasparenti, che sarebbero stati rispettati. Poi però, se si chiede di vedere i dati scientifici che garantirebbero lo status 'femminile' del(la) pugile in questione, ci si scontra con il 'diritto alla privacy' dell’atleta stesso. E così crolla un altro pilastro della nostra società, quello che voleva gli sport maschili e femminili rigorosamente separati uno dall’altro...".
Articolo integrale sul sito luogocomune dal titolo "Olimpiadi: l’ombra lunga di Soros".