Masala:"Leao e Giroud occasione Milan in Qatar".

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Andrea Masala dalla GDS in edicola:"Giroud e Leao, c’è un’occasione d’oro, altro che Black Friday: il palcoscenico del Qatar potrebbe rivelarsi un formidabile trampolino. I due protagonisti dell’ultimo scudetto del Milan non sono perfetti sconosciuti, hanno già un loro spessore. In prima fila scattano Messi, Ronaldo, Neymar, Mbappé. Olivier Giroud, nonostante i suoi 35 anni, e Rafael Leao, con i suoi 23, sono nel gruppo di chi è destinato a migliorare il proprio status, senza per forza usurpare il trono ai grandissimi. Se possibile, anzi, i due rossoneri potrebbero alimentarsi della luce riflessa emanata dalle superstar: investono sulle nazionali per incrementare il loro valore, con il benestare del Milan. Prendiamo Giroud, che per inciso è campione del mondo in carica con la Francia guidata da Deschamps. Il forfeit definitivo di Benzema cambia, e parecchio, le carte in tavola: il Pallone d’oro non verrà sostituito, si andrà avanti con gli effettivi in loco. Nei Bleus, vicino a Mbappé, si riapre un corridoio proprio per il 9 del Milan, che quattro anni fa in Russia è stato titolare. Ormai abbiamo imparato a conoscerlo bene anche in Italia: Giroud non è il tipo che si lascia prendere da smanie da protagonista a ogni costo. Mica arrossisce quando gli ricordano le sei gare di fila al Mondiale 2018 senza gol: con uno score del genere, il 90 per cento degli allenatori ti ringrazia, poi ti schiera in panchina e avanti, anzi centravanti un altro. Invece Deschamps ha insistito sul pennellone a secco e alla fine ha alzato la Coppa al cielo di Mosca, la stessa che sollevò da capitano nel 1998 a Parigi. Piccolo ripasso: l’ariete della Francia iridata 24 anni faera Stephane Guivarc’h, anche lui con il 9 sulla schiena, anche lui, come Olivier, generoso e smagato lottatore nelle tonnare delle aree avversarie. Il c.t. francese, con Benzema abile e arruolato, era dell’idea di tenere Giroud riserva. Ora, forte dei vittoriosi precedenti prima da centrocampista e poi da allenatore, DD si affiderà a una figura di centravanti più classica. Olivier si scalda, l’avventura in Qatar si fa ancora più interessante.

Anche Leao può puntare al rialzo di quotazione. Il gioiello rossonero non ha necessità di pubblicizzarsi più di tanto, come sa benissimo il suo club. Rafa è un ragazzo in carriera pure nel Portogallo, che con i suoi diversi elementi di talento viene non a caso indicato come pericoloso outsider. Inutile fare finta di niente e ignorare di vedere la mucca nel corridoio: tanto dipenderà da sua maestà Cristiano Ronaldo. Benzema è a casa, in gara restano altri due Palloni d’oro oltre a CR7: Messi e Modric. CR7 ha perciò un motivo in più per lasciare il segno al Mondiale fino alla fine, come ripeteva nella sua esperienza alla Juve. È in aperto conflitto con il vecchio amore, lo United, ora la Seleçao portoghese è l’unica che può ridargli slancio, dato che a febbraio compirà 38 anni. In aiuto a Cristiano dovrebbero venire i compagni agli ordini del criticato c.t. Fernando Santos. Ronaldo è ancora, a dir poco, ingombrante: stabilisce ancora lui come e dove giocare. Qui è attesa una svolta, che coinvolgerebbe in pieno Leao. CR7, una volta per tutte, potrebbe decidersi di stare più dentro l’area, invece che partire dall’esterno. Da tempo Cristiano non esibisce più il famoso scatto che lasciava i difensori sul posto: lospostamento al centro magari gli consentirebbe un ulteriore allungamento di carriera, Ibra insegna. E così entrerebbe in scena, non soltanto da fedele scudiero ma da attore importante, proprio Leao, spesso capace di creare in corsia una superiorità numerica che ormai CR7 non garantisce più. Un attacco con Rafa che spinge e lancia Ronaldo è una opzione intrigante: oltre al Portogallo potrebbero guadagnarci tutti, anche lo spettacolo. Giroud accanto a Mbappé, Leao a supporto di CR7: Pioli sta alla finestra, alla fine in Qatar potrebbe esultare anche il Milan.
 

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Andrea Masala dalla GDS in edicola:"Giroud e Leao, c’è un’occasione d’oro, altro che Black Friday: il palcoscenico del Qatar potrebbe rivelarsi un formidabile trampolino. I due protagonisti dell’ultimo scudetto del Milan non sono perfetti sconosciuti, hanno già un loro spessore. In prima fila scattano Messi, Ronaldo, Neymar, Mbappé. Olivier Giroud, nonostante i suoi 35 anni, e Rafael Leao, con i suoi 23, sono nel gruppo di chi è destinato a migliorare il proprio status, senza per forza usurpare il trono ai grandissimi. Se possibile, anzi, i due rossoneri potrebbero alimentarsi della luce riflessa emanata dalle superstar: investono sulle nazionali per incrementare il loro valore, con il benestare del Milan. Prendiamo Giroud, che per inciso è campione del mondo in carica con la Francia guidata da Deschamps. Il forfeit definitivo di Benzema cambia, e parecchio, le carte in tavola: il Pallone d’oro non verrà sostituito, si andrà avanti con gli effettivi in loco. Nei Bleus, vicino a Mbappé, si riapre un corridoio proprio per il 9 del Milan, che quattro anni fa in Russia è stato titolare. Ormai abbiamo imparato a conoscerlo bene anche in Italia: Giroud non è il tipo che si lascia prendere da smanie da protagonista a ogni costo. Mica arrossisce quando gli ricordano le sei gare di fila al Mondiale 2018 senza gol: con uno score del genere, il 90 per cento degli allenatori ti ringrazia, poi ti schiera in panchina e avanti, anzi centravanti un altro. Invece Deschamps ha insistito sul pennellone a secco e alla fine ha alzato la Coppa al cielo di Mosca, la stessa che sollevò da capitano nel 1998 a Parigi. Piccolo ripasso: l’ariete della Francia iridata 24 anni faera Stephane Guivarc’h, anche lui con il 9 sulla schiena, anche lui, come Olivier, generoso e smagato lottatore nelle tonnare delle aree avversarie. Il c.t. francese, con Benzema abile e arruolato, era dell’idea di tenere Giroud riserva. Ora, forte dei vittoriosi precedenti prima da centrocampista e poi da allenatore, DD si affiderà a una figura di centravanti più classica. Olivier si scalda, l’avventura in Qatar si fa ancora più interessante.

Anche Leao può puntare al rialzo di quotazione. Il gioiello rossonero non ha necessità di pubblicizzarsi più di tanto, come sa benissimo il suo club. Rafa è un ragazzo in carriera pure nel Portogallo, che con i suoi diversi elementi di talento viene non a caso indicato come pericoloso outsider. Inutile fare finta di niente e ignorare di vedere la mucca nel corridoio: tanto dipenderà da sua maestà Cristiano Ronaldo. Benzema è a casa, in gara restano altri due Palloni d’oro oltre a CR7: Messi e Modric. CR7 ha perciò un motivo in più per lasciare il segno al Mondiale fino alla fine, come ripeteva nella sua esperienza alla Juve. È in aperto conflitto con il vecchio amore, lo United, ora la Seleçao portoghese è l’unica che può ridargli slancio, dato che a febbraio compirà 38 anni. In aiuto a Cristiano dovrebbero venire i compagni agli ordini del criticato c.t. Fernando Santos. Ronaldo è ancora, a dir poco, ingombrante: stabilisce ancora lui come e dove giocare. Qui è attesa una svolta, che coinvolgerebbe in pieno Leao. CR7, una volta per tutte, potrebbe decidersi di stare più dentro l’area, invece che partire dall’esterno. Da tempo Cristiano non esibisce più il famoso scatto che lasciava i difensori sul posto: lospostamento al centro magari gli consentirebbe un ulteriore allungamento di carriera, Ibra insegna. E così entrerebbe in scena, non soltanto da fedele scudiero ma da attore importante, proprio Leao, spesso capace di creare in corsia una superiorità numerica che ormai CR7 non garantisce più. Un attacco con Rafa che spinge e lancia Ronaldo è una opzione intrigante: oltre al Portogallo potrebbero guadagnarci tutti, anche lo spettacolo. Giroud accanto a Mbappé, Leao a supporto di CR7: Pioli sta alla finestra, alla fine in Qatar potrebbe esultare anche il Milan.
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Andrea Masala dalla GDS in edicola:"Giroud e Leao, c’è un’occasione d’oro, altro che Black Friday: il palcoscenico del Qatar potrebbe rivelarsi un formidabile trampolino. I due protagonisti dell’ultimo scudetto del Milan non sono perfetti sconosciuti, hanno già un loro spessore. In prima fila scattano Messi, Ronaldo, Neymar, Mbappé. Olivier Giroud, nonostante i suoi 35 anni, e Rafael Leao, con i suoi 23, sono nel gruppo di chi è destinato a migliorare il proprio status, senza per forza usurpare il trono ai grandissimi. Se possibile, anzi, i due rossoneri potrebbero alimentarsi della luce riflessa emanata dalle superstar: investono sulle nazionali per incrementare il loro valore, con il benestare del Milan. Prendiamo Giroud, che per inciso è campione del mondo in carica con la Francia guidata da Deschamps. Il forfeit definitivo di Benzema cambia, e parecchio, le carte in tavola: il Pallone d’oro non verrà sostituito, si andrà avanti con gli effettivi in loco. Nei Bleus, vicino a Mbappé, si riapre un corridoio proprio per il 9 del Milan, che quattro anni fa in Russia è stato titolare. Ormai abbiamo imparato a conoscerlo bene anche in Italia: Giroud non è il tipo che si lascia prendere da smanie da protagonista a ogni costo. Mica arrossisce quando gli ricordano le sei gare di fila al Mondiale 2018 senza gol: con uno score del genere, il 90 per cento degli allenatori ti ringrazia, poi ti schiera in panchina e avanti, anzi centravanti un altro. Invece Deschamps ha insistito sul pennellone a secco e alla fine ha alzato la Coppa al cielo di Mosca, la stessa che sollevò da capitano nel 1998 a Parigi. Piccolo ripasso: l’ariete della Francia iridata 24 anni faera Stephane Guivarc’h, anche lui con il 9 sulla schiena, anche lui, come Olivier, generoso e smagato lottatore nelle tonnare delle aree avversarie. Il c.t. francese, con Benzema abile e arruolato, era dell’idea di tenere Giroud riserva. Ora, forte dei vittoriosi precedenti prima da centrocampista e poi da allenatore, DD si affiderà a una figura di centravanti più classica. Olivier si scalda, l’avventura in Qatar si fa ancora più interessante.

Anche Leao può puntare al rialzo di quotazione. Il gioiello rossonero non ha necessità di pubblicizzarsi più di tanto, come sa benissimo il suo club. Rafa è un ragazzo in carriera pure nel Portogallo, che con i suoi diversi elementi di talento viene non a caso indicato come pericoloso outsider. Inutile fare finta di niente e ignorare di vedere la mucca nel corridoio: tanto dipenderà da sua maestà Cristiano Ronaldo. Benzema è a casa, in gara restano altri due Palloni d’oro oltre a CR7: Messi e Modric. CR7 ha perciò un motivo in più per lasciare il segno al Mondiale fino alla fine, come ripeteva nella sua esperienza alla Juve. È in aperto conflitto con il vecchio amore, lo United, ora la Seleçao portoghese è l’unica che può ridargli slancio, dato che a febbraio compirà 38 anni. In aiuto a Cristiano dovrebbero venire i compagni agli ordini del criticato c.t. Fernando Santos. Ronaldo è ancora, a dir poco, ingombrante: stabilisce ancora lui come e dove giocare. Qui è attesa una svolta, che coinvolgerebbe in pieno Leao. CR7, una volta per tutte, potrebbe decidersi di stare più dentro l’area, invece che partire dall’esterno. Da tempo Cristiano non esibisce più il famoso scatto che lasciava i difensori sul posto: lospostamento al centro magari gli consentirebbe un ulteriore allungamento di carriera, Ibra insegna. E così entrerebbe in scena, non soltanto da fedele scudiero ma da attore importante, proprio Leao, spesso capace di creare in corsia una superiorità numerica che ormai CR7 non garantisce più. Un attacco con Rafa che spinge e lancia Ronaldo è una opzione intrigante: oltre al Portogallo potrebbero guadagnarci tutti, anche lo spettacolo. Giroud accanto a Mbappé, Leao a supporto di CR7: Pioli sta alla finestra, alla fine in Qatar potrebbe esultare anche il Milan.

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Anche Leao può puntare al rialzo di quotazione. Il gioiello rossonero non ha necessità di pubblicizzarsi più di tanto, come sa benissimo il suo club. Rafa è un ragazzo in carriera pure nel Portogallo, che con i suoi diversi elementi di talento viene non a caso indicato come pericoloso outsider. Inutile fare finta di niente e ignorare di vedere la mucca nel corridoio: tanto dipenderà da sua maestà Cristiano Ronaldo. Benzema è a casa, in gara restano altri due Palloni d’oro oltre a CR7: Messi e Modric. CR7 ha perciò un motivo in più per lasciare il segno al Mondiale fino alla fine, come ripeteva nella sua esperienza alla Juve. È in aperto conflitto con il vecchio amore, lo United, ora la Seleçao portoghese è l’unica che può ridargli slancio, dato che a febbraio compirà 38 anni. In aiuto a Cristiano dovrebbero venire i compagni agli ordini del criticato c.t. Fernando Santos. Ronaldo è ancora, a dir poco, ingombrante: stabilisce ancora lui come e dove giocare. Qui è attesa una svolta, che coinvolgerebbe in pieno Leao. CR7, una volta per tutte, potrebbe decidersi di stare più dentro l’area, invece che partire dall’esterno. Da tempo Cristiano non esibisce più il famoso scatto che lasciava i difensori sul posto: lospostamento al centro magari gli consentirebbe un ulteriore allungamento di carriera, Ibra insegna. E così entrerebbe in scena, non soltanto da fedele scudiero ma da attore importante, proprio Leao, spesso capace di creare in corsia una superiorità numerica che ormai CR7 non garantisce più. Un attacco con Rafa che spinge e lancia Ronaldo è una opzione intrigante: oltre al Portogallo potrebbero guadagnarci tutti, anche lo spettacolo. Giroud accanto a Mbappé, Leao a supporto di CR7: Pioli sta alla finestra, alla fine in Qatar potrebbe esultare anche il Milan.
Se quel ciucco di allenatore che ha il Portogallo emula lo schema Milan con Leao a creare superiorità per poi dare palla a CR7 al centro, vincono il mondiale in ciabatte.
 
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