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Marotta nel corso di un evento per la premiazione delle squadre lombarde Inter, Atalanta, Como, Mantova e Alcione Milano:"Per me è un motivo d'orgoglio essere qui a rappresentare una società gloriosa. Oggi sono qua a festeggiare un'annata a mio giudizio straordinaria che coincide con la vittoria della Supercoppa e dello scudetto che coincide poi con la seconda stella. Rappresentiamo tutto il territorio di Milano ma non solo, tutta la Lombardia, quindi lo facciamo come detto con grande orgoglio. E' un'occasione anche per rivolgermi a voi, che siete un po' il cuore pulsante della politica lombarda. Se da una parte evidenziamo come oggi ci sono nove società professionistiche in Lombardia, ben 5 sono in Serie A, un quarto del campionato. Di queste 5, quattro hanno proprietà straniere. Questo deve farci riflettere sul fatto che il modello che ha contraddistinto la mia generazione, coi presidenti-padroni e una forte passione, è superato. Ora a livello imprenditoriale il calcio è cambiato, meno male che sono arrivate queste proprietà straniere. però non dobbiamo mai dimenticare lo scopo principale. Noi oggi ci rivolgiamo soprattutto alle prime squadre, ma uno degli obiettivi principali per noi è rappresentare un punto sociale, abbiamo a cuore le sorti di centinaia di ragazzi e ragazze, perché oggi dobbiamo sottolineare anche l'importanza del mondo femminile".
"La mia non è una denuncia, ma mancano strutture e quindi auspico che possiate lavorare per questo aspetto. Il secondo è che lo sport in generale e anche il calcio non è più gratuito. Oggi vediamo tanti processi mediatici per la sconfitta dell'Italia agli Europei, ma questa nasce da molto lontano. E' qualcosa che dobbiamo affrontare noi come sport e voi come politica. I problemi ce li siamo creati soprattutto per mancanza di talenti e i talenti, per mia memoria di 50 anni di militanza nello sport professionistico, sono nati nei ceti meno abbienti, sono negli oratori".
"Oggi questo non è più possibile e non è più possibile partecipare neanche alle attività giovanili delle società dilettantistiche, che devono far pagare delle rette e così tagliano fuori determinati ceti sociali. Ripeto, l'ho detto prima, abbiamo cinque società di Serie A, che producono un fatturato di 7-800 milioni di fatturato, significa avere almeno 200 fornitori. Significa che diamo lavoro a 200 attività e quindi il suo lavoro lo svolge. Ci vantiamo come Lombardia di essere fiore all'occhiello per lo sport. Faccio i complimenti anche ai miei colleghi che hanno svolto un ruolo importante e hanno raggiunto degli obiettivi vincenti che danno lustro".
"La mia non è una denuncia, ma mancano strutture e quindi auspico che possiate lavorare per questo aspetto. Il secondo è che lo sport in generale e anche il calcio non è più gratuito. Oggi vediamo tanti processi mediatici per la sconfitta dell'Italia agli Europei, ma questa nasce da molto lontano. E' qualcosa che dobbiamo affrontare noi come sport e voi come politica. I problemi ce li siamo creati soprattutto per mancanza di talenti e i talenti, per mia memoria di 50 anni di militanza nello sport professionistico, sono nati nei ceti meno abbienti, sono negli oratori".
"Oggi questo non è più possibile e non è più possibile partecipare neanche alle attività giovanili delle società dilettantistiche, che devono far pagare delle rette e così tagliano fuori determinati ceti sociali. Ripeto, l'ho detto prima, abbiamo cinque società di Serie A, che producono un fatturato di 7-800 milioni di fatturato, significa avere almeno 200 fornitori. Significa che diamo lavoro a 200 attività e quindi il suo lavoro lo svolge. Ci vantiamo come Lombardia di essere fiore all'occhiello per lo sport. Faccio i complimenti anche ai miei colleghi che hanno svolto un ruolo importante e hanno raggiunto degli obiettivi vincenti che danno lustro".
