Maldini: tocca a te. Risollevare i big e CDK

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Come riportato dalla GDS in edicola, ora tocca a Maldini risollevare i big e CDK. Dai colpi del passato che hanno dato lo scudetto ai flop attuali: serve tutto il carisma di Paolo per far svoltare Pioli e la squadra. Ecco, per Maldini è il momento di tornare a fare la differenza: se il suo mercato della stagione passata (con il colpi degli anni precedenti) è stato da scudetto, quello dell’ultima estate si è rivelato un flop. Occorre intervenire per risolvere la situazione: rifare una campagna acquisti non è possibile, incidere con il carisma e la personalità sì. Per rimettersi a correre, il Diavolo in crisi di identità ha bisogno del suo totem in giacca e cravatta: l’unità di crisi rossonera non può prescindere da Maldini. L’asse con Pioli ha saldato il gruppo in una cosa sola, la magia deve ripetersi. il contributo alla causa da parte dei nuovi è ai minimi termini, quasi fallimentare. E lo stesso vale per i compagni sbarcati a Milanello in prestito (vedi Dest e Vranckx). Per riuscire a ti-arsi fuori dalle sabbie mobili degli ultimi venti giorni, però, il Milan ha bisogno anche di loro: la sfida, per De Ketelaere e compagni, è dimostrare che Maldini non si era sbagliato. Come del resto racconta la storia di Paolo da dirigente: in tre stagioni da diret- tore dell’area tecnica ha costruito una squadra capace di cucirsi sul petto il meno pronosticato degli scudetti della sua storia, bruciando le tappe sulla tabella di marcia immaginata inizialmente in via Aldo Rossi. Lavorando fianco a fianco con il d.s. Frederic Massara, Maldini ha dimostrato che vincere con acquisti sostenibili e azzeccati, fondendoli con giocatori di esperienza e abituati al successo, è possibile, ed è soprattutto grazie a questo che la coppia si è guadagnata il rinnovo contrattuale, quando il Milan è passato da Elliott a RedBird. Oggi siamo agli antipodi: i nuovi arrivati sono un flop. Il d.t. gioca da titolarissimo anche in questo contesto: è lui, insieme ovviamente a Pioli, a dover motivare i leader (domani torneranno anche Theo e Calabria= che hanno perso il passo dello scudetto.
 
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Come riportato dalla GDS in edicola, ora tocca a Maldini risollevare i big e CDK. Dai colpi del passato che hanno dato lo scudetto ai flop attuali: serve tutto il carisma di Paolo per far svoltare Pioli e la squadra. Ecco, per Maldini è il momento di tornare a fare la differenza: se il suo mercato della stagione passata (con il colpi degli anni precedenti) è stato da scudetto, quello dell’ultima estate si è rivelato un flop. Occorre intervenire per risolvere la situazione: rifare una campagna acquisti non è possibile, incidere con il carisma e la personalità sì. Per rimettersi a correre, il Diavolo in crisi di identità ha bisogno del suo totem in giacca e cravatta: l’unità di crisi rossonera non può prescindere da Maldini. L’asse con Pioli ha saldato il gruppo in una cosa sola, la magia deve ripetersi. il contributo alla causa da parte dei nuovi è ai minimi termini, quasi fallimentare. E lo stesso vale per i compagni sbarcati a Milanello in prestito (vedi Dest e Vranckx). Per riuscire a ti-arsi fuori dalle sabbie mobili degli ultimi venti giorni, però, il Milan ha bisogno anche di loro: la sfida, per De Ketelaere e compagni, è dimostrare che Maldini non si era sbagliato. Come del resto racconta la storia di Paolo da dirigente: in tre stagioni da diret- tore dell’area tecnica ha costruito una squadra capace di cucirsi sul petto il meno pronosticato degli scudetti della sua storia, bruciando le tappe sulla tabella di marcia immaginata inizialmente in via Aldo Rossi. Lavorando fianco a fianco con il d.s. Frederic Massara, Maldini ha dimostrato che vincere con acquisti sostenibili e azzeccati, fondendoli con giocatori di esperienza e abituati al successo, è possibile, ed è soprattutto grazie a questo che la coppia si è guadagnata il rinnovo contrattuale, quando il Milan è passato da Elliott a RedBird. Oggi siamo agli antipodi: i nuovi arrivati sono un flop. Il d.t. gioca da titolarissimo anche in questo contesto: è lui, insieme ovviamente a Pioli, a dover motivare i leader (domani torneranno anche Theo e Calabria= che hanno perso il passo dello scudetto.
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Swaitak

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Come riportato dalla GDS in edicola, ora tocca a Maldini risollevare i big e CDK. Dai colpi del passato che hanno dato lo scudetto ai flop attuali: serve tutto il carisma di Paolo per far svoltare Pioli e la squadra. Ecco, per Maldini è il momento di tornare a fare la differenza: se il suo mercato della stagione passata (con il colpi degli anni precedenti) è stato da scudetto, quello dell’ultima estate si è rivelato un flop. Occorre intervenire per risolvere la situazione: rifare una campagna acquisti non è possibile, incidere con il carisma e la personalità sì. Per rimettersi a correre, il Diavolo in crisi di identità ha bisogno del suo totem in giacca e cravatta: l’unità di crisi rossonera non può prescindere da Maldini. L’asse con Pioli ha saldato il gruppo in una cosa sola, la magia deve ripetersi. il contributo alla causa da parte dei nuovi è ai minimi termini, quasi fallimentare. E lo stesso vale per i compagni sbarcati a Milanello in prestito (vedi Dest e Vranckx). Per riuscire a ti-arsi fuori dalle sabbie mobili degli ultimi venti giorni, però, il Milan ha bisogno anche di loro: la sfida, per De Ketelaere e compagni, è dimostrare che Maldini non si era sbagliato. Come del resto racconta la storia di Paolo da dirigente: in tre stagioni da diret- tore dell’area tecnica ha costruito una squadra capace di cucirsi sul petto il meno pronosticato degli scudetti della sua storia, bruciando le tappe sulla tabella di marcia immaginata inizialmente in via Aldo Rossi. Lavorando fianco a fianco con il d.s. Frederic Massara, Maldini ha dimostrato che vincere con acquisti sostenibili e azzeccati, fondendoli con giocatori di esperienza e abituati al successo, è possibile, ed è soprattutto grazie a questo che la coppia si è guadagnata il rinnovo contrattuale, quando il Milan è passato da Elliott a RedBird. Oggi siamo agli antipodi: i nuovi arrivati sono un flop. Il d.t. gioca da titolarissimo anche in questo contesto: è lui, insieme ovviamente a Pioli, a dover motivare i leader (domani torneranno anche Theo e Calabria= che hanno perso il passo dello scudetto.
tutti uniti, tutti compatti
 

Dexter

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Come riportato dalla GDS in edicola, ora tocca a Maldini risollevare i big e CDK. Dai colpi del passato che hanno dato lo scudetto ai flop attuali: serve tutto il carisma di Paolo per far svoltare Pioli e la squadra. Ecco, per Maldini è il momento di tornare a fare la differenza: se il suo mercato della stagione passata (con il colpi degli anni precedenti) è stato da scudetto, quello dell’ultima estate si è rivelato un flop. Occorre intervenire per risolvere la situazione: rifare una campagna acquisti non è possibile, incidere con il carisma e la personalità sì. Per rimettersi a correre, il Diavolo in crisi di identità ha bisogno del suo totem in giacca e cravatta: l’unità di crisi rossonera non può prescindere da Maldini. L’asse con Pioli ha saldato il gruppo in una cosa sola, la magia deve ripetersi. il contributo alla causa da parte dei nuovi è ai minimi termini, quasi fallimentare. E lo stesso vale per i compagni sbarcati a Milanello in prestito (vedi Dest e Vranckx). Per riuscire a ti-arsi fuori dalle sabbie mobili degli ultimi venti giorni, però, il Milan ha bisogno anche di loro: la sfida, per De Ketelaere e compagni, è dimostrare che Maldini non si era sbagliato. Come del resto racconta la storia di Paolo da dirigente: in tre stagioni da diret- tore dell’area tecnica ha costruito una squadra capace di cucirsi sul petto il meno pronosticato degli scudetti della sua storia, bruciando le tappe sulla tabella di marcia immaginata inizialmente in via Aldo Rossi. Lavorando fianco a fianco con il d.s. Frederic Massara, Maldini ha dimostrato che vincere con acquisti sostenibili e azzeccati, fondendoli con giocatori di esperienza e abituati al successo, è possibile, ed è soprattutto grazie a questo che la coppia si è guadagnata il rinnovo contrattuale, quando il Milan è passato da Elliott a RedBird. Oggi siamo agli antipodi: i nuovi arrivati sono un flop. Il d.t. gioca da titolarissimo anche in questo contesto: è lui, insieme ovviamente a Pioli, a dover motivare i leader (domani torneranno anche Theo e Calabria= che hanno perso il passo dello scudetto.
Da qualche giorno Paolo ha sguinzagliato gli amici giornalisti :muhahah: ovviamente per tutelare la sua figura, non il Milan. Sempre più identico all'antennista
 

Zenos

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Come riportato dalla GDS in edicola, ora tocca a Maldini risollevare i big e CDK. Dai colpi del passato che hanno dato lo scudetto ai flop attuali: serve tutto il carisma di Paolo per far svoltare Pioli e la squadra. Ecco, per Maldini è il momento di tornare a fare la differenza: se il suo mercato della stagione passata (con il colpi degli anni precedenti) è stato da scudetto, quello dell’ultima estate si è rivelato un flop. Occorre intervenire per risolvere la situazione: rifare una campagna acquisti non è possibile, incidere con il carisma e la personalità sì. Per rimettersi a correre, il Diavolo in crisi di identità ha bisogno del suo totem in giacca e cravatta: l’unità di crisi rossonera non può prescindere da Maldini. L’asse con Pioli ha saldato il gruppo in una cosa sola, la magia deve ripetersi. il contributo alla causa da parte dei nuovi è ai minimi termini, quasi fallimentare. E lo stesso vale per i compagni sbarcati a Milanello in prestito (vedi Dest e Vranckx). Per riuscire a ti-arsi fuori dalle sabbie mobili degli ultimi venti giorni, però, il Milan ha bisogno anche di loro: la sfida, per De Ketelaere e compagni, è dimostrare che Maldini non si era sbagliato. Come del resto racconta la storia di Paolo da dirigente: in tre stagioni da diret- tore dell’area tecnica ha costruito una squadra capace di cucirsi sul petto il meno pronosticato degli scudetti della sua storia, bruciando le tappe sulla tabella di marcia immaginata inizialmente in via Aldo Rossi. Lavorando fianco a fianco con il d.s. Frederic Massara, Maldini ha dimostrato che vincere con acquisti sostenibili e azzeccati, fondendoli con giocatori di esperienza e abituati al successo, è possibile, ed è soprattutto grazie a questo che la coppia si è guadagnata il rinnovo contrattuale, quando il Milan è passato da Elliott a RedBird. Oggi siamo agli antipodi: i nuovi arrivati sono un flop. Il d.t. gioca da titolarissimo anche in questo contesto: è lui, insieme ovviamente a Pioli, a dover motivare i leader (domani torneranno anche Theo e Calabria= che hanno perso il passo dello scudetto.

Da cosa dovrebbe risollevarci?Per lui va tutto bene,siamo nei parametri...
 

Gamma

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Come riportato dalla GDS in edicola, ora tocca a Maldini risollevare i big e CDK. Dai colpi del passato che hanno dato lo scudetto ai flop attuali: serve tutto il carisma di Paolo per far svoltare Pioli e la squadra. Ecco, per Maldini è il momento di tornare a fare la differenza: se il suo mercato della stagione passata (con il colpi degli anni precedenti) è stato da scudetto, quello dell’ultima estate si è rivelato un flop. Occorre intervenire per risolvere la situazione: rifare una campagna acquisti non è possibile, incidere con il carisma e la personalità sì. Per rimettersi a correre, il Diavolo in crisi di identità ha bisogno del suo totem in giacca e cravatta: l’unità di crisi rossonera non può prescindere da Maldini. L’asse con Pioli ha saldato il gruppo in una cosa sola, la magia deve ripetersi. il contributo alla causa da parte dei nuovi è ai minimi termini, quasi fallimentare. E lo stesso vale per i compagni sbarcati a Milanello in prestito (vedi Dest e Vranckx). Per riuscire a ti-arsi fuori dalle sabbie mobili degli ultimi venti giorni, però, il Milan ha bisogno anche di loro: la sfida, per De Ketelaere e compagni, è dimostrare che Maldini non si era sbagliato. Come del resto racconta la storia di Paolo da dirigente: in tre stagioni da diret- tore dell’area tecnica ha costruito una squadra capace di cucirsi sul petto il meno pronosticato degli scudetti della sua storia, bruciando le tappe sulla tabella di marcia immaginata inizialmente in via Aldo Rossi. Lavorando fianco a fianco con il d.s. Frederic Massara, Maldini ha dimostrato che vincere con acquisti sostenibili e azzeccati, fondendoli con giocatori di esperienza e abituati al successo, è possibile, ed è soprattutto grazie a questo che la coppia si è guadagnata il rinnovo contrattuale, quando il Milan è passato da Elliott a RedBird. Oggi siamo agli antipodi: i nuovi arrivati sono un flop. Il d.t. gioca da titolarissimo anche in questo contesto: è lui, insieme ovviamente a Pioli, a dover motivare i leader (domani torneranno anche Theo e Calabria= che hanno perso il passo dello scudetto.
Scusate l'ignoranza, ma le cose in neretto non erano il motivo principale per il quale abbiamo rinnovato Ibra?

La "mendalidà vingendeee!1!!1" "eh, con Ibra vedi come corrono!!!!"... ora si parla di carisma di Pioli e Maldini? Eh no, abbiamo rinnovato Ibra 41enne da rotto proprio perché è una figura fondamentale per lo spogliatoio, in grado di ribaltare la squadra a livello motivazionale... o conta solo quando si vince e stiamo letteralmente buttando soldi nel cesso?

Su Maldini, nulla da dire, per lui la squadra è ok.
 
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Scusate l'ignoranza, ma le cose in neretto non erano il motivo principale per il quale abbiamo rinnovato Ibra?

La "mendalidà vingendeee!1!!1" "eh, con Ibra vedi come corrono!!!!"... ora si parla di carisma di Pioli e Maldini? Eh no, abbiamo rinnovato Ibra 41enne da rotto proprio perché è una figura fondamentale per lo spogliatoio, in grado di ribaltare la squadra a livello motivazionale... o conta solo quando si vince e stiamo letteralmente buttando soldi nel cesso?

Su Maldini, nulla da dire, per lui la squadra è ok.
Assolutamente d'accordo.

E nessuno mi venga a raccontare che è stato fatto il rinnovo a Ibra perché si pensava che a 41 anni potesse fare ancora la differenza in campo.
Serve anche lui per dare la scossa allo spogliatoio.
 
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