Come riportato dalla GDS in edicola, la firma di Maldini è stata molto complessa, arrivata dopo giorni di interventi legali, obiezioni, precisazioni. Il grande tema al centro del dibattito è sempre stata l’autonomia, la fiducia totale chiesta da Maldini. Il mondo milanista ha sempre tifato per la firma e sì, anche questo può avere avuto un peso. La volontà di rinnovare c’è sempre stata, da entrambe le parti, ma i presupposti di partenza erano molto diversi. Maldini ha fatto un passo indietro su alcuni punti e sì, la voglia di difendere lo scudetto con la stessa “squadra”del 2021-22 ha prevalso. Per questo, la felicità del 30 giugno apre le porte al lavoro del primo luglio. L'annuncio arriverà oggi.
CorSera: ieri sera, finalmente, la quadra su Maldini. Se la lunga fase di stallo era dovuta a una richiesta di maggiore autonomia da parte di Maldini, diciamo che è stata trovata una soluzione che accontenta tutti. Una cosa però è certa: Maldini dovrà comunque rispondere a un amministratore delegato, che fino a dicembre sarà Ivan Gazidis. La struttura organizzativa resta quindi immutata. E in fondo lo scudetto vinto è la prova del fatto che la strategia operativa fosse quella giusta. Lieto fine? No, fine e basta. Non si doveva arrivare così in là, di certo tutta questa attesa non ha giovato. Botman ha scelto il Newcastle, Sanches sta virando verso il Psg: non c’è controprova, ma la sensazione è che con un management pienamente operativo forse per quei due obiettivi si sarebbe potuto fare di più. L'annuncio potrebbe arrivare tra qualche giorno dopo il CDA
Anche TS sulla stessa lunghezza d'onda: le prime parole rilasciate ieri da Maldini fanno capire le difficoltà. E trapela insoddisfazione. Se sono serviti trenta giorni, o forse più, significa che sul piatto Maldini ha inserito aspetti importanti. Come la durata del contratto, sul quale si è discusso a lungo: due o tre anni? Oggi, si spera, sapremo, ma sembra che si sia arrivati al classico compromesso di due più opzione per il terzo. Maldini ha poi preteso un contratto economicamente da star e fin qui nulla di male. Ma le trattative si sono nuovamente complicate quando si è trattato di decidere ruoli e competenze. La base di partenza è che Gazidis fino a novembre (scadenza del contratto) o come minimo fino a settembre (passaggio ufficiale di proprietà) rimarrà al suo posto. E gerarchicamente non potrà non essere sopra Maldini, anche se l’ex capitano pare abbia ottenuto un po’ più di libertà sul mercato, Certe operazioni non dovranno passare necessariamente al vaglio di Gazidis, anche se grandi dettagli, sull’accordo raggiunto nella tarda serata di ieri, non sono trapelati
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