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La madre di Zaniolo al CorSport:
Perché Zaniolo ha prima detto no e poi sì al Bournemouth?
«Voglio chiarire un aspetto: Nicolò si sarebbe ridotto l’ingaggio, o avrebbe chiesto gli stessi soldi della Roma, per il Milan o il Tottenham. Ma quelle società non hanno trovato l’accordo con il club giallorosso. A quel punto c’era il Bournemouth: non è vero che ci hanno offerto cinque milioni a stagione, ma quando mai».
Nicolò però si è rifiutato di incontrare i manager inglesi.
«Io sono nel calcio da tempo, anche mio marito faceva il calciatore: le trattative le fanno gli agenti. E infatti il procuratore di mio figlio li ha incontrati».
Prima ha detto no, poi sì.
«Questo è vero, ma quando li abbiamo richiamati loro avevano preso già un altro».
E a questo punto compare il Galatasaray.
«Una scelta che è stata quasi immediata perché ci hanno fatto sentire subito fiducia e sostanza. Volevano Nicolò, volevano chiudere, non è stato difficile metterci d’accordo».
E adesso inizia la vostra nuo- va vita.
«La vita è quella di Nicolò, non la mia, di mio marito. Perché anche questa è una cosa da specificare: noi lo supportiamo, ci confrontiamo, siamo i suoi genitori. Ma le scelte sono le sue, sempre».
Perché Zaniolo ha prima detto no e poi sì al Bournemouth?
«Voglio chiarire un aspetto: Nicolò si sarebbe ridotto l’ingaggio, o avrebbe chiesto gli stessi soldi della Roma, per il Milan o il Tottenham. Ma quelle società non hanno trovato l’accordo con il club giallorosso. A quel punto c’era il Bournemouth: non è vero che ci hanno offerto cinque milioni a stagione, ma quando mai».
Nicolò però si è rifiutato di incontrare i manager inglesi.
«Io sono nel calcio da tempo, anche mio marito faceva il calciatore: le trattative le fanno gli agenti. E infatti il procuratore di mio figlio li ha incontrati».
Prima ha detto no, poi sì.
«Questo è vero, ma quando li abbiamo richiamati loro avevano preso già un altro».
E a questo punto compare il Galatasaray.
«Una scelta che è stata quasi immediata perché ci hanno fatto sentire subito fiducia e sostanza. Volevano Nicolò, volevano chiudere, non è stato difficile metterci d’accordo».
E adesso inizia la vostra nuo- va vita.
«La vita è quella di Nicolò, non la mia, di mio marito. Perché anche questa è una cosa da specificare: noi lo supportiamo, ci confrontiamo, siamo i suoi genitori. Ma le scelte sono le sue, sempre».
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