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La vecchia guardia del Movimento 5 Stelle è ormai insofferente alla leadership di Giuseppe Conte.
E non ne fa assolutamente mistero, il peggior risultato nella storia del M5S è solo una scusante.
Grillo si muove dalla sua villa in Liguria e, come sempre da dieci anni, questo vuol puntualmente dire aria di cambiamenti
Secondo le indiscrezioni ha incontrato vari esponenti della prima ora, in particolare Raggi e Fico.
Conte per ora tiene botta insieme ai suoi fedelissimi, ma la congiura interna sta tramando per defenestrarlo.
"Il destino del Movimento 5 Stelle non è nelle mani di Grillo, è nelle mani di un'intera comunità di uomini e donne che deciderà del suo futuro all'assemblea costituente del prossimo settembre.
Questa riflessione è già iniziata: c'è stata l'assemblea congiunta, consiglio nazionale, hanno parlato tutti.
Abbiamo rinviato le decisioni all'assemblea costituente.
Di essenziale qui non c'è la singola persona ma una comunità che ormai è fatta da gente seria, matura, che decide del proprio destino".
Grillo è partito con una battuta:
"Ha preso più voti Berlusconi da morto che Conte in Europa..."
e poi ha iniziato a tirare bordate:
"Non so con Conte come andrà a finire, deve capire che io sono essenziale.
Io e Casaleggio eravamo temperamenti diversi, bisticciavamo più volte al giorno ma abbiamo creato una cosa meravigliosa
L'ex sindaco di Roma spinge per un ritorno al M5S non di destra e non di sinistra, invece che con questa nuova veste progressista, per intercettare un voto trasversale come alle origini.
Risposta di Conte:
"Che significa tornare alle origini?
Il contesto politico e sociale è completamente mutato e se non lo riesci a interpretare sei sempre più fuori
Se qualcuno ha inclinazioni di destra ne tragga le conseguenze".
Raggi non ci sta:
"Evviva il confronto!
Anche animato, purché rispettoso di tutti.
Al M5S servono inclusione e unità, non divisione.
No alle tifoserie da stadio come fa la destra.
Mi sono impegnata in prima persona contro Casapound e Forza Nuova.
Non ho fatto mancare critiche al governo con la Lega.
Credo di meritare rispetto".
Oggi Grillo rilancia il suo monologo sul blog con un'autointervista:
"All'assemblea costituente si parlerà di come recuperare contatto, dialogo e azioni congiunte con gli attivisti, che sono sempre stati il combustibile del MoVimento
Ma al tempo stesso non possiamo discutere solo di regole di funzionamento interne, ma dobbiamo tornare a proporre idee radicali e visionarie, smarcandoci da una collocazione che è vecchia e superata da decenni.
Parlare di sinistra e destra è come parlare di ghibellini e guelfi, anzi forse è meglio parlare di questi ultimi, perché tutti devono seguire l’Elevato
Come va con Conte?
Ottimamente.
Come si fa ad avere un cattivo rapporto?
Ci ho provato ma non ci sono riuscito: non si scompone mai, ogni parola si scioglie…
Siamo d’accordo, però, che non vogliamo scioglierci anche noi
Sono d’accordo con tutte le cose che dice. Che poi sono tre.
D’altra parte come si fa a non essere d’accordo sul fatto che la guerra, la povertà e le malattie siano cose brutte?
Semmai vorrei aggiungerci qualche cosa bella, come il voto dei cittadini europei alle elezioni politiche nei paesi di residenza e non di cittadinanza, prodotti il cui prezzo incorpori costo sociale di produzione e trasporto, piattaforme di democrazia diretta e di cittadinanza attiva.
Tutte cose di cui parlavamo regolarmente con Casaleggio e altri
Mi piacerebbe riprendere a fare gli stessi incontri che facevamo con Casaleggio.
Quindi non solo con Conte, ma anche chi vuole darci una mano a tracciare la rotta dei prossimi anni.
Sono proprio questi incontri che ci hanno portato a diventare la prima forza politica del paese
Quali sono i temi di cui vorresti parlare in questi incontri?
Mi pare che i temi fondativi del movimento siano ancora validi.
Alcuni, come la transizione ecologica e digitale, sono diventati i temi principali dell’agenda politica europea e italiana.
Dunque non si può dire che non ci avessimo azzeccato.
Altri, come la democrazia diretta e la politica come servizio e non professione – come peraltro è in Svizzera, e non solo – restano da realizzare.
Altri ancora sono emersi negli ultimi tempi: da un maggior controllo dei cittadini sui dati che li riguardano, a riforme istituzionali che garantiscano stabilità e al tempo stesso autonomia dei territori".
E non ne fa assolutamente mistero, il peggior risultato nella storia del M5S è solo una scusante.
Grillo si muove dalla sua villa in Liguria e, come sempre da dieci anni, questo vuol puntualmente dire aria di cambiamenti
Secondo le indiscrezioni ha incontrato vari esponenti della prima ora, in particolare Raggi e Fico.
Conte per ora tiene botta insieme ai suoi fedelissimi, ma la congiura interna sta tramando per defenestrarlo.
"Il destino del Movimento 5 Stelle non è nelle mani di Grillo, è nelle mani di un'intera comunità di uomini e donne che deciderà del suo futuro all'assemblea costituente del prossimo settembre.
Questa riflessione è già iniziata: c'è stata l'assemblea congiunta, consiglio nazionale, hanno parlato tutti.
Abbiamo rinviato le decisioni all'assemblea costituente.
Di essenziale qui non c'è la singola persona ma una comunità che ormai è fatta da gente seria, matura, che decide del proprio destino".
Grillo è partito con una battuta:
"Ha preso più voti Berlusconi da morto che Conte in Europa..."
e poi ha iniziato a tirare bordate:
"Non so con Conte come andrà a finire, deve capire che io sono essenziale.
Io e Casaleggio eravamo temperamenti diversi, bisticciavamo più volte al giorno ma abbiamo creato una cosa meravigliosa
L'ex sindaco di Roma spinge per un ritorno al M5S non di destra e non di sinistra, invece che con questa nuova veste progressista, per intercettare un voto trasversale come alle origini.
Risposta di Conte:
"Che significa tornare alle origini?
Il contesto politico e sociale è completamente mutato e se non lo riesci a interpretare sei sempre più fuori
Se qualcuno ha inclinazioni di destra ne tragga le conseguenze".
Raggi non ci sta:
"Evviva il confronto!
Anche animato, purché rispettoso di tutti.
Al M5S servono inclusione e unità, non divisione.
No alle tifoserie da stadio come fa la destra.
Mi sono impegnata in prima persona contro Casapound e Forza Nuova.
Non ho fatto mancare critiche al governo con la Lega.
Credo di meritare rispetto".
Oggi Grillo rilancia il suo monologo sul blog con un'autointervista:
"All'assemblea costituente si parlerà di come recuperare contatto, dialogo e azioni congiunte con gli attivisti, che sono sempre stati il combustibile del MoVimento
Ma al tempo stesso non possiamo discutere solo di regole di funzionamento interne, ma dobbiamo tornare a proporre idee radicali e visionarie, smarcandoci da una collocazione che è vecchia e superata da decenni.
Parlare di sinistra e destra è come parlare di ghibellini e guelfi, anzi forse è meglio parlare di questi ultimi, perché tutti devono seguire l’Elevato
Come va con Conte?
Ottimamente.
Come si fa ad avere un cattivo rapporto?
Ci ho provato ma non ci sono riuscito: non si scompone mai, ogni parola si scioglie…
Siamo d’accordo, però, che non vogliamo scioglierci anche noi
Sono d’accordo con tutte le cose che dice. Che poi sono tre.
D’altra parte come si fa a non essere d’accordo sul fatto che la guerra, la povertà e le malattie siano cose brutte?
Semmai vorrei aggiungerci qualche cosa bella, come il voto dei cittadini europei alle elezioni politiche nei paesi di residenza e non di cittadinanza, prodotti il cui prezzo incorpori costo sociale di produzione e trasporto, piattaforme di democrazia diretta e di cittadinanza attiva.
Tutte cose di cui parlavamo regolarmente con Casaleggio e altri
Mi piacerebbe riprendere a fare gli stessi incontri che facevamo con Casaleggio.
Quindi non solo con Conte, ma anche chi vuole darci una mano a tracciare la rotta dei prossimi anni.
Sono proprio questi incontri che ci hanno portato a diventare la prima forza politica del paese
Quali sono i temi di cui vorresti parlare in questi incontri?
Mi pare che i temi fondativi del movimento siano ancora validi.
Alcuni, come la transizione ecologica e digitale, sono diventati i temi principali dell’agenda politica europea e italiana.
Dunque non si può dire che non ci avessimo azzeccato.
Altri, come la democrazia diretta e la politica come servizio e non professione – come peraltro è in Svizzera, e non solo – restano da realizzare.
Altri ancora sono emersi negli ultimi tempi: da un maggior controllo dei cittadini sui dati che li riguardano, a riforme istituzionali che garantiscano stabilità e al tempo stesso autonomia dei territori".