L'italia in declino

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io invece vado controcorrente, mi spiego..detesto l'Italia e gli italiani per molti motivi svariati, ma su una cosa il popolo italiano l'apprezzo: è uno dei pochi al mondo che ancora si ribella alla cultura ormai inarrestabile del lavoro prima di ogni cosa.

Gli italiani sono uno dei pochi popoli al mondo che ancora si ricorda dell'esistenza dell'OTIUM; gli antichi infatti che erano molto più saggi di noi disprezzavano il lavoro e curavano solo lo spirito e il corpo lasciando al lavoro solo gli schiavi..
Oggi siamo tutti diventati schiavi e ci sentiamo pure svegli, ce ne vantiamo "Lavoro mille mila ore, sono pieno di responsabilità, etc.." che degenerazione e che spreco di vita...

Io disprezzo i popoli come gli asiatici per cui il lavoro è il fine ultimo della vita, che rendono fin dall'infanzia i bambini degli automi, e che studiano e lavorano in media 12-14 ore al giorno...odio la vita frenetica di chi punta solo al successo..

La cosa bella è che poi arriva per tutti il giorno in cui ci si rende conto di aver gettato la propria vita per il reddito..

Purtroppo però ormai sono rimasti in pochi a pensarla così, a volere un mondo dove esistano uomini liberi e non schiavi inconsapevoli..ormai al 90% delle persone a cui faccio sti discorsi nemmeno riescono a coglierne il senso, e anzi una buona parte di loro sa solo rispondere "io amo il mio lavoro, lo faccio volentieri" (poi però vanno in terapia o dormono 3 ore per notte sommersi dai pensieri)..non capiscono che non amano il loro lavoro ma lo status che gli procura.

PS: sul tuo post comunque sono d'accordo, l'Italia è un paese ormai avviato alla morte

Hai usato una definizione quanto meno riduttiva e semplicistica di "Otium": per gli antichi Romani, era ben altro - basta vedere il "De officiis" di Cicerone.
 
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Sto aprendo questo Therad per parlare della nostra amata povera Italia.
Vivo in Germania da oltre 40 anni e ho un reddito regolare. Inoltre, lavoro in proprio nel settore del marketing.
Dal lontano 1989, dalla caduta del muro di Berlino, ho osservato un lento e costante declino dell'Italia nei settori dell'industria, della cultura e dell'innovazione. I problemi non vengono affrontati, ma respinti. Mancano idee, coraggio e creatività. L'élite politica italiana non è in grado di offrire obiettivi a lungo termine. Non c'è davvero nulla di nuovo per quanto riguarda gli imprenditori o la cultura. Ci si attiene ai tempi gloriosi (il miracolo economico degli anni '50 e '60). Guardando agli imprenditori, il periodo necessario per costruire solo 3 grattacieli (City Life Milano) sono necessari più di 10 anni, in altri paesi non serve nemmeno la metà (questo è solo un esempio). Anche se Milano se la cava fino a un certo punto. Il resto è una palude di corruzione e incompetenza.
Ma ciò che è ancora peggio sono gli stessi abitanti dello stivale. Ecco il vero problema. Non sono disposti a riformarsi o a rinunciare a qualcosa. Se non produci niente e non guadagni niente, non puoi spendere niente. L'Italia vive da anni al di là dei suoi mezzi, con i regali elettorali si sono assicurati i voti, ma con questo si è solo peggiorata la situazione. I debiti sono sempre più alti. I tassi di interesse sono come un vulcano, manca solo una scintilla prima che esploda e le aziende investiranno ancora meno di quanto non facciano ora.
Se si guarda al lato culturale, non è molto meglio. Fino a 20-30 anni si poteva trovare nella Top 10 delle classifiche tedesche un artista italiano praticamente ogni mese. Come è oggi, al massimo 1 artista in un anno tra i primi 100. I millennials italiani sono una generazione senza idee e mi scuso (perdente). Se guardate gli altri paesi, potete vedere in quale direzione si va. Idee, decisioni rapide, innovazione, coraggio e volontà di affrontare i problemi. L'Italia è come l'Argentina alla fine degli anni '60. L'Argentina era uno dei paesi più ricchi del mondo fino alla metà degli anni '60, che fine ha fatto l'Argentina? L'Italia probabilmente diventerà l'Argentina 2.0.

E delle domande al forum: Che sosa si dovrebbe fare per risalire la cima?

Saluti
Francesco

Caro Francesco ti capisco bene anche io sono cresciuto in Germania (Stoccarda) e posso capirti.

Chiedi cosa si può fare? Sinceramente penso nulla.

Noi italiani ma forse tutti i paesi mediterranei abbiamo un DNA sbagliato, non da adesso ma da sempre, come popolo ragioniamo sempre con ”io",mai con noi.

Non abbiamo il senso di società, pensiamo che essere furbi (poco onesti) e sinonimo di intelligenza quando è solo ignoranza.

Noi italiani siamo moralisti "finti" .


Chi è nato in Italia e non è mai andato fuori pensa che la vita reale e giusta sia questa,ma la realtà è ben diversa.

Da noi quello che conta e apparire,amiamo molto le cose frivole, e tralasciamo le cose importanti.

Un abbraccio ...saluti Enzo
 

Gas

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Sto aprendo questo Therad per parlare della nostra amata povera Italia.
Vivo in Germania da oltre 40 anni e ho un reddito regolare. Inoltre, lavoro in proprio nel settore del marketing.
Dal lontano 1989, dalla caduta del muro di Berlino, ho osservato un lento e costante declino dell'Italia nei settori dell'industria, della cultura e dell'innovazione. I problemi non vengono affrontati, ma respinti. Mancano idee, coraggio e creatività. L'élite politica italiana non è in grado di offrire obiettivi a lungo termine. Non c'è davvero nulla di nuovo per quanto riguarda gli imprenditori o la cultura. Ci si attiene ai tempi gloriosi (il miracolo economico degli anni '50 e '60). Guardando agli imprenditori, il periodo necessario per costruire solo 3 grattacieli (City Life Milano) sono necessari più di 10 anni, in altri paesi non serve nemmeno la metà (questo è solo un esempio). Anche se Milano se la cava fino a un certo punto. Il resto è una palude di corruzione e incompetenza.
Ma ciò che è ancora peggio sono gli stessi abitanti dello stivale. Ecco il vero problema. Non sono disposti a riformarsi o a rinunciare a qualcosa. Se non produci niente e non guadagni niente, non puoi spendere niente. L'Italia vive da anni al di là dei suoi mezzi, con i regali elettorali si sono assicurati i voti, ma con questo si è solo peggiorata la situazione. I debiti sono sempre più alti. I tassi di interesse sono come un vulcano, manca solo una scintilla prima che esploda e le aziende investiranno ancora meno di quanto non facciano ora.
Se si guarda al lato culturale, non è molto meglio. Fino a 20-30 anni si poteva trovare nella Top 10 delle classifiche tedesche un artista italiano praticamente ogni mese. Come è oggi, al massimo 1 artista in un anno tra i primi 100. I millennials italiani sono una generazione senza idee e mi scuso (perdente). Se guardate gli altri paesi, potete vedere in quale direzione si va. Idee, decisioni rapide, innovazione, coraggio e volontà di affrontare i problemi. L'Italia è come l'Argentina alla fine degli anni '60. L'Argentina era uno dei paesi più ricchi del mondo fino alla metà degli anni '60, che fine ha fatto l'Argentina? L'Italia probabilmente diventerà l'Argentina 2.0.

E delle domande al forum: Che sosa si dovrebbe fare per risalire la cima?

Saluti
Francesco

Hai fatto un'analisi che condivido pienamente, parola per parola.

Una cosa molto triste è il decadimento del livello culturale, il sistema scolastico è in completa decadenza e si affida semplicemente alla buona volontà dei professori. Quindi se gli insegnanti svolgono svogliatamente il loro ruolo, formano una generazione di 'ignoranti'. E io osservo che questo è molto radicato, gli insegnanti davvero 'di livell' sono un'eccezione.
Per me, per ripartire, dovremmo innanzitutto stravolgere il sistema scolastico, lo studio, la cultura, dovrebbero essere tremendamente valorizzati. L'immagine dell'insegnante dovrebbe cambiare, ora sono considerati come impiegati postali (la mia morosa è insegnante) mentre dovrebbe diventare radicato che un professore è un personaggio d'elite, preparato, colto, ecc.. (e ora non lo sono).
Mia figlia in 4 anni di elementari ha cambiato un numero indicibile di insegnanti e alcuni di loro, ve lo giuro, facevano fatica a parlare in Italiano. Che futuro possiamo avere?
 

Milanforever26

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Ma almeno la via di mezzo, neanche questo, ip penso diversamente: senza un lavoro stabile niente famiglia, senza famiglia, neinte futuro. In italia tutto viene sempre rimandato a domani, ma è importante farlo oggi e non domani.

Ma guarda che io sono d'accordo che si debba lavorare..mica sono un lavativo..il problema è che una società "sana" pretenderebbe che l'uomo dedichi al lavoro 5-6 ore al giorno massimo 5 giorni a settimana..altro che 50-60 o in certi posti oltre 100 ore a settimana..

Abbiamo creato le macchine che dovevano "lavorare al posto dell'uomo" e siamo finiti a fare concorrenza alle macchine stesse per non essere rimpiazzati...e oggi si deve lavorare a quel ritmo lì in nome del dio degli schiavi che si chiama "produttività"..

PS: lavorare per produrre cosa poi? sovraproduzione di ogni genere di oggetti / alimenti..una società fondata sui rifiuti siamo..che crea esigenze fasulle per poter fornire beni e servizi per lo più inutili
 

Stanis La Rochelle

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io invece vado controcorrente, mi spiego..detesto l'Italia e gli italiani per molti motivi svariati, ma su una cosa il popolo italiano l'apprezzo: è uno dei pochi al mondo che ancora si ribella alla cultura ormai inarrestabile del lavoro prima di ogni cosa.

Gli italiani sono uno dei pochi popoli al mondo che ancora si ricorda dell'esistenza dell'OTIUM; gli antichi infatti che erano molto più saggi di noi disprezzavano il lavoro e curavano solo lo spirito e il corpo lasciando al lavoro solo gli schiavi..
Oggi siamo tutti diventati schiavi e ci sentiamo pure svegli, ce ne vantiamo "Lavoro mille mila ore, sono pieno di responsabilità, etc.." che degenerazione e che spreco di vita...

Io disprezzo i popoli come gli asiatici per cui il lavoro è il fine ultimo della vita, che rendono fin dall'infanzia i bambini degli automi, e che studiano e lavorano in media 12-14 ore al giorno...odio la vita frenetica di chi punta solo al successo..

La cosa bella è che poi arriva per tutti il giorno in cui ci si rende conto di aver gettato la propria vita per il reddito..

Purtroppo però ormai sono rimasti in pochi a pensarla così, a volere un mondo dove esistano uomini liberi e non schiavi inconsapevoli..ormai al 90% delle persone a cui faccio sti discorsi nemmeno riescono a coglierne il senso, e anzi una buona parte di loro sa solo rispondere "io amo il mio lavoro, lo faccio volentieri" (poi però vanno in terapia o dormono 3 ore per notte sommersi dai pensieri)..non capiscono che non amano il loro lavoro ma lo status che gli procura.

PS: sul tuo post comunque sono d'accordo, l'Italia è un paese ormai avviato alla morte

Applausi :ave:

Ormai vanno tutti dallo psicologo e sono sotto pastiglie.

Emblematico che ora poi abbiano iniziato a mandare pure le pubblicità per gli integratori antistress...

Comunque tutto il mondo occidentale è in declino, mica solo l'Italia
 

Devil man

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Ho il lavoro dei miei sogni vivo in Italia e tutta questa tua negatività non la riscontro essendo anche cittadino Americano potrei fare le valige e andarmene ma preferisco restare qui.
 

Milanforever26

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Non è questione di dettagli: hai stravolto il vero significato del termine.

Ma guarda che intanto io ho parlato di "antichi" e non quindi prendendo in considerazione solo i romani (in effetti pensavo più ai greci); il concetto di fondo del mio intervento era che l'uomo dovrebbe prendersi il tempo nella giornata per curare lo spirito ed il corpo, significa che il lavoro non dovrebbe impegnare più di 5-6 ore..
8 ore di riposo
6 ore di lavoro
2 ore per i pasti
8 ore da dedicare alla cura dei propri interessi, lo studio, la preghiera, l'attività fisica, il sesso etc..
 
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Hai fatto un'analisi che condivido pienamente, parola per parola.

Una cosa molto triste è il decadimento del livello culturale, il sistema scolastico è in completa decadenza e si affida semplicemente alla buona volontà dei professori. Quindi se gli insegnanti svolgono svogliatamente il loro ruolo, formano una generazione di 'ignoranti'. E io osservo che questo è molto radicato, gli insegnanti davvero 'di livell' sono un'eccezione.
Per me, per ripartire, dovremmo innanzitutto stravolgere il sistema scolastico, lo studio, la cultura, dovrebbero essere tremendamente valorizzati. L'immagine dell'insegnante dovrebbe cambiare, ora sono considerati come impiegati postali (la mia morosa è insegnante) mentre dovrebbe diventare radicato che un professore è un personaggio d'elite, preparato, colto, ecc.. (e ora non lo sono).
Mia figlia in 4 anni di elementari ha cambiato un numero indicibile di insegnanti e alcuni di loro, ve lo giuro, facevano fatica a parlare in Italiano. Che futuro possiamo avere?

Tu pensi che negli anni 50-60-70 gli insegnanti fossero figure modello??
In quella generazione i 'maestri' hanno fatto disastri che si ripercuotono sulle generazioni di oggi e non mi riferisco solo sulla preparazione ma soprattutto nei modi.
Conosco persone che ancora oggi si portano dietro traumi degli anni scolastici.
Le verità è che in quegli anni la selezione era più naturale : non tutti studiavano perchè si 'regalavano' meno diplomi, in tanti si buttavano a capo fitto nel lavoro non essendo portati per lo studio.
Oggi abbiamo lauree , mini lauree, corsi , corsini e bla bla, abbiamo creato un paese di professionisti ma stringi stringi la preparazione è insufficiente.
Molti 'laureati' di oggi non sanno leggere , scrivere e far di conto : i pilastri della preparazione di base.
Il sistema scolastico andrebbe rivisitato : studiare deve essere alla portata di tutti ma la meritocrazia andrebbe ugualmente inseguita.
Il mondo della scuola è un mondo molto particolare, pur di trovare lavoro un sacco di disoccupati si sono buttati nell'insegnamento ma non hanno temperamento, pazienza, modi e , addirittura , cultura per farlo.
Come se preparare , seguire, educare una scolaresca fosse una cosa banale.
I miei genitori erano entrambi insegnanti e so che mission era per loro 'educare'.
 
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