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Il Milan ha da poco 'confezionato' l'acquisto dal Bruges di Ardon Jashari e tutti chiaramente speriamo che l'odissea per tesserarlo sia l'unico punto in comune con l'acquisto,sempre dal Bruges, di De Ketelaere, giocatore che da noi non è riuscito purtroppo a prendersi la scena o forse non lo si è aspettato...
In verità il fallimento di Cdk da noi è stato ben oltre che un fisiologico errore di mercato, potremmo infatti dire che ha segnato idealmente la fine dell'era Maldini con tutto ciò che ne è conseguito e ne consegue.
I parallelismi scaramantici tra Cdk e Jashari mi hanno fatto notare che dall'acquisto di Charles in poi il nostro mercato denota una 'spunta' alla voce obiettivi che in pochi hanno notato o riportato.
De Ketelaere era il principino di Bruges , città nella quale era cresciuto umanamente e calcisticamente, e che mai aveva lasciato.
Era un profilo, oserei dire , da bambagia, cresciuto e protetto da un ambiente familiare.
Il Milan ha rappresentato la sua prima esperienza in un'altra città, un'altra nazione,un altro campionato e lo scotto lo ha pagato, eccome se lo ha pagato.
Maldini era consapevole che il ragazzo andasse aspettato, un po come a suo tempo si era fatto con Leao, ma l'idea di calcio americana con utili da portare in bilancio non implica l'attesa ma contempla i risultati sportivi minimi immediati.
L'instant team è il mezzo per centrare questi obiettivi.
E allora guardate chi è arrivato dalla sessione di mercato successiva :
- Loftus-Cheek;
-Musah;
-Sportiello ;
-Pulisic ;
-Rejinders ;
-Chucky;
-Jovic;
-Okafor;
-Gabbia;
-Terracciano;
-Pavlovic ;
-Royal;
-Fofana;
-Morata;
-Abraham ;
-Walker ;
-Bondo;
-Gimenez ;
-Sottil;
E ora :
-Modric ;
-Jashari ;
-Estupinan;
-Athekame;
-Ricci ;
Tutti profili che hanno girato più paesi e/o più città .
Il caso cdk ha rappresentato un vero punto di rottura.
Il Milan non può e non vuole aspettare.
La risolutezza con la quale vengono messi sul mercato i giocatori non pronti, anche se arrivati da poco , è altrettanto eloquente di questa politica.
Il Milan cerca uomini fatti e non ha intenzione di crescerli.
Il Milan non aspetta e non perché l'asticella sportiva sia alta ma perché il bilancio non contempla attese.
In verità il fallimento di Cdk da noi è stato ben oltre che un fisiologico errore di mercato, potremmo infatti dire che ha segnato idealmente la fine dell'era Maldini con tutto ciò che ne è conseguito e ne consegue.
I parallelismi scaramantici tra Cdk e Jashari mi hanno fatto notare che dall'acquisto di Charles in poi il nostro mercato denota una 'spunta' alla voce obiettivi che in pochi hanno notato o riportato.
De Ketelaere era il principino di Bruges , città nella quale era cresciuto umanamente e calcisticamente, e che mai aveva lasciato.
Era un profilo, oserei dire , da bambagia, cresciuto e protetto da un ambiente familiare.
Il Milan ha rappresentato la sua prima esperienza in un'altra città, un'altra nazione,un altro campionato e lo scotto lo ha pagato, eccome se lo ha pagato.
Maldini era consapevole che il ragazzo andasse aspettato, un po come a suo tempo si era fatto con Leao, ma l'idea di calcio americana con utili da portare in bilancio non implica l'attesa ma contempla i risultati sportivi minimi immediati.
L'instant team è il mezzo per centrare questi obiettivi.
E allora guardate chi è arrivato dalla sessione di mercato successiva :
- Loftus-Cheek;
-Musah;
-Sportiello ;
-Pulisic ;
-Rejinders ;
-Chucky;
-Jovic;
-Okafor;
-Gabbia;
-Terracciano;
-Pavlovic ;
-Royal;
-Fofana;
-Morata;
-Abraham ;
-Walker ;
-Bondo;
-Gimenez ;
-Sottil;
E ora :
-Modric ;
-Jashari ;
-Estupinan;
-Athekame;
-Ricci ;
Tutti profili che hanno girato più paesi e/o più città .
Il caso cdk ha rappresentato un vero punto di rottura.
Il Milan non può e non vuole aspettare.
La risolutezza con la quale vengono messi sul mercato i giocatori non pronti, anche se arrivati da poco , è altrettanto eloquente di questa politica.
Il Milan cerca uomini fatti e non ha intenzione di crescerli.
Il Milan non aspetta e non perché l'asticella sportiva sia alta ma perché il bilancio non contempla attese.