FiglioDelDioOdino
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Come già rimarcato in altre discussioni, pare davvero che le cose siano cambiate e questa lunga notte buia fatta di un susseguirsi di innumerevoli incubi è squarciata da dei primi raggi di sole.
Quel che mi preme sottolineare è che abbiamo finalmente una colonna portante, la spina dorsale della squadra, di grande valore:
Romagnoli
Bakayoko
Paquetà
Piatek
A cui si affiancano Cutrone, Suso, Conti, Calabria, giovani ma già certezze, non fenomeni mondiali ma ancora con buoni margini di crescita. Metteteci chi volete in graduatoria.
I segni di questa nuova Era ricordano gli inizi del grande ciclo vincente:
l'acquisto di calciatori sì conosciuti ma non molto considerati per cui non c'è stata una grande asta, calciatori che hanno accettato subito e volentieri il Milan.
Il pensiero non può che andare ai vari Ancelotti, Gullit, Van Basten, Donadoni... presi non tanto perchè ricoperti di miliardi ma piuttosto per un destino inevitabile; l'approdo a Milanello come per un magnetismo cosmico ineluttabile.
Chi pochi mesi fa avrebbe pronosticato un Milan alla ribalta con questi giocatori diventati presto fondamentali?
Io no, non seguo abbastanza il calcio per conoscerli e come me penso siano la maggioranza dei tifosi. Così come da ragazzo quando il Milan prese Gullit e VanBasten io non li conoscevo (non c'era internet) e mi ritrovai ad ammirarli come una sorpresa. La stessa sorpresa che ho avuto con Piatek e Paquetà.
C'è anche una continuità col passato: vedere in tribuna Capello (attaccante del Milan dal 76 all'80, vincitore della Stella) seduto a fianco di Maldini e Leonardo ha significato molto. Hanno vissuto il grande Milan, così come Gattuso.
E' importante che Rino sia il nostro allenatore oggi. Nonostante i difetti e l'impostazione molto difensivista. Ecco un'altra cosa in comune col gran Milan: subire pochi gol, la forza della fase difensiva.
E' un momento storico importantissimo, da gustare come un momento infinito, in estasi, con la fede e la speranza che c'era nell'aria nel 1987.
Quel che mi preme sottolineare è che abbiamo finalmente una colonna portante, la spina dorsale della squadra, di grande valore:
Romagnoli
Bakayoko
Paquetà
Piatek
A cui si affiancano Cutrone, Suso, Conti, Calabria, giovani ma già certezze, non fenomeni mondiali ma ancora con buoni margini di crescita. Metteteci chi volete in graduatoria.
I segni di questa nuova Era ricordano gli inizi del grande ciclo vincente:
l'acquisto di calciatori sì conosciuti ma non molto considerati per cui non c'è stata una grande asta, calciatori che hanno accettato subito e volentieri il Milan.
Il pensiero non può che andare ai vari Ancelotti, Gullit, Van Basten, Donadoni... presi non tanto perchè ricoperti di miliardi ma piuttosto per un destino inevitabile; l'approdo a Milanello come per un magnetismo cosmico ineluttabile.
Chi pochi mesi fa avrebbe pronosticato un Milan alla ribalta con questi giocatori diventati presto fondamentali?
Io no, non seguo abbastanza il calcio per conoscerli e come me penso siano la maggioranza dei tifosi. Così come da ragazzo quando il Milan prese Gullit e VanBasten io non li conoscevo (non c'era internet) e mi ritrovai ad ammirarli come una sorpresa. La stessa sorpresa che ho avuto con Piatek e Paquetà.
C'è anche una continuità col passato: vedere in tribuna Capello (attaccante del Milan dal 76 all'80, vincitore della Stella) seduto a fianco di Maldini e Leonardo ha significato molto. Hanno vissuto il grande Milan, così come Gattuso.
E' importante che Rino sia il nostro allenatore oggi. Nonostante i difetti e l'impostazione molto difensivista. Ecco un'altra cosa in comune col gran Milan: subire pochi gol, la forza della fase difensiva.
E' un momento storico importantissimo, da gustare come un momento infinito, in estasi, con la fede e la speranza che c'era nell'aria nel 1987.