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Dopo sei mesi di carcere è stato rilasciato Abd al-Rahman al-Milad, noto come "Bija", uno dei più potenti trafficanti di esseri umani della Libia.
Era stato arrestato ad ottobre dopo un anno in cui era ricercato e accusato di crimini contro l'umanità dall'ONU, rilasciato per mancanza di prova per una condanna.
Disgustato l'alto commissario per i rifugiati ONU Cochetel:
"Le prove sono in fondo al Mar Mediterraneo e in molti Paesi europei"
Avvenire aveva dato lo scoop che nel maggio 2017 Bija era addirittura a Mineo in Sicilia ad una riunione sui migranti in presenza delle autorità italiane e libiche.
Probabilmente con documenti falsi presentandosi come un 31enne ufficiale della Guardia costiera libica, diplomato all'Accademia navale.
Fa parte di al-Nasr, il clan pagato per sorvegliare la raffineria di Zawyah, il porto petrolifero di cui Bija è stato il supervisore, e il campo di prigionia ufficiale diretto dal cugino Osama, descritto dai magistrati italiani come “il peggiore” di tutti i torturatori finora identificati.
Tre scafisti del suo gruppo hanno preso 20 anni di condanna a Messina lo scorso anno.
Avvenire
Era stato arrestato ad ottobre dopo un anno in cui era ricercato e accusato di crimini contro l'umanità dall'ONU, rilasciato per mancanza di prova per una condanna.
Disgustato l'alto commissario per i rifugiati ONU Cochetel:
"Le prove sono in fondo al Mar Mediterraneo e in molti Paesi europei"
Avvenire aveva dato lo scoop che nel maggio 2017 Bija era addirittura a Mineo in Sicilia ad una riunione sui migranti in presenza delle autorità italiane e libiche.
Probabilmente con documenti falsi presentandosi come un 31enne ufficiale della Guardia costiera libica, diplomato all'Accademia navale.
Fa parte di al-Nasr, il clan pagato per sorvegliare la raffineria di Zawyah, il porto petrolifero di cui Bija è stato il supervisore, e il campo di prigionia ufficiale diretto dal cugino Osama, descritto dai magistrati italiani come “il peggiore” di tutti i torturatori finora identificati.
Tre scafisti del suo gruppo hanno preso 20 anni di condanna a Messina lo scorso anno.
Avvenire