Lettera a Malagò per i tesserati esclusi

Andris

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Egregio Presidente dott. Giovanni Malagò,
un paio di giorni fa, mentre seguivo la sua intervista al termine dei giochi olimpici invernali, andata in onda sul canale informativo dell’emittente pubblica, ho sentito alcune sue parole ed ho avuto un sussulto.
Non stava parlando dei risultati dei nostri campioni e campionesse, ma dei tanti, tantissimi, troppi ragazzi che non possono più praticare sport.

Sono il padre di una ragazza di dodici anni, a cui ormai da più di un mese è stata negata la possibilità di praticare lo sport che ama in quanto è stata introdotta la regola del super green pass anche per giocare a pallavolo, così come per quasi tutte le altre discipline.
Fino ad allora aveva potuto allenarsi e giocare regolarmente, presentando di volta in volta l’esito di un tampone che ne certificava lo stato di salute.
Non mi soffermerò sui dettagli legali di questa normativa, ma Le farò pochissime semplici domande in quanto Presidente del Coni ed una sola, rivolta proprio a Lei come uomo di sport.

Perché avete avallato l’introduzione di queste norme discriminatorie nei confronti di tantissimi ragazzi sani, una volta che è stato scientificamente provato che anche chi si è vaccinato può contagiarsi e contagiare?

Perché non vi siete minimamente preoccupati della funzione sociale che lo sport ha sulla vita di questi ragazzi, emarginandoli ulteriormente dopo due anni di restrizioni?

Per molti di loro era l’unica occasione per stare insieme ai loro coetanei in una situazione di divertimento, impegno, condivisione di esperienze, tutte cose chi pratica uno sport, qualunque esso sia, conosce benissimo.

Perché avete deciso di sostenere una politica che sembra essere spinta più da logiche fideistiche che sanitarie, non tenendo per nulla in considerazione i numerosi eventi avversi che si sono verificati nei ragazzi, specialmente tra gli sportivi, a seguito della vaccinazione?
Non avete tenuto in alcuna considerazione che le percentuali di decessi e malattie gravi dovuti al Covid tra i ragazzi fino a 19 anni erano e sono incredibilmente basse.

Perché avete messo le famiglie in una condizione di difficoltà, facendo di fatto sembrare che sia una precisa scelta dei genitori quella di privare i loro ragazzi del diritto a praticare sport e non di politiche discriminatorie nei loro confronti?
A me è stato risposto questo dalla società presso la quale mia figlia è ancora tesserata, che si è anche rifiutata di restituire le quote associative versate in anticipo.
Non mi soffermerò su questo aspetto, che però ritengo paradigmatico del valore umano di alcune persone.

Infine mi rivolgo a Lei, non come uomo delle istituzioni, ma come uomo di sport, che lo ha sempre praticato e che credo lo pratichi tuttora: cosa proverebbe se un suo compagno di squadra, un suo amico, un suo avversario all’ingresso del campo di gara venisse respinto per questa o per qualsiasi altra ragione legata ad una sua scelta personale nella certezza di non arrecare danno a nessuno?

In fondo la mia è l’enorme amarezza di un uomo, di un padre e di uno sportivo praticante per la situazione che sta subendo sua figlia insieme a tantissimi altri ragazzi e ragazze come lei, che si sono visti sbattere in faccia le porte da chi avrebbe dovuto accoglierli e che va chiamata col suo vero nome: un’enorme ingiustizia.

Le chiedo di adoperarsi per riaprire subito le palestre, i campi e le piscine ai ragazzi, come lo erano prima di questa deriva autoritaria e discriminatoria alla quale vi state prestando con colpevole complicità.

Distinti saluti.
Giuseppe Placidi
 

Andris

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una bella lettera, purtroppo questo è un politico che evita di far polemiche per essere appoggiato da tutti i governi.
antepone la sua carriera allo sport di tutti
tralasciamo che parla sempre in prima persona plurale, come se le medaglie e i risultati fossero i suoi...
 

Raryof

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Ahahaha ma proprio Malagò? uomo degli Agnelli, dirigente viveur come pochi, ammanicato, con una buona parola per tutti, uno che vince le medaglie al posto degli atleti tanto è politicizzato, quelle stesse istituzioni che lui idolatra e mette sopra ogni cosa per non perdere consenso, forza, gli impongono di non baciarsi gli atleti italiani medagliati, gli impongono la quarantena, lui zitto e muto sparla di grandi successi alla fine (come dire, visto come sono bravo?), del resto lo sport geriatrico è questo, mangiare sui successi degli atleti per far risaltare le istituzioni canaglie, quelle che rappresenta Malagò, quelle che splendono sempre e stanno alle regole, quelle che lo tengono lì finché fa quello che gli viene detto, alla fine è un giochino, cosa vuoi che gli freghi a lui se gli atleti azzurri del futuro, oggi dodicenni, non possono fare sport perché discriminati? a lui frega delle medaglie, dei titoli sui giornali, se andasse contro il suo stesso sistema contorto dove è arrivato in alto grazie ad amicizie e bella vita non sarebbe lì ma a casa sotto le coperte con rai 1 acceso, degli atleti del futuro chissenefotte, giusto Malagò? frega solo seguire la vittoria, il bello, se lo si è fatto per una vita ci sta non voler ascoltare la penosa e inferiore voce del volgo che non può permettersi di muovere mezza critica anche se poi le vittorie, "sue", arrivano proprio dallo schifoso volgo che nonostante la loro incapacità in ambito organizzativo riesce a far esplodere il talento in tantissimi sport.
 

Milanforever26

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Egregio Presidente dott. Giovanni Malagò,
un paio di giorni fa, mentre seguivo la sua intervista al termine dei giochi olimpici invernali, andata in onda sul canale informativo dell’emittente pubblica, ho sentito alcune sue parole ed ho avuto un sussulto.
Non stava parlando dei risultati dei nostri campioni e campionesse, ma dei tanti, tantissimi, troppi ragazzi che non possono più praticare sport.

Sono il padre di una ragazza di dodici anni, a cui ormai da più di un mese è stata negata la possibilità di praticare lo sport che ama in quanto è stata introdotta la regola del super green pass anche per giocare a pallavolo, così come per quasi tutte le altre discipline.
Fino ad allora aveva potuto allenarsi e giocare regolarmente, presentando di volta in volta l’esito di un tampone che ne certificava lo stato di salute.
Non mi soffermerò sui dettagli legali di questa normativa, ma Le farò pochissime semplici domande in quanto Presidente del Coni ed una sola, rivolta proprio a Lei come uomo di sport.

Perché avete avallato l’introduzione di queste norme discriminatorie nei confronti di tantissimi ragazzi sani, una volta che è stato scientificamente provato che anche chi si è vaccinato può contagiarsi e contagiare?

Perché non vi siete minimamente preoccupati della funzione sociale che lo sport ha sulla vita di questi ragazzi, emarginandoli ulteriormente dopo due anni di restrizioni?

Per molti di loro era l’unica occasione per stare insieme ai loro coetanei in una situazione di divertimento, impegno, condivisione di esperienze, tutte cose chi pratica uno sport, qualunque esso sia, conosce benissimo.

Perché avete deciso di sostenere una politica che sembra essere spinta più da logiche fideistiche che sanitarie, non tenendo per nulla in considerazione i numerosi eventi avversi che si sono verificati nei ragazzi, specialmente tra gli sportivi, a seguito della vaccinazione?
Non avete tenuto in alcuna considerazione che le percentuali di decessi e malattie gravi dovuti al Covid tra i ragazzi fino a 19 anni erano e sono incredibilmente basse.

Perché avete messo le famiglie in una condizione di difficoltà, facendo di fatto sembrare che sia una precisa scelta dei genitori quella di privare i loro ragazzi del diritto a praticare sport e non di politiche discriminatorie nei loro confronti?
A me è stato risposto questo dalla società presso la quale mia figlia è ancora tesserata, che si è anche rifiutata di restituire le quote associative versate in anticipo.
Non mi soffermerò su questo aspetto, che però ritengo paradigmatico del valore umano di alcune persone.

Infine mi rivolgo a Lei, non come uomo delle istituzioni, ma come uomo di sport, che lo ha sempre praticato e che credo lo pratichi tuttora: cosa proverebbe se un suo compagno di squadra, un suo amico, un suo avversario all’ingresso del campo di gara venisse respinto per questa o per qualsiasi altra ragione legata ad una sua scelta personale nella certezza di non arrecare danno a nessuno?

In fondo la mia è l’enorme amarezza di un uomo, di un padre e di uno sportivo praticante per la situazione che sta subendo sua figlia insieme a tantissimi altri ragazzi e ragazze come lei, che si sono visti sbattere in faccia le porte da chi avrebbe dovuto accoglierli e che va chiamata col suo vero nome: un’enorme ingiustizia.

Le chiedo di adoperarsi per riaprire subito le palestre, i campi e le piscine ai ragazzi, come lo erano prima di questa deriva autoritaria e discriminatoria alla quale vi state prestando con colpevole complicità.

Distinti saluti.
Giuseppe Placidi
Lettera in molti punti condivisibile che meriterebbe risposta.. Peccato solo per il passaggio da novax incallito dove deve segnalare i danni del vaccino e la presunta inutilità.. Poteva risparmiarsi quel passaggio inutile
 

Andris

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Ahahaha ma proprio Malagò? uomo degli Agnelli, dirigente viveur come pochi, ammanicato, con una buona parola per tutti, uno che vince le medaglie al posto degli atleti tanto è politicizzato, quelle stesse istituzioni che lui idolatra e mette sopra ogni cosa per non perdere consenso, forza, gli impongono di non baciarsi gli atleti italiani medagliati, gli impongono la quarantena, lui zitto e muto sparla di grandi successi alla fine (come dire, visto come sono bravo?), del resto lo sport geriatrico è questo, mangiare sui successi degli atleti per far risaltare le istituzioni canaglie, quelle che rappresenta Malagò, quelle che splendono sempre e stanno alle regole, quelle che lo tengono lì finché fa quello che gli viene detto, alla fine è un giochino, cosa vuoi che gli freghi a lui se gli atleti azzurri del futuro, oggi dodicenni, non possono fare sport perché discriminati? a lui frega delle medaglie, dei titoli sui giornali, se andasse contro il suo stesso sistema contorto dove è arrivato in alto grazie ad amicizie e bella vita non sarebbe lì ma a casa sotto le coperte con rai 1 acceso, degli atleti del futuro chissenefotte, giusto Malagò? frega solo seguire la vittoria, il bello, se lo si è fatto per una vita ci sta non voler ascoltare la penosa e inferiore voce del volgo che non può permettersi di muovere mezza critica anche se poi le vittorie, "sue", arrivano proprio dallo schifoso volgo che nonostante la loro incapacità in ambito organizzativo riesce a far esplodere il talento in tantissimi sport.
infatti l'unica cosa decente che stava per fare Spadafora era limitare i mandati di questi pluripresidenti per lustri e decenni in Italia.
terzo mandato...tra un po' trova più premier della Merkel

ieri l'impomatato romano ha pensato di scrollarsi le responsabilità dichiarando "Ricevo tanti mail di genitori con i figli privati dello sport, far giocare Djokovic a Roma sarebbe un messaggio sbagliato"

invece di dire "mi attiverò per lo sport per tutti, cosa che non sarebbe mai dovuta accadere ma oggi è ancora di più inaccettabile con dati positivi da settimane", pensa di far cosa saggia nel discriminare uno in più
a parte che si parla del nulla avendo il super green pass da guarigione a metà dicembre...

ricordo che questa barbarie è stata una delle farneticazioni nei giorni convulsi di Omicron, dove impazzava la fine del mondo occidentale e la cabina di regia del governo dei migliori si riuniva a raffiche ravvicinate

poi ogni giorno sentiamo straparlare di "gradualità nel mettere restrizioni e gradualità nel toglierle" quando è palesemente falso, non c'è stata gradualità da Omicron ma una corsa contro il tempo che appunto non è facile da togliere come vediamo oggi
 
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Raryof

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infatti l'unica cosa decente che stava per fare Spadafora era limitare i mandati di questi pluripresidenti per lustri e decenni in Italia.
terzo mandato...tra un po' trova più premier della Merkel

ieri l'impomatato romano ha pensato di scrollarsi le responsabilità dichiarando "Ricevo tanti mail di genitori con i figli privati dello sport, far giocare Djokovic a Roma sarebbe un messaggio sbagliato"

invece di dire "mi attiverò per lo sport per tutti, cosa che non sarebbe mai dovuta accadere ma oggi è ancora di più inaccettabile con dati positivi da settimane", pensa di far cosa saggia nel discriminare uno in più
Questo qui è inattaccabile, inutile fare richieste ad uno che è dappertutto e si è amicato TUTTI ai piani alti.
Lo critichi da una parte e lui usa altri argomenti per uscirne, è il politichese odierno, puoi dire tutto, puoi parlare di tutto senza dire nulla, parlando quasi da esterno o da tizio con un'opinione inattaccabile e normalizzante, tranquillizzante (nonostante poi il problema alla radice non venga mai risolto).
Nessuno lo metterà mai sul patibolo, il perché? beh è il presidente ultramedagliato, stai criticando un vincente, amico di tutti, sarebbe più facile fare la guerra al Papa, anche lui come tutta la politica è stato commissariato ma al contrario della politica sovranazionalizzata da esterni con agenda lui può fare il vincente perché ha un altro strumento, un altro popolo che lo rende vincente, atleti che fanno parte del popolo e rappresentano il popolo e non solo le istituzioni, fare discriminazioni verso atleti dodicenni è come dire a Jacobs di smettere di correre, è la stessa cosa, ma Jacobs vince ORA, l'atleta dodicenne, se vincente, verrà istituzionalizzato, un po' come il mondo attuale, lavorativo, istituzioni, ovunque, vuoi diventare un vincente? devi passare da qui e da qui, non c'è pezza, ormai la società è talmente marcia che pure lo sport, come tutto il resto, è discriminatorio e non più educativo, per tutti, bisogna farsene una ragione ormai.
 
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