Leao: nulla di fatto. Guerra tra agenti. Lui vuole 7-8,5. Offerta da 6 mln.

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Il Giornale: Il futuro di Rafael Leao sta assumendo sempre più i contorni di un telenovela. L’appuntamento a Casa Milan di ieri inizialmente previsto nel primo pomeriggio è slittato di qualche ora, ma alla fine si è tenuto intorno alle 19. Alla presenza soltanto dell’avvocato Ted Dimvula, ma col papà dell’attaccante assente. Un summit interlocutorio che non ha prodotto la svolta tanto attesa. Servirà tempo. Sullo sfondo restal’interesse delle big europee Chelsea, Manchester City e Psg, pronte all’assalto nei confronti del numero 17 rossonero e in grado di garantire uno stipendio da 10-12 milioni netti a stagione. A tenere banco anche la questione riguardante la multa da pagare allo Sporting (19,5 milioni) e l’intrigo di una doppia procura firmata dal campione portoghese. Insomma, gli ingredienti per un thriller mozzafiato ci sono tutti. Ma andiamo con ordine. Il Milan sta lavorando al rinnovofino al 2027 con adeguamento dello stipendio dagli attuali 1,8 a 5,5 milioni più bonus. Basteranno? Vedremo. A complicare la vicenda ci sono appunto diversifattori. In primis la doppia procura che coinvolge il campione lusitano (premiato miglior giocatore della Serie A al Gran Galà del Calcio e meglio piazzato del nostro campionato nella classifica del Pallone d’Oro col suo quattordicesimo posto). Da un lato Dimvula, dall’altrolo storico agente dell’attaccante Jorge Mendes, tra i procuratori più potenti e influenti al mondo. Uno di quelli che non si fa mettere facilmente da parte. E tantomeno conviene tagliar fuori. Ecco perché il Milan non vorrebbeinimicarsiMr Gestifute, soprattutto in chiave futura considerato il ricco parco giocatori della sua scuderia. Per la Fifa è in vigore la prima procura firmata in ordine di tempo, ovvero quellaintestata all’avvocatofrancese. Peccato che Leao continui ad ascoltare Mendes. Che a oggi legalmente non vanta titoli ufficiali per rappresentarlo, ma la cui presenza resta ingombrante. Dimvula intanto si è presentato ieri alla dirigenza milanista, palesando una prima richiesta di uno stipendio da 7milioni netti più 1 di bonus a stagione per Leao con pagamento di metà della multa (l’altro 50% sarebbe a carico del Lille). Da non trascurare neppure il ruolo del padre del calciatore, molto attivo nelle contrattazioni. In casa rossonera ormai hanno fatto l’abitudine ai papà protagonisti delle telenovele di mercato: dall’ingegner Bosco Leite che ogni anno bussava a denari per adeguare il contratto di Kakà ad Alfonso Donnarumma che con Mirabelli confezionò il rinnovo di Gigio nel 2017 tagliando fuori dai giochi un certo Mino Raiola. Tra l’altro non sempre i genitori hanno gli strumenti tecnici per maneggiare situazioni così importanti. Ne sa qualcosa Neymar, accusato di appropriazione indebita nell'affare che portò al passaggio dal Santos al Barcellona nel 2013. Nella deposizione la stella del PSG ha svelato: «Era mio padre che si prendeva cura di tutto. Io firmo solo quello che mi dice di firmare».
 
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Secondo la GDS
in edicola tra il Milan e Leao c'è profumo di intesa. Dopo il primo vertice con l'avvocato c'è fiducia per il sì. Molte altre ore di lavoro serviranno per sciogliere il nodo della trattativa, reso ancora più ingarbugliato dalla presenza di tanti altri attori sulla scena: il padre di Rafa (ieri rimasto dietro le quinte: era atteso, ma non si è visto),Jorge Mendes,altroagentecherivendicadiritti, e poi lo Sporting Lisbona, non proprio un protagonista secondario. Punta a ottenere il risarcimentodi 16milioni, che con interessi e penale sono nel frattempo saliti a 19,5: una quota che secondo i tribunali gli spetta dopo la rescissione unilaterale del contratto di Leao nell'estate 2018. Uno strappo seguito a un agguato ultrà, e ispirato dal Lilla, il club in cui Rafa si è trasferito gratis subito dopo. Il Tas in due precedenti pronunciamenti ha chiamato il Lilla a compartecipare alla spesa, ma il club francese non si arrende e attende un nuovo giudizio in materia. Soprattutto, in quale percentuale sarà costretta a partecipare? È un calcolo determinante per capire che tipo di quota resterà in carico a Leao. E,asuavolta,chetipodiimpegno potrà prendersi il Milan per sostenere economicamente il suo gioiello. Sempre che il club decida di contribuire al saldo. Scegliendoquesta strada la cifradell’ingaggio si ridimensionerebbe: più alta dei 4,5 proposti mesi fa, ma non troppo. Compromesso L’alternativa è invece lasciare le due corsie parallele: accantonare la vicenda legale, aspettare che la questione sia perfettamente definita, e intanto procedere con il prolungamento. In questo caso la quota stipendio salirebbe ancora: non fino a soddisfare le richieste della controparte, ma una ricca proposta su cui poter continuare a trattare ne ltentativo di giungere a un compromesso. In ogni modo, che il club segua una strada o l’altra, arriverà alla stessa conclusione: quella a Rafa sarà a una proposta eccezionale, mai fatta primapernessun altro milanista in rosa. Nemmeno per Ibra. Senza fare follie, perché non appartiene alla logica aziendale,ma con uno sforzo mai fatto prima. Basterebbe per spiegare la complessità dell’affare, che invece è reso ancora più faticoso da tutte le questioni che porta con sé. L’incontro di ieri non è stato risolutivo, e non poteva esserlo: è stata una tappa di un percorso, che in parte è già stato compiuto e che molti passi avanti deve ancora mettere in conto. Le parti ragionano per tentare l’intesa: difficile, ma la fiducia c’è.

Sempre la GDS: è un triangolo di troppo tra Rafael e il Milan. Papà Antonio Leao, Jorge Mendes e Ted Dimvula da febbraio sono protagonisti di una serie di equivoci che stanno evidentemente condizionando la trattativa per il rinnovo dell’attaccante portoghese. Anche ieri era previsto che i tre si presentassero insieme in via Aldo Rossi di fronte a Paolo Maldini e Ricky Massara, ma non è stato così.Un veto strisciante da mesi puntualmente li contrappone, visto che l’avvocato francese Dimvula ha la procura omnicomprensiva del giocatore, mentre Mendes è il consigliere della famiglia solo sulla parola (che va e viene…). I due, così, faticano ad intendersi: il dualismo è nei fatti.Al parigino non va giù che il super agente portoghese vanti ottimi rapporti con lo Sporting Lisbona, facendosi garante di un accordo per la nota vicenda. Ieri è andato storto qualcosa, mettendo tutti in imbarazzo. È bene allora fare un passo indietro per capire le ragioni di questa querelle. Da tempo i Leao pressavano Mendesper risolvere il caso in madrepatria, così quando papà Antonio ha conosciuto a Parigi l’intraprendente Dimvula ha consigliato a Rafael di cambiare advisor. È singolare che il legale, di origini africane, si sia avvalso di un’arma speciale per conquistare la fiducia dei Leao: il lingala. Vale a dire la lingua più diffusa nella Repubblica del Congoe in Angola, la terra originaria dei genitori dell’attaccante rossonero. Le ragioni del cuore unite a quelle del business? In ogni caso Dimvula conosce la strada per fare carriera. Il suo studio parigino è a due passi dalla storica Place Vendome e alle pratiche di diritto societarionegli ultimi anniha preferito quelle calcistiche. Tanto per guardare in casa nostra ha gestito l’arrivo del giovane difensore Lenny Manisa dal Psg al Parma. E non intende certo fermarsi qui. Rapporti Deve fare i conti, però, conil contropiede de ilegali di Mendes, entrati in azione per mettere in discussione l’autenticità delle firme di Rafael. Il tackle è di aprile, da allora i rapporti diventano subito tesi. E il Milan nel mezzo, alle prese con diffide reciproche. Così tutti aspettavano l’incontro di ieri con la fondata speranza di mettersi alle spalle le polemiche dei mesi scorsi e aiutare Maldini e Massara nella loro paziente opera di ricucitura. Sì, perché dietro l’angolo c’è sempre la montagna dei 19 milioni e passa invocati dallo Sporting Lisbona per la fuga di Rafael al Lilla nell’estate del 2018. L’origine da cui è partita tutta la vicenda legale ancora in corso. E Mendes in questa partita può dire la sua. Il motivo per cui papà Antonio ultimamente ha cambiato umore: si appoggia sempre più a Jorge, provando a tener buono il nuovo amico Ted sperando di farli dialogare. A maggior ragione in queste ore le diplomazie sono al lavoro per appianare le divergenze. La procura di Dimvula scade nel febbraio del 2024e la coabitazione appare forzata, anche perché il lingala pare passato di moda a casa Leao. Ora papà Antonio preferisce il portoghese. E Mendes sorride

CorSera: ieri doveva essere il giorno dell’incontro in sede fra i dirigenti con il papà dell’attaccante: dopo attese, appostamenti, voci di irritazione da parte dell’agente Jorge Mendes su un vertice in sua assenza, in serata ha varcato la soglia di Casa Milan invece Ted Dimvula, l’avvocato francese che negli ultimi mesi si è aggiunto al celebre procuratore per rappresentare gli interessi del gioiello milanista. Un faccia a faccia di 60 minuti all’ora dell’aperitivo prima di lasciare la sede a bordo di un taxi. Radiomercato segnala che l’incontro è stato interlocutorio, lasciando intendere che la trattativa sarà lunga e non scevra di difficoltà. Come è noto la punta, legata al Diavolo fino al 2024, ora guadagna 1,5 milioni e chiede uno stipendio da almeno 7. La confusione su chi abbia il mandato a gestire gli affari per conto di Leao (Mendes e Dimvula hanno visioni opposte: l’avvocato però ha rivendicato di essere l’unico interlocutore) e la spada di Damocle della maxi-multa da versare allo Sporting Lisbona sembrano al momento ostacoli difficili da superare. Il Milan, disposto a corrispondere un ingaggio da 6 milioni, non ha intenzione di sostituirsi al giocatore nel pagamento della multa allo Sporting ma non esclude di aiutare il giocatore a coprire il debito. I corteggiatori per il portoghese non mancano: dall’Inghilterra rimbalzano rumors secondo cui lo United avrebbe inviato osservatori per vedere all’opera Leao contro il Chelsea. Intanto Maldini e Massara hanno incontrato l’avvocato Ledure, che oltre a operare per conto di Lukaku, rappresenta Lang del Bruges e Ziyech del Chelsea (delle alternative se ne parla nella news dedicata NDR)

Tuttosport: Il Milan e l’entourage di Rafael Leao si dovranno riaggiornare. Le parti hanno avviato quello che sarà il cammino che dovrà portare o a un nuovo accordo o a una “rottura” che potrebbe poi essere propedeutica a una cessione in estate. O si va avanti insieme oppure dovranno arrivare tante decine di milioni, almeno 90, nelle casse rossonere. Soldi che poi dovranno essere inevitabilmente reinvestiti per un sostituto di Leao e per tappare le altre necessità tecniche della rosa. Ipotesi tutte valide, ma andiamo con ordine. Non sarà una contrattazione breve e nemmeno facile, ieri si è provato a fare chiarezza. Al tavolo c'erano Maldini Massara e l'avvocato Ted Dimvula e un collaboratore. Non era presente Antonio Leao. E' finalmente emerso che è solo Ted Dimvula l’unica persona autorizzata a trattare le questioni contrattuali di Rafael Leao, spazzando via ogni altra ipotesi che vedeva coinvolto, ancora, Jorge Mendes che da qualche mese non ha più la procura del giocatore. Di fatto, il super procuratore, sarebbe fuori dai giochi con Dimvula che si fa giustamente forte del mandato firmatogli da Leao. Lo stesso avvocato francese sta seguendo la complicata vicenda del risarcimento che Leao dovrà saldare, insieme al Lille, nei confronti dello Sporting. Il Tribunale federale svizzero ha respinto il ricorso del club francese che, stando alla sentenza del Tas di Losanna, dovrà dividere con Leao i 16.5 milioni più interessi che i biancoverdi attendono che gli vengano bonificati. Sarà una questione lunga anche questa. Saranno necessari nuovi incontri tra le parti per entrare nel vivo della situazione. Il Milan sa che può spingersi fino a un certo punto sull’ingaggio, ma è pronto a fare un’offerta importante e congrua, che possa anche aiutare Leao nella questione del risarcimento allo Sporting. Si parla di 5-6 milioni di parte fissa più 2 o 1 di bonus per avvicinarsi ai 7 milioni richiesti da Leao che vorrebbe restare. Ma occhio a PSG, Chelsea e City.

Repubblica: Nulla di fatto nel primo incontro tra il legale di Leao, Dimvula, e il Milan per il rinnovo del contratto. La distanza tra domanda (8,5 milioni l’anno) e offerta (6) è il nodo, oltre alla clausola (150 mln) e alla sanzione da 15 milioni che il giocatore deve allo Sporting.
maldini in mezzo a sta gente non ha scampo.
 
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Turarsi il naso e darglieli.
Mica ce lo faremo scappare per 2 milioni l' anno?

Con Leao non dico che vinci, ma hai la garanzia di arrivare sempre nei primi quattro quantomeno.
Ricordiamoci sempre che fra poco ci saranno i Mondiali. Storicamente spesso è capitato che persino la valutazione di veri e propri bidonazzi schizzasse alle stelle per quattro o cinque partite da fenomeno ai Mondiali. Immaginiamoci cosa accadrebbe se a fare quattro o cinque partite da fenomeno fosse Rafa che già è considerato un potenziale top mondo.

PS: per me, o è un ragazzo dal cuore d’oro attaccato al Milan o ci saluteremo al 100% a fine stagione. Speriamo con la seconda stella sul petto…
 

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in edicola tra il Milan e Leao c'è profumo di intesa. Dopo il primo vertice con l'avvocato c'è fiducia per il sì. Molte altre ore di lavoro serviranno per sciogliere il nodo della trattativa, reso ancora più ingarbugliato dalla presenza di tanti altri attori sulla scena: il padre di Rafa (ieri rimasto dietro le quinte: era atteso, ma non si è visto),Jorge Mendes,altroagentecherivendicadiritti, e poi lo Sporting Lisbona, non proprio un protagonista secondario. Punta a ottenere il risarcimentodi 16milioni, che con interessi e penale sono nel frattempo saliti a 19,5: una quota che secondo i tribunali gli spetta dopo la rescissione unilaterale del contratto di Leao nell'estate 2018. Uno strappo seguito a un agguato ultrà, e ispirato dal Lilla, il club in cui Rafa si è trasferito gratis subito dopo. Il Tas in due precedenti pronunciamenti ha chiamato il Lilla a compartecipare alla spesa, ma il club francese non si arrende e attende un nuovo giudizio in materia. Soprattutto, in quale percentuale sarà costretta a partecipare? È un calcolo determinante per capire che tipo di quota resterà in carico a Leao. E,asuavolta,chetipodiimpegno potrà prendersi il Milan per sostenere economicamente il suo gioiello. Sempre che il club decida di contribuire al saldo. Scegliendoquesta strada la cifradell’ingaggio si ridimensionerebbe: più alta dei 4,5 proposti mesi fa, ma non troppo. Compromesso L’alternativa è invece lasciare le due corsie parallele: accantonare la vicenda legale, aspettare che la questione sia perfettamente definita, e intanto procedere con il prolungamento. In questo caso la quota stipendio salirebbe ancora: non fino a soddisfare le richieste della controparte, ma una ricca proposta su cui poter continuare a trattare ne ltentativo di giungere a un compromesso. In ogni modo, che il club segua una strada o l’altra, arriverà alla stessa conclusione: quella a Rafa sarà a una proposta eccezionale, mai fatta primapernessun altro milanista in rosa. Nemmeno per Ibra. Senza fare follie, perché non appartiene alla logica aziendale,ma con uno sforzo mai fatto prima. Basterebbe per spiegare la complessità dell’affare, che invece è reso ancora più faticoso da tutte le questioni che porta con sé. L’incontro di ieri non è stato risolutivo, e non poteva esserlo: è stata una tappa di un percorso, che in parte è già stato compiuto e che molti passi avanti deve ancora mettere in conto. Le parti ragionano per tentare l’intesa: difficile, ma la fiducia c’è.

Sempre la GDS: è un triangolo di troppo tra Rafael e il Milan. Papà Antonio Leao, Jorge Mendes e Ted Dimvula da febbraio sono protagonisti di una serie di equivoci che stanno evidentemente condizionando la trattativa per il rinnovo dell’attaccante portoghese. Anche ieri era previsto che i tre si presentassero insieme in via Aldo Rossi di fronte a Paolo Maldini e Ricky Massara, ma non è stato così.Un veto strisciante da mesi puntualmente li contrappone, visto che l’avvocato francese Dimvula ha la procura omnicomprensiva del giocatore, mentre Mendes è il consigliere della famiglia solo sulla parola (che va e viene…). I due, così, faticano ad intendersi: il dualismo è nei fatti.Al parigino non va giù che il super agente portoghese vanti ottimi rapporti con lo Sporting Lisbona, facendosi garante di un accordo per la nota vicenda. Ieri è andato storto qualcosa, mettendo tutti in imbarazzo. È bene allora fare un passo indietro per capire le ragioni di questa querelle. Da tempo i Leao pressavano Mendesper risolvere il caso in madrepatria, così quando papà Antonio ha conosciuto a Parigi l’intraprendente Dimvula ha consigliato a Rafael di cambiare advisor. È singolare che il legale, di origini africane, si sia avvalso di un’arma speciale per conquistare la fiducia dei Leao: il lingala. Vale a dire la lingua più diffusa nella Repubblica del Congoe in Angola, la terra originaria dei genitori dell’attaccante rossonero. Le ragioni del cuore unite a quelle del business? In ogni caso Dimvula conosce la strada per fare carriera. Il suo studio parigino è a due passi dalla storica Place Vendome e alle pratiche di diritto societarionegli ultimi anniha preferito quelle calcistiche. Tanto per guardare in casa nostra ha gestito l’arrivo del giovane difensore Lenny Manisa dal Psg al Parma. E non intende certo fermarsi qui. Rapporti Deve fare i conti, però, conil contropiede de ilegali di Mendes, entrati in azione per mettere in discussione l’autenticità delle firme di Rafael. Il tackle è di aprile, da allora i rapporti diventano subito tesi. E il Milan nel mezzo, alle prese con diffide reciproche. Così tutti aspettavano l’incontro di ieri con la fondata speranza di mettersi alle spalle le polemiche dei mesi scorsi e aiutare Maldini e Massara nella loro paziente opera di ricucitura. Sì, perché dietro l’angolo c’è sempre la montagna dei 19 milioni e passa invocati dallo Sporting Lisbona per la fuga di Rafael al Lilla nell’estate del 2018. L’origine da cui è partita tutta la vicenda legale ancora in corso. E Mendes in questa partita può dire la sua. Il motivo per cui papà Antonio ultimamente ha cambiato umore: si appoggia sempre più a Jorge, provando a tener buono il nuovo amico Ted sperando di farli dialogare. A maggior ragione in queste ore le diplomazie sono al lavoro per appianare le divergenze. La procura di Dimvula scade nel febbraio del 2024e la coabitazione appare forzata, anche perché il lingala pare passato di moda a casa Leao. Ora papà Antonio preferisce il portoghese. E Mendes sorride

CorSera: ieri doveva essere il giorno dell’incontro in sede fra i dirigenti con il papà dell’attaccante: dopo attese, appostamenti, voci di irritazione da parte dell’agente Jorge Mendes su un vertice in sua assenza, in serata ha varcato la soglia di Casa Milan invece Ted Dimvula, l’avvocato francese che negli ultimi mesi si è aggiunto al celebre procuratore per rappresentare gli interessi del gioiello milanista. Un faccia a faccia di 60 minuti all’ora dell’aperitivo prima di lasciare la sede a bordo di un taxi. Radiomercato segnala che l’incontro è stato interlocutorio, lasciando intendere che la trattativa sarà lunga e non scevra di difficoltà. Come è noto la punta, legata al Diavolo fino al 2024, ora guadagna 1,5 milioni e chiede uno stipendio da almeno 7. La confusione su chi abbia il mandato a gestire gli affari per conto di Leao (Mendes e Dimvula hanno visioni opposte: l’avvocato però ha rivendicato di essere l’unico interlocutore) e la spada di Damocle della maxi-multa da versare allo Sporting Lisbona sembrano al momento ostacoli difficili da superare. Il Milan, disposto a corrispondere un ingaggio da 6 milioni, non ha intenzione di sostituirsi al giocatore nel pagamento della multa allo Sporting ma non esclude di aiutare il giocatore a coprire il debito. I corteggiatori per il portoghese non mancano: dall’Inghilterra rimbalzano rumors secondo cui lo United avrebbe inviato osservatori per vedere all’opera Leao contro il Chelsea. Intanto Maldini e Massara hanno incontrato l’avvocato Ledure, che oltre a operare per conto di Lukaku, rappresenta Lang del Bruges e Ziyech del Chelsea (delle alternative se ne parla nella news dedicata NDR)

Tuttosport: Il Milan e l’entourage di Rafael Leao si dovranno riaggiornare. Le parti hanno avviato quello che sarà il cammino che dovrà portare o a un nuovo accordo o a una “rottura” che potrebbe poi essere propedeutica a una cessione in estate. O si va avanti insieme oppure dovranno arrivare tante decine di milioni, almeno 90, nelle casse rossonere. Soldi che poi dovranno essere inevitabilmente reinvestiti per un sostituto di Leao e per tappare le altre necessità tecniche della rosa. Ipotesi tutte valide, ma andiamo con ordine. Non sarà una contrattazione breve e nemmeno facile, ieri si è provato a fare chiarezza. Al tavolo c'erano Maldini Massara e l'avvocato Ted Dimvula e un collaboratore. Non era presente Antonio Leao. E' finalmente emerso che è solo Ted Dimvula l’unica persona autorizzata a trattare le questioni contrattuali di Rafael Leao, spazzando via ogni altra ipotesi che vedeva coinvolto, ancora, Jorge Mendes che da qualche mese non ha più la procura del giocatore. Di fatto, il super procuratore, sarebbe fuori dai giochi con Dimvula che si fa giustamente forte del mandato firmatogli da Leao. Lo stesso avvocato francese sta seguendo la complicata vicenda del risarcimento che Leao dovrà saldare, insieme al Lille, nei confronti dello Sporting. Il Tribunale federale svizzero ha respinto il ricorso del club francese che, stando alla sentenza del Tas di Losanna, dovrà dividere con Leao i 16.5 milioni più interessi che i biancoverdi attendono che gli vengano bonificati. Sarà una questione lunga anche questa. Saranno necessari nuovi incontri tra le parti per entrare nel vivo della situazione. Il Milan sa che può spingersi fino a un certo punto sull’ingaggio, ma è pronto a fare un’offerta importante e congrua, che possa anche aiutare Leao nella questione del risarcimento allo Sporting. Si parla di 5-6 milioni di parte fissa più 2 o 1 di bonus per avvicinarsi ai 7 milioni richiesti da Leao che vorrebbe restare. Ma occhio a PSG, Chelsea e City.

Repubblica: Nulla di fatto nel primo incontro tra il legale di Leao, Dimvula, e il Milan per il rinnovo del contratto. La distanza tra domanda (8,5 milioni l’anno) e offerta (6) è il nodo, oltre alla clausola (150 mln) e alla sanzione da 15 milioni che il giocatore deve allo Sporting.
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7AlePato7

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Bisogna solo chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie, farli lavorare e non cadere nelle solite provocazioni. Quanto successo ieri ( Trattativa saltata, non si è presentato nessuno. Cessione a Gennaio ) è solo l ennesima conferma di quello che diciamo da anni.
lo sanno tutti che Leao deve rinnovare con il Milan per completare il proprio processo di crescita e poi se vorrà tra qualche anno potrà nel caso i suoi obbiettivi non fossero più compatibili andare via. Ma ora deve rinnovare e ripeto lo sanno tutti gli attori in gioco.
Il garante dice che dovrebbe rinnovare per completare il percorso di crescita. Ma il percorso di crescita può benissimo completarlo altrove, magari in club più ambiziosi che pagano i giocatori forti per quello che valgono.
 

Mauricio

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Salutare senza troppi patemi, sceneggiata napoletana versione africana. Il Milan non ha bisogno di queste cose, cedere in estate e andare avanti.
 

Solo

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Sempre la GDS: è un triangolo di troppo tra Rafael e il Milan. Papà Antonio Leao, Jorge Mendes e Ted Dimvula da febbraio sono protagonisti di una serie di equivoci che stanno evidentemente condizionando la trattativa per il rinnovo dell’attaccante portoghese. Anche ieri era previsto che i tre si presentassero insieme in via Aldo Rossi di fronte a Paolo Maldini e Ricky Massara, ma non è stato così.Un veto strisciante da mesi puntualmente li contrappone, visto che l’avvocato francese Dimvula ha la procura omnicomprensiva del giocatore, mentre Mendes è il consigliere della famiglia solo sulla parola (che va e viene…). I due, così, faticano ad intendersi: il dualismo è nei fatti.Al parigino non va giù che il super agente portoghese vanti ottimi rapporti con lo Sporting Lisbona, facendosi garante di un accordo per la nota vicenda. Ieri è andato storto qualcosa, mettendo tutti in imbarazzo. È bene allora fare un passo indietro per capire le ragioni di questa querelle. Da tempo i Leao pressavano Mendesper risolvere il caso in madrepatria, così quando papà Antonio ha conosciuto a Parigi l’intraprendente Dimvula ha consigliato a Rafael di cambiare advisor. È singolare che il legale, di origini africane, si sia avvalso di un’arma speciale per conquistare la fiducia dei Leao: il lingala. Vale a dire la lingua più diffusa nella Repubblica del Congoe in Angola, la terra originaria dei genitori dell’attaccante rossonero. Le ragioni del cuore unite a quelle del business? In ogni caso Dimvula conosce la strada per fare carriera. Il suo studio parigino è a due passi dalla storica Place Vendome e alle pratiche di diritto societarionegli ultimi anniha preferito quelle calcistiche. Tanto per guardare in casa nostra ha gestito l’arrivo del giovane difensore Lenny Manisa dal Psg al Parma. E non intende certo fermarsi qui. Rapporti Deve fare i conti, però, conil contropiede de ilegali di Mendes, entrati in azione per mettere in discussione l’autenticità delle firme di Rafael. Il tackle è di aprile, da allora i rapporti diventano subito tesi. E il Milan nel mezzo, alle prese con diffide reciproche. Così tutti aspettavano l’incontro di ieri con la fondata speranza di mettersi alle spalle le polemiche dei mesi scorsi e aiutare Maldini e Massara nella loro paziente opera di ricucitura. Sì, perché dietro l’angolo c’è sempre la montagna dei 19 milioni e passa invocati dallo Sporting Lisbona per la fuga di Rafael al Lilla nell’estate del 2018. L’origine da cui è partita tutta la vicenda legale ancora in corso. E Mendes in questa partita può dire la sua. Il motivo per cui papà Antonio ultimamente ha cambiato umore: si appoggia sempre più a Jorge, provando a tener buono il nuovo amico Ted sperando di farli dialogare. A maggior ragione in queste ore le diplomazie sono al lavoro per appianare le divergenze. La procura di Dimvula scade nel febbraio del 2024e la coabitazione appare forzata, anche perché il lingala pare passato di moda a casa Leao. Ora papà Antonio preferisce il portoghese. E Mendes sorride

CorSera: ieri doveva essere il giorno dell’incontro in sede fra i dirigenti con il papà dell’attaccante: dopo attese, appostamenti, voci di irritazione da parte dell’agente Jorge Mendes su un vertice in sua assenza, in serata ha varcato la soglia di Casa Milan invece Ted Dimvula, l’avvocato francese che negli ultimi mesi si è aggiunto al celebre procuratore per rappresentare gli interessi del gioiello milanista. Un faccia a faccia di 60 minuti all’ora dell’aperitivo prima di lasciare la sede a bordo di un taxi. Radiomercato segnala che l’incontro è stato interlocutorio, lasciando intendere che la trattativa sarà lunga e non scevra di difficoltà. Come è noto la punta, legata al Diavolo fino al 2024, ora guadagna 1,5 milioni e chiede uno stipendio da almeno 7. La confusione su chi abbia il mandato a gestire gli affari per conto di Leao (Mendes e Dimvula hanno visioni opposte: l’avvocato però ha rivendicato di essere l’unico interlocutore) e la spada di Damocle della maxi-multa da versare allo Sporting Lisbona sembrano al momento ostacoli difficili da superare. Il Milan, disposto a corrispondere un ingaggio da 6 milioni, non ha intenzione di sostituirsi al giocatore nel pagamento della multa allo Sporting ma non esclude di aiutare il giocatore a coprire il debito. I corteggiatori per il portoghese non mancano: dall’Inghilterra rimbalzano rumors secondo cui lo United avrebbe inviato osservatori per vedere all’opera Leao contro il Chelsea. Intanto Maldini e Massara hanno incontrato l’avvocato Ledure, che oltre a operare per conto di Lukaku, rappresenta Lang del Bruges e Ziyech del Chelsea (delle alternative se ne parla nella news dedicata NDR)

Tuttosport: Il Milan e l’entourage di Rafael Leao si dovranno riaggiornare. Le parti hanno avviato quello che sarà il cammino che dovrà portare o a un nuovo accordo o a una “rottura” che potrebbe poi essere propedeutica a una cessione in estate. O si va avanti insieme oppure dovranno arrivare tante decine di milioni, almeno 90, nelle casse rossonere. Soldi che poi dovranno essere inevitabilmente reinvestiti per un sostituto di Leao e per tappare le altre necessità tecniche della rosa. Ipotesi tutte valide, ma andiamo con ordine. Non sarà una contrattazione breve e nemmeno facile, ieri si è provato a fare chiarezza. Al tavolo c'erano Maldini Massara e l'avvocato Ted Dimvula e un collaboratore. Non era presente Antonio Leao. E' finalmente emerso che è solo Ted Dimvula l’unica persona autorizzata a trattare le questioni contrattuali di Rafael Leao, spazzando via ogni altra ipotesi che vedeva coinvolto, ancora, Jorge Mendes che da qualche mese non ha più la procura del giocatore. Di fatto, il super procuratore, sarebbe fuori dai giochi con Dimvula che si fa giustamente forte del mandato firmatogli da Leao. Lo stesso avvocato francese sta seguendo la complicata vicenda del risarcimento che Leao dovrà saldare, insieme al Lille, nei confronti dello Sporting. Il Tribunale federale svizzero ha respinto il ricorso del club francese che, stando alla sentenza del Tas di Losanna, dovrà dividere con Leao i 16.5 milioni più interessi che i biancoverdi attendono che gli vengano bonificati. Sarà una questione lunga anche questa. Saranno necessari nuovi incontri tra le parti per entrare nel vivo della situazione. Il Milan sa che può spingersi fino a un certo punto sull’ingaggio, ma è pronto a fare un’offerta importante e congrua, che possa anche aiutare Leao nella questione del risarcimento allo Sporting. Si parla di 5-6 milioni di parte fissa più 2 o 1 di bonus per avvicinarsi ai 7 milioni richiesti da Leao che vorrebbe restare. Ma occhio a PSG, Chelsea e City.

Repubblica: Nulla di fatto nel primo incontro tra il legale di Leao, Dimvula, e il Milan per il rinnovo del contratto. La distanza tra domanda (8,5 milioni l’anno) e offerta (6) è il nodo, oltre alla clausola (150 mln) e alla sanzione da 15 milioni che il giocatore deve allo Sporting.
Aldilà di tutto, ma proprio Leao doveva andare a ficcarsi in un casino del genere?

Non poteva succedere al Krunic di turno? :asd:

Il nostro solito ****.
 

Andris

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A tenere banco anche la questione riguardante la multa da pagare allo Sporting (19,5 milioni) e l’intrigo di una doppia procura firmata dal campione portoghese. . Dimvula intanto si è presentato ieri alla dirigenza milanista, palesando una prima richiesta di uno stipendio da 7milioni netti più 1 di bonus a stagione per Leao con pagamento di metà della multa (l’altro 50% sarebbe a carico del Lille).
la multa non la sta già pagando con il 20% dello stipendio trattenuto ?
perchè la cifra rimane sempre quella ?

poi assurdo anche presentarsi per la prima volta così: metà voi e metà loro, neanche a dire 1/3 all'agenzia di Mendes
arroganza pura
 
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Secondo la GDS
in edicola tra il Milan e Leao c'è profumo di intesa. Dopo il primo vertice con l'avvocato c'è fiducia per il sì. Molte altre ore di lavoro serviranno per sciogliere il nodo della trattativa, reso ancora più ingarbugliato dalla presenza di tanti altri attori sulla scena: il padre di Rafa (ieri rimasto dietro le quinte: era atteso, ma non si è visto),Jorge Mendes,altroagentecherivendicadiritti, e poi lo Sporting Lisbona, non proprio un protagonista secondario. Punta a ottenere il risarcimentodi 16milioni, che con interessi e penale sono nel frattempo saliti a 19,5: una quota che secondo i tribunali gli spetta dopo la rescissione unilaterale del contratto di Leao nell'estate 2018. Uno strappo seguito a un agguato ultrà, e ispirato dal Lilla, il club in cui Rafa si è trasferito gratis subito dopo. Il Tas in due precedenti pronunciamenti ha chiamato il Lilla a compartecipare alla spesa, ma il club francese non si arrende e attende un nuovo giudizio in materia. Soprattutto, in quale percentuale sarà costretta a partecipare? È un calcolo determinante per capire che tipo di quota resterà in carico a Leao. E,asuavolta,chetipodiimpegno potrà prendersi il Milan per sostenere economicamente il suo gioiello. Sempre che il club decida di contribuire al saldo. Scegliendoquesta strada la cifradell’ingaggio si ridimensionerebbe: più alta dei 4,5 proposti mesi fa, ma non troppo. Compromesso L’alternativa è invece lasciare le due corsie parallele: accantonare la vicenda legale, aspettare che la questione sia perfettamente definita, e intanto procedere con il prolungamento. In questo caso la quota stipendio salirebbe ancora: non fino a soddisfare le richieste della controparte, ma una ricca proposta su cui poter continuare a trattare ne ltentativo di giungere a un compromesso. In ogni modo, che il club segua una strada o l’altra, arriverà alla stessa conclusione: quella a Rafa sarà a una proposta eccezionale, mai fatta primapernessun altro milanista in rosa. Nemmeno per Ibra. Senza fare follie, perché non appartiene alla logica aziendale,ma con uno sforzo mai fatto prima. Basterebbe per spiegare la complessità dell’affare, che invece è reso ancora più faticoso da tutte le questioni che porta con sé. L’incontro di ieri non è stato risolutivo, e non poteva esserlo: è stata una tappa di un percorso, che in parte è già stato compiuto e che molti passi avanti deve ancora mettere in conto. Le parti ragionano per tentare l’intesa: difficile, ma la fiducia c’è.

Sempre la GDS: è un triangolo di troppo tra Rafael e il Milan. Papà Antonio Leao, Jorge Mendes e Ted Dimvula da febbraio sono protagonisti di una serie di equivoci che stanno evidentemente condizionando la trattativa per il rinnovo dell’attaccante portoghese. Anche ieri era previsto che i tre si presentassero insieme in via Aldo Rossi di fronte a Paolo Maldini e Ricky Massara, ma non è stato così.Un veto strisciante da mesi puntualmente li contrappone, visto che l’avvocato francese Dimvula ha la procura omnicomprensiva del giocatore, mentre Mendes è il consigliere della famiglia solo sulla parola (che va e viene…). I due, così, faticano ad intendersi: il dualismo è nei fatti.Al parigino non va giù che il super agente portoghese vanti ottimi rapporti con lo Sporting Lisbona, facendosi garante di un accordo per la nota vicenda. Ieri è andato storto qualcosa, mettendo tutti in imbarazzo. È bene allora fare un passo indietro per capire le ragioni di questa querelle. Da tempo i Leao pressavano Mendesper risolvere il caso in madrepatria, così quando papà Antonio ha conosciuto a Parigi l’intraprendente Dimvula ha consigliato a Rafael di cambiare advisor. È singolare che il legale, di origini africane, si sia avvalso di un’arma speciale per conquistare la fiducia dei Leao: il lingala. Vale a dire la lingua più diffusa nella Repubblica del Congoe in Angola, la terra originaria dei genitori dell’attaccante rossonero. Le ragioni del cuore unite a quelle del business? In ogni caso Dimvula conosce la strada per fare carriera. Il suo studio parigino è a due passi dalla storica Place Vendome e alle pratiche di diritto societarionegli ultimi anniha preferito quelle calcistiche. Tanto per guardare in casa nostra ha gestito l’arrivo del giovane difensore Lenny Manisa dal Psg al Parma. E non intende certo fermarsi qui. Rapporti Deve fare i conti, però, conil contropiede de ilegali di Mendes, entrati in azione per mettere in discussione l’autenticità delle firme di Rafael. Il tackle è di aprile, da allora i rapporti diventano subito tesi. E il Milan nel mezzo, alle prese con diffide reciproche. Così tutti aspettavano l’incontro di ieri con la fondata speranza di mettersi alle spalle le polemiche dei mesi scorsi e aiutare Maldini e Massara nella loro paziente opera di ricucitura. Sì, perché dietro l’angolo c’è sempre la montagna dei 19 milioni e passa invocati dallo Sporting Lisbona per la fuga di Rafael al Lilla nell’estate del 2018. L’origine da cui è partita tutta la vicenda legale ancora in corso. E Mendes in questa partita può dire la sua. Il motivo per cui papà Antonio ultimamente ha cambiato umore: si appoggia sempre più a Jorge, provando a tener buono il nuovo amico Ted sperando di farli dialogare. A maggior ragione in queste ore le diplomazie sono al lavoro per appianare le divergenze. La procura di Dimvula scade nel febbraio del 2024e la coabitazione appare forzata, anche perché il lingala pare passato di moda a casa Leao. Ora papà Antonio preferisce il portoghese. E Mendes sorride

CorSera: ieri doveva essere il giorno dell’incontro in sede fra i dirigenti con il papà dell’attaccante: dopo attese, appostamenti, voci di irritazione da parte dell’agente Jorge Mendes su un vertice in sua assenza, in serata ha varcato la soglia di Casa Milan invece Ted Dimvula, l’avvocato francese che negli ultimi mesi si è aggiunto al celebre procuratore per rappresentare gli interessi del gioiello milanista. Un faccia a faccia di 60 minuti all’ora dell’aperitivo prima di lasciare la sede a bordo di un taxi. Radiomercato segnala che l’incontro è stato interlocutorio, lasciando intendere che la trattativa sarà lunga e non scevra di difficoltà. Come è noto la punta, legata al Diavolo fino al 2024, ora guadagna 1,5 milioni e chiede uno stipendio da almeno 7. La confusione su chi abbia il mandato a gestire gli affari per conto di Leao (Mendes e Dimvula hanno visioni opposte: l’avvocato però ha rivendicato di essere l’unico interlocutore) e la spada di Damocle della maxi-multa da versare allo Sporting Lisbona sembrano al momento ostacoli difficili da superare. Il Milan, disposto a corrispondere un ingaggio da 6 milioni, non ha intenzione di sostituirsi al giocatore nel pagamento della multa allo Sporting ma non esclude di aiutare il giocatore a coprire il debito. I corteggiatori per il portoghese non mancano: dall’Inghilterra rimbalzano rumors secondo cui lo United avrebbe inviato osservatori per vedere all’opera Leao contro il Chelsea. Intanto Maldini e Massara hanno incontrato l’avvocato Ledure, che oltre a operare per conto di Lukaku, rappresenta Lang del Bruges e Ziyech del Chelsea (delle alternative se ne parla nella news dedicata NDR)

Tuttosport: Il Milan e l’entourage di Rafael Leao si dovranno riaggiornare. Le parti hanno avviato quello che sarà il cammino che dovrà portare o a un nuovo accordo o a una “rottura” che potrebbe poi essere propedeutica a una cessione in estate. O si va avanti insieme oppure dovranno arrivare tante decine di milioni, almeno 90, nelle casse rossonere. Soldi che poi dovranno essere inevitabilmente reinvestiti per un sostituto di Leao e per tappare le altre necessità tecniche della rosa. Ipotesi tutte valide, ma andiamo con ordine. Non sarà una contrattazione breve e nemmeno facile, ieri si è provato a fare chiarezza. Al tavolo c'erano Maldini Massara e l'avvocato Ted Dimvula e un collaboratore. Non era presente Antonio Leao. E' finalmente emerso che è solo Ted Dimvula l’unica persona autorizzata a trattare le questioni contrattuali di Rafael Leao, spazzando via ogni altra ipotesi che vedeva coinvolto, ancora, Jorge Mendes che da qualche mese non ha più la procura del giocatore. Di fatto, il super procuratore, sarebbe fuori dai giochi con Dimvula che si fa giustamente forte del mandato firmatogli da Leao. Lo stesso avvocato francese sta seguendo la complicata vicenda del risarcimento che Leao dovrà saldare, insieme al Lille, nei confronti dello Sporting. Il Tribunale federale svizzero ha respinto il ricorso del club francese che, stando alla sentenza del Tas di Losanna, dovrà dividere con Leao i 16.5 milioni più interessi che i biancoverdi attendono che gli vengano bonificati. Sarà una questione lunga anche questa. Saranno necessari nuovi incontri tra le parti per entrare nel vivo della situazione. Il Milan sa che può spingersi fino a un certo punto sull’ingaggio, ma è pronto a fare un’offerta importante e congrua, che possa anche aiutare Leao nella questione del risarcimento allo Sporting. Si parla di 5-6 milioni di parte fissa più 2 o 1 di bonus per avvicinarsi ai 7 milioni richiesti da Leao che vorrebbe restare. Ma occhio a PSG, Chelsea e City.

Repubblica: Nulla di fatto nel primo incontro tra il legale di Leao, Dimvula, e il Milan per il rinnovo del contratto. La distanza tra domanda (8,5 milioni l’anno) e offerta (6) è il nodo, oltre alla clausola (150 mln) e alla sanzione da 15 milioni che il giocatore deve allo Sporting.
È una storia che ci porteremo avanti per altri 2 anni......
 
Stato
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