Leao Milan: è rottura. No a clausola dimezzata.

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Maldini non ha alcuna competenza per fare il DS, non sa trattare, nella vita ha fatto altro, il calciatore...
Ergo per me è lui la causa principale. Stando al tuo ragionamento si può dare dell'incompetente a un ingegnere o un matematico, ma non lo si può dare a un avvocato perché anche l'avvocato tratta con persone quindi l'esito di una sentenza non dipende da lui. Eh no, troppo facile così.
Maldini c'entra eccome.... Sono 5 i giocatori non rinnovati, il reiterarsi di questi problemi dei rinnovi e il non riuscire a trovare soluzioni mi fanno propendere verso questa conclusione.
Se invece pensava che la proprietà non gli desse risorse sufficienti per rinnovare ed essere credibile, poteva sempre rassegnare le dimissioni o non rinnovare.
Non che non rinnovi i giocatori, non acquisti nessuno e poi ti presenti davanti alle telecamere a frignare. Passi per perdente...
Su Leao sicuramente non sarà una situazione facile, ma il tempo per trovare una soluzione c'è stato. Usare il pugno duro, vendere o altro: lo doveva sapere Maldini come fare visto che è pagato per quello.
l'esito di una causa dipende da un numero di variabilil tale per cui il ruolo dell'avvocato assume valenza quasi marginale, a meno che non sia un ciuccio che fa disastri passibili di responsabilità professionale
 
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GDS: è rottura totale tra il Milan e Leao. Il portoghese vorrebbe dimezzare la clausola rescissoria. Maldini dice no. Il portoghese chiede una via d’uscita a 70 milioni, metà dell’attuale valore. Senza effetto l’incontro tra Paolo e il giocatore. Le sirene dei club inglesi tornano a suonare. Il Milan deve evitare lo svincolo gratuito. Senza un rinnovo oltre il 2024 l’ex Lilla tra poco più di undici mesi potrebbe addirittura decidere di firmare per un’altra società a costo zero. E non a caso in Portogallo c’è chi spinge per questo epilogo particolarmente indigesto per le casse rossonere. Ciò spiega come in queste ultime settimane si sia alzata di molto la temperatura nei rapporti tra i vertici milanisti e l’entourage dell’attaccante. Sullo sfondo c’è sempre Jorge Mendes, interlocutore privilegiato di papà Antonio, mentre a Parigi bisogna sempre fare i conti con l’avvocato Ted Dimvula, titolare della procura sino al febbraio 2024. In questi mesi la melina nella trattativa è stata alimentata dai rapporti gelidi (se non pro- prio inesistenti) tra i due consulenti. Maldini ha provato a scuotere Rafael, esortandolo a prendere posizione per uscire da questo pericoloso ingorgo. Una chiamata alle armi diretta, facendo leva anche sulle sue precedenti prese di posizione. In più occasioni Leao, infatti, aveva espresso la volontà di restare al Milan a lungo. I bene informati assicurano, però, che il faccia a faccia tra il direttore dell’area tecnica e il giocatore non ha portato gli effetti sperati. Anzi, c’è chi giura che il dialogo si sia concluso con modi bruschi. Il capitano del Milan dei tempi d’oro sarebbe rimasto deluso dalle risposte impacciate di Rafael. Non c’è un rapporto di causa-effetto esplicito, ma le ultime prestazioni del nazionale portoghese fanno riflettere. Questo braccio di ferro sul contratto dura da mesi, ma il suo rendimento non è mai stato condizionato in maniera particolare. Invece le ultime uscite sono state chiaramente in tono minore. E molti si interrogano anche sulla scelta di Stefano Pioli di lasciarlo in panchina al fischio d’inizio dell’infausta gara di due giorni fa persa a San Siro contro il Sassuolo.


Resta la differenza (seppur minima) anche sullo stipendio: 6,5 milioni netti messi sul piatto dai vertici mila- nisti, a fronte dei 7 richiesti da Leao. E poi non va dimenticato l’ostacolo Sporting. Sì, perché nel conto salato ci sono sempre i famosi 19 milioni che spettano al club di Lisbona per quella fuga di Rafa al Lilla del 2018. Troppi macigni ostruiscono la strada. Ora come ora Gerry Cardinale, proprietario del Milan, e i suoi collaboratori devono fare i conti con un caso che rischia di diventare pericoloso, giorno dopo giorno.
andasse a defecare altrove sto pagliaccio
 

7AlePato7

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l'esito di una causa dipende da un numero di variabilil tale per cui il ruolo dell'avvocato assume valenza quasi marginale, a meno che non sia un ciuccio che fa disastri passibili di responsabilità professionale
Lasciamo perdere su questo ambito perché se no andiamo off topic. In teoria è vero, ma nella pratica ci sono errori e c'è chi allunga volutamente il brodo per alzare la parcella... Perché ne ho avuto prova in prima persona, poi vallo a dimostrare che l'avvocato ha sbagliato.
 
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Lasciamo perdere su questo ambito perché se no andiamo off topic. In teoria è vero, ma nella pratica ci sono errori e c'è chi allunga volutamente il brodo per alzare la parcella... Perché ne ho avuto prova in prima persona, poi vallo a dimostrare che l'avvocato ha sbagliato.
quello è un altro discorso....hai ragione, non sconfiniamo. Diciamo che siccome litigo spesso con clienti che pretendono di sindacare la mia opera professionale in base a criteri tutti loro mi sono sentito in diritto di fare una piccola precisazione.
 
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È chiaro che se il giocatore non rinnova ti dovresti attivare per far partire un'asta, fare un giro di telefonate con i ds d'Europa per offrire, proporre, intavolare trattative e poi presentarti da Leao con una rosa di offerte e la prospettiva di stare un anno lontano dai campi

Il problema è che per me Maldini ancora non ci ha mai parlato con un Ds di un'altra squadra in generale, è fuori dai giochi e non fa nulla per entrare nel giro
 
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GDS: è rottura totale tra il Milan e Leao. Il portoghese vorrebbe dimezzare la clausola rescissoria. Maldini dice no. Il portoghese chiede una via d’uscita a 70 milioni, metà dell’attuale valore. Senza effetto l’incontro tra Paolo e il giocatore. Le sirene dei club inglesi tornano a suonare. Il Milan deve evitare lo svincolo gratuito. Senza un rinnovo oltre il 2024 l’ex Lilla tra poco più di undici mesi potrebbe addirittura decidere di firmare per un’altra società a costo zero. E non a caso in Portogallo c’è chi spinge per questo epilogo particolarmente indigesto per le casse rossonere. Ciò spiega come in queste ultime settimane si sia alzata di molto la temperatura nei rapporti tra i vertici milanisti e l’entourage dell’attaccante. Sullo sfondo c’è sempre Jorge Mendes, interlocutore privilegiato di papà Antonio, mentre a Parigi bisogna sempre fare i conti con l’avvocato Ted Dimvula, titolare della procura sino al febbraio 2024. In questi mesi la melina nella trattativa è stata alimentata dai rapporti gelidi (se non pro- prio inesistenti) tra i due consulenti. Maldini ha provato a scuotere Rafael, esortandolo a prendere posizione per uscire da questo pericoloso ingorgo. Una chiamata alle armi diretta, facendo leva anche sulle sue precedenti prese di posizione. In più occasioni Leao, infatti, aveva espresso la volontà di restare al Milan a lungo. I bene informati assicurano, però, che il faccia a faccia tra il direttore dell’area tecnica e il giocatore non ha portato gli effetti sperati. Anzi, c’è chi giura che il dialogo si sia concluso con modi bruschi. Il capitano del Milan dei tempi d’oro sarebbe rimasto deluso dalle risposte impacciate di Rafael. Non c’è un rapporto di causa-effetto esplicito, ma le ultime prestazioni del nazionale portoghese fanno riflettere. Questo braccio di ferro sul contratto dura da mesi, ma il suo rendimento non è mai stato condizionato in maniera particolare. Invece le ultime uscite sono state chiaramente in tono minore. E molti si interrogano anche sulla scelta di Stefano Pioli di lasciarlo in panchina al fischio d’inizio dell’infausta gara di due giorni fa persa a San Siro contro il Sassuolo.


Resta la differenza (seppur minima) anche sullo stipendio: 6,5 milioni netti messi sul piatto dai vertici mila- nisti, a fronte dei 7 richiesti da Leao. E poi non va dimenticato l’ostacolo Sporting. Sì, perché nel conto salato ci sono sempre i famosi 19 milioni che spettano al club di Lisbona per quella fuga di Rafa al Lilla del 2018. Troppi macigni ostruiscono la strada. Ora come ora Gerry Cardinale, proprietario del Milan, e i suoi collaboratori devono fare i conti con un caso che rischia di diventare pericoloso, giorno dopo giorno.
Non mi stupisce per nulla, se non sono riusciti a rinnovarlo prima ora che la magia è svanita io farei la stessa cosa. Sa di avere la stoffa per diventare un campione, vado in una grande squadra coi soldi VERI e non del Monopoli e ciao.
Tanto anche se rinnova sta qui altri 2 anni e via.
Siamo stati davvero miracolati l'anno scorso.
Una massa di incompetenti abbiamo su!

Se ADL l'avessimo avuto noi avremmo vinto la metà dei campionati degli ultimi 10 anni.
 
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GDS: è rottura totale tra il Milan e Leao. Il portoghese vorrebbe dimezzare la clausola rescissoria. Maldini dice no. Il portoghese chiede una via d’uscita a 70 milioni, metà dell’attuale valore. Senza effetto l’incontro tra Paolo e il giocatore. Le sirene dei club inglesi tornano a suonare. Il Milan deve evitare lo svincolo gratuito. Senza un rinnovo oltre il 2024 l’ex Lilla tra poco più di undici mesi potrebbe addirittura decidere di firmare per un’altra società a costo zero. E non a caso in Portogallo c’è chi spinge per questo epilogo particolarmente indigesto per le casse rossonere. Ciò spiega come in queste ultime settimane si sia alzata di molto la temperatura nei rapporti tra i vertici milanisti e l’entourage dell’attaccante. Sullo sfondo c’è sempre Jorge Mendes, interlocutore privilegiato di papà Antonio, mentre a Parigi bisogna sempre fare i conti con l’avvocato Ted Dimvula, titolare della procura sino al febbraio 2024. In questi mesi la melina nella trattativa è stata alimentata dai rapporti gelidi (se non pro- prio inesistenti) tra i due consulenti. Maldini ha provato a scuotere Rafael, esortandolo a prendere posizione per uscire da questo pericoloso ingorgo. Una chiamata alle armi diretta, facendo leva anche sulle sue precedenti prese di posizione. In più occasioni Leao, infatti, aveva espresso la volontà di restare al Milan a lungo. I bene informati assicurano, però, che il faccia a faccia tra il direttore dell’area tecnica e il giocatore non ha portato gli effetti sperati. Anzi, c’è chi giura che il dialogo si sia concluso con modi bruschi. Il capitano del Milan dei tempi d’oro sarebbe rimasto deluso dalle risposte impacciate di Rafael. Non c’è un rapporto di causa-effetto esplicito, ma le ultime prestazioni del nazionale portoghese fanno riflettere. Questo braccio di ferro sul contratto dura da mesi, ma il suo rendimento non è mai stato condizionato in maniera particolare. Invece le ultime uscite sono state chiaramente in tono minore. E molti si interrogano anche sulla scelta di Stefano Pioli di lasciarlo in panchina al fischio d’inizio dell’infausta gara di due giorni fa persa a San Siro contro il Sassuolo.


Resta la differenza (seppur minima) anche sullo stipendio: 6,5 milioni netti messi sul piatto dai vertici mila- nisti, a fronte dei 7 richiesti da Leao. E poi non va dimenticato l’ostacolo Sporting. Sì, perché nel conto salato ci sono sempre i famosi 19 milioni che spettano al club di Lisbona per quella fuga di Rafa al Lilla del 2018. Troppi macigni ostruiscono la strada. Ora come ora Gerry Cardinale, proprietario del Milan, e i suoi collaboratori devono fare i conti con un caso che rischia di diventare pericoloso, giorno dopo giorno.
Non rinnova.

Questa estate vedremo se sono bravi a cedere, e una volta ceduto che idee si faranno venire per reinvestire i soldi e costruire una squadra più completa.

Ho idea che sarà un disastro.
 

Goro

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Finalmente escono voci veritiere, ogni volta si parlava di ottimismo e colloqui proficui quando chiaramente non era vero
 
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Vero. Sia il discorso dei presunti tira e molla (con tensioni litigi e annessi vari), che ritengo in gran parte sempre romanzati, sia su Leao.

Ma su questo secondo discorso, secondo me delle tensioni ci sono perchè lui pretende di essere trattato da star con uno stipendio di molto superiore ai compagni, dunque anche le aspettative nei suoi confronti crescono. A livello di atteggiamenti prima ancora che di prestazioni. Ci si aspetta che sia leader in campo, come Tonali e altri.

Con questo, io tra tutti i compagni l'ho visto comunque meglio in queste partite. Per me il problema è che lui quando la squadra non gira si trova spesso a giocare solo contro tutti. Da un lato è un suo limite eh, perchè dovrebbe avere intelligenza di capire le situazioni e saper giocare anche semplice, dall'altro mi pare che nei suoi confronti ci si aspetti che a volte davvero le vinca da solo. Anche per questo secondo me il difetto principale della squadra è in attacco. Quando cala Leao davvero facciamo fatica a tirare in porta.

E aggiungo: per me nella corsa scudetto scorsa ci saranno state anche le variabili del modulo di Kessie Maignan... ma soprattutto c'era un Leao che per dieci partite è stato letteralmente immarcabile.
be fai nelle ultime 5.. comunque lui qualcosa nell'arco della partita lo inventa, se non prendi gol diventa sufficiente.
se prendi gol ne deve inventare 2 o 3 e li è più dura.. perchè non è un mostro di continuità.

lui per me vuole cifre che non vale e che noi non possiamo dare. quindi questo continuo protrarsi è dannoso e fa il suo gioco.
mi spiego io fossi in lui non farei così, non per far un piacere al milan ma per fare un piacere a me stesso.
ma si vede che crede di essere un top da 10+ milioni a questo punto.

se avesse voluto rinnovare, lo avrebbe già fatto perchè perde soldi e tanti tutti i giorni. sia lui che noi a questo punto.
situazione stupida per entrambi, solo che a me di lui frega zero ma del milan si.

spero abbiano già un accordo per l'estate, se sono d'accordo con quei 60M o giù di li prendono 2 ali o ripianano la mancata CL.
spero in un cambio dirigenziale a questo punto dal 30 giugno.
 
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