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Tuttosport in edicola pubblica l'ennesimo articolo sul caso Leao: dopo sei stagioni e 2.263 giorni dal suo arrivo al Milan, ci si interroga sul reale livello di crescita di Rafael Leao. Sebbene sia indubbiamente più forte rispetto al suo esordio nel 2019, la risposta è più complessa se si confronta con il periodo tra febbraio e maggio 2022, quando fu eletto MVP e trascinò il Milan allo Scudetto. Quel Leao "ingiocabile" si è rivisto solo a intermittenza, e nonostante abbia continuato a segnare e fornire assist (con 16, 15 e 12 gol nelle stagioni successive), non ha compiuto il salto definitivo di qualità e continuità atteso.
Questa discontinuità ha portato l'ambiente rossonero a interrogarsi sul suo destino, soprattutto dopo la deludente mezz'ora giocata contro la Juventus, in cui Leao, rientrato da un infortunio di 45 giorni, ha sbagliato due gol e mostrato un atteggiamento irritante che ha provocato la reazione di Massimiliano Allegri in campo e negli spogliatoi.
Mentre Leao era assente, Allegri ha plasmato una squadra che ha dimostrato di cavarsela anche senza di lui, adattandosi al centravanti Santiago Gimenez e puntando con forza su Christian Pulisic, oltre che sui leader Modrić e Rabiot.
Attualmente, Leao si trova in una posizione difficile: il Milan non può permettersi di aspettarlo. Il rischio concreto per il portoghese è di vivere una stagione da alternativa o "uomo spacca-partite" da utilizzare nel secondo tempo, un ruolo non all'altezza del giocatore più pagato della rosa. Il suo ritorno in campo con il Portogallo a Lisbona è visto come un'occasione per "sbloccarsi" e adeguarsi alle nuove esigenze della squadra.
GDS: la posizione di Rafael Leao nel Milan di Allegri è in bilico e il giocatore deve dimostrare di meritare il posto da titolare fisso. Il dibattito principale riguarda non solo il suo ruolo (esterno o attaccante centrale nel 3-5-2), ma la sua continuità di impegno. L'infortunio ha rallentato i piani iniziali, che lo vedevano come punta al fianco di Pulisic (ruolo in cui ha segnato all'esordio in Coppa Italia). Tuttavia, sono le sue recenti prestazioni da subentrato contro Napoli e Juventus ad aver riacceso le preoccupazioni. Contro i bianconeri, Leao è apparso indolente e "molle", sprecando due occasioni da gol e attirando il richiamo di Allegri per la scarsa concentrazione.
Storicamente, il suo rendimento è stato migliore da titolare (gol o assist ogni 156 minuti in 196 presenze) che da subentrato (solo 15 gol e 8 assist in 67 occasioni), numeri modesti per un potenziale "spacca-partita".
La dirigenza e Allegri sperano che Leao riesca finalmente a eliminare le sue intermittenze, soprattutto dopo una stagione (la scorsa) che lo ha visto spesso in panchina per scelta tecnica e in cui non è riuscito a essere il trascinatore atteso. Per riconquistare un posto da titolare, il 26enne Leao deve superare la concorrenza di Gimenez (inconcludente ma molto generoso) e di Nkunku (jolly offensivo). La necessità è che il portoghese ritrovi la forma migliore e inizi a incidere realmente, non potendosi accontentare di un ruolo da part-time.
Questa discontinuità ha portato l'ambiente rossonero a interrogarsi sul suo destino, soprattutto dopo la deludente mezz'ora giocata contro la Juventus, in cui Leao, rientrato da un infortunio di 45 giorni, ha sbagliato due gol e mostrato un atteggiamento irritante che ha provocato la reazione di Massimiliano Allegri in campo e negli spogliatoi.
Mentre Leao era assente, Allegri ha plasmato una squadra che ha dimostrato di cavarsela anche senza di lui, adattandosi al centravanti Santiago Gimenez e puntando con forza su Christian Pulisic, oltre che sui leader Modrić e Rabiot.
Attualmente, Leao si trova in una posizione difficile: il Milan non può permettersi di aspettarlo. Il rischio concreto per il portoghese è di vivere una stagione da alternativa o "uomo spacca-partite" da utilizzare nel secondo tempo, un ruolo non all'altezza del giocatore più pagato della rosa. Il suo ritorno in campo con il Portogallo a Lisbona è visto come un'occasione per "sbloccarsi" e adeguarsi alle nuove esigenze della squadra.
GDS: la posizione di Rafael Leao nel Milan di Allegri è in bilico e il giocatore deve dimostrare di meritare il posto da titolare fisso. Il dibattito principale riguarda non solo il suo ruolo (esterno o attaccante centrale nel 3-5-2), ma la sua continuità di impegno. L'infortunio ha rallentato i piani iniziali, che lo vedevano come punta al fianco di Pulisic (ruolo in cui ha segnato all'esordio in Coppa Italia). Tuttavia, sono le sue recenti prestazioni da subentrato contro Napoli e Juventus ad aver riacceso le preoccupazioni. Contro i bianconeri, Leao è apparso indolente e "molle", sprecando due occasioni da gol e attirando il richiamo di Allegri per la scarsa concentrazione.
Storicamente, il suo rendimento è stato migliore da titolare (gol o assist ogni 156 minuti in 196 presenze) che da subentrato (solo 15 gol e 8 assist in 67 occasioni), numeri modesti per un potenziale "spacca-partita".
La dirigenza e Allegri sperano che Leao riesca finalmente a eliminare le sue intermittenze, soprattutto dopo una stagione (la scorsa) che lo ha visto spesso in panchina per scelta tecnica e in cui non è riuscito a essere il trascinatore atteso. Per riconquistare un posto da titolare, il 26enne Leao deve superare la concorrenza di Gimenez (inconcludente ma molto generoso) e di Nkunku (jolly offensivo). La necessità è che il portoghese ritrovi la forma migliore e inizi a incidere realmente, non potendosi accontentare di un ruolo da part-time.
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