Repubblica: Il caso più delicato in casa Milan resta quello di Leao: gli ultimi risultati non lo invogliano al rinnovo del contratto.
A parte i discorsi su cosa sarebbe meglio fare con Leao, se rinnovare o vendere, io mi faccio una domanda; ma sarà davvero la crisi del Milan a non invogliare Leao a rinnovare? Io credo di no. I giocatori si rendono conto benissimo di certe cose e fanno i loro conti. Se io fossi Leao e magari sto benissimo a Milano ed al Milan ma vedo che la società dopo un campionato vinto “risolve” il problema della fascia destra riscattando Messias, perde Kessie e non lo sostituisce con un titolare, cosa devo pensare? Sarei invogliato a rinnovare? O mi chiederei se veramente c’è un progetto per vincere / competere stabilmente? Theo e Benna hanno rinnovato ma se decidono di lasciare il Milan perché vogliono vincere e salire di livello ne trovano di squadre disposte a pagarli. Qua si parla tanto di progetto vincente a medio-lungo termine, sostenibilità e parametri ma se riscatti Messias dopo uno scudetto vinto i dubbi sul progetto vengono ai tifosi ma non solo a loro. Se hai un progetto comunque investi, magari prendi Lookman e poi lo rivendi al doppio dopo due anni e investi quei soldi per salire di livello. Ripeto, i giocatori saranno pure considerati dei mezzi decerebrati ma loro e i “terribili” procuratori percepiscono benissimo certi segnali e anche se Leao fosse amicissimo di Messias (poverino, sto portando sempre lui come esempio) e “odiasse” Kessie magari avrebbe preferito avere ancora in squadra con lui un Kessie che un Messias perché credo voglia guadagnare tanto ma anche vincere, e il discorso vale per Leao e per tutti i migliori in rosa.
È un attimo mandare a donnine il lavoro fatto negli ultimi anni. Io non chiedo che vengano tirati fuori soldi “a perdere” ma chiedo investimenti che dovrebbero essere la base di un progetto.
P.S. Lo so bene che Kessie non poteva rimanere alle sue condizioni, l’ho nominato solo per esprimere un concetto, un’idea.