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Ragionando in merito all'attenta analisi Deloitte (http://www.milanworld.net/milan-10-club-al-mondo-per-ricavi-vt14251.html#post386473) mi sono chiesto quali sono le prospettive del Milan per gli anni a venire.
Il lavoro “sportivo” di Galliani e co. ci ha portato ad una situazione drammatica, con una squadra che molto probabilmente rimarrà fuori dall’Europa e che pertanto diminuirà drasticamente il fatturato (rischiamo una perdita secca di 50 milioni di euro con un “-20%” rispetto all'ultimo anno solo per la mancanza dei diritti televisivi UEFA).
Questo comporterà una crisi di liquidità con degli effetti potenzialmente "drammatici" come all'Inter. Moratti ha dovuto vendere il 70% della società per ripianare i debiti proprio perché le banche vedendo il calo di fatturato e di liquidità hanno chiesto alla famiglia Moratti di rientrare dai debiti.
Sempre grazie alla pessima gestione sportiva di Galliani, i debiti del Milan sono ancora più profondi di quelli che aveva l’Inter e se le banche bussassero alla porta si dovranno trovare velocemente nuovi scenari societari.
Il lavoro “commerciale” di Galliani e co. è l’unica cosa che probabilmente allenterà le tanaglie delle banche. Se Galliani non avesse prolungato l’accordo con l’Adidas fino al 2023 all'inizio di questa stagione non saremmo mai più riusciti a siglare quell'accordo dopo una simile annata. Così come gli accordi con Banca Popolare di Milano (nuovo Top Sponsor) e con Huawei (Premium Sponsor) sarebbero stati sicuramente meno remunerativi.
Berlusconi ha fatto l'ennesimo errore grave mettendo la figlia a capo del compartimento commerciale (quello dove Galliani ha oggettivamente lavorato bene) e Galliani a capo di quello sportivo (dove Galliani è stato la causa dei nostri mali).
Pertanto le prospettive non sono per niente buone, dall'anno prossimo usciremo dall’elite del calcio europeo, saremo senza uno stadio di proprietà e avremo sempre meno profitti derivanti dalle attività commerciali. Se non verranno attuati dei grandi cambiamenti rischieremo concretamente di vedere la nostra società in terribili acque.
Il lavoro “sportivo” di Galliani e co. ci ha portato ad una situazione drammatica, con una squadra che molto probabilmente rimarrà fuori dall’Europa e che pertanto diminuirà drasticamente il fatturato (rischiamo una perdita secca di 50 milioni di euro con un “-20%” rispetto all'ultimo anno solo per la mancanza dei diritti televisivi UEFA).
Questo comporterà una crisi di liquidità con degli effetti potenzialmente "drammatici" come all'Inter. Moratti ha dovuto vendere il 70% della società per ripianare i debiti proprio perché le banche vedendo il calo di fatturato e di liquidità hanno chiesto alla famiglia Moratti di rientrare dai debiti.
Sempre grazie alla pessima gestione sportiva di Galliani, i debiti del Milan sono ancora più profondi di quelli che aveva l’Inter e se le banche bussassero alla porta si dovranno trovare velocemente nuovi scenari societari.
Il lavoro “commerciale” di Galliani e co. è l’unica cosa che probabilmente allenterà le tanaglie delle banche. Se Galliani non avesse prolungato l’accordo con l’Adidas fino al 2023 all'inizio di questa stagione non saremmo mai più riusciti a siglare quell'accordo dopo una simile annata. Così come gli accordi con Banca Popolare di Milano (nuovo Top Sponsor) e con Huawei (Premium Sponsor) sarebbero stati sicuramente meno remunerativi.
Berlusconi ha fatto l'ennesimo errore grave mettendo la figlia a capo del compartimento commerciale (quello dove Galliani ha oggettivamente lavorato bene) e Galliani a capo di quello sportivo (dove Galliani è stato la causa dei nostri mali).
Pertanto le prospettive non sono per niente buone, dall'anno prossimo usciremo dall’elite del calcio europeo, saremo senza uno stadio di proprietà e avremo sempre meno profitti derivanti dalle attività commerciali. Se non verranno attuati dei grandi cambiamenti rischieremo concretamente di vedere la nostra società in terribili acque.