Come riportato da Di Marzio, che le ha verificante, le presunte dichiarazioni rilasciate da Ibrahimovic al termine di Psg - Lione 2-0 ( le potete leggere qui
http://www.milanworld.net/ibra-forse-ultima-partita-al-psg-ora-una-decisione-importante-vt30715.html ) non erano vere.
Erano state riportate da un blogger francese. Che se le era inventate di sana pianta.
Ibra, dunque, almeno a parole, non lascerà il Psg.
Viene smentita la dichiarazione, non il suo contenuto. Una smentita che non smentisce. Ibrahimovic va via da Parigi. Dove? C'è la strada del denaro, che lo conduce verso approdi anche meno nobili dal punto di vista professionale, ma che gli garantiscono un sicuro agio per il fine carriera: club arabi o nordamericani. Poi, c'è quella della Champions League, che non è semplicemente di una qualunque squadra che fa il torneo il prossimo anno, ma di un club che ha un progetto di vittoria basato su di un programma tecnico, di uno, massimo due anni, che lo porta ad essere competitivo anche e soprattutto per la caratura del club nella competizione, che ha, come sappiamo, ricorrenza nell'albo d'oro di quel torneo: Manchester United, Milan. Infine, la scelta di vita, la preferenza per un luogo gradito alla famiglia: e qui Milano, forse Roma hanno un posto di rilievo. Quale prevarrà? Difficile da dire, diciamo che la prima mal si concilia con il profilo professionale di Zlatan, che vive di continue sfide, al mondo ed a se stesso, che non potrebbe rinnovare in dorate pensioni calcistiche, alla Muntari o Pirlo. Per gli stessi motivi penseremmo alla seconda: l'ultima sfida alla preda più desiderata perché mai raggiunta, il sigillo su una carriera da immortale dello sport, in un club che ha le sue stesse ambizioni ed il nome e l'ambiente giusto per raggiungere l'obiettivo. A portata di mano con lo United di Van Gaal, futuribile, ma mica poi tanto, con l'ambiziosissimo amico Mihajlovic nel suo nuovo Milan. Una decisione importante, come non ha detto, ma forse voleva dire, l'impavido Zlatan.