Laudisa dunque sostiene la tesi delle due volontà: quella di Donnarumma, di rimanere al Miilan, negoziando al meglio il contratto, ma senza rompere, e possibilmente prima dell'estate; quella di Raiola, di farlo andare via, cedendo alle lusinghe dei tanti corteggiatori del giovane portiere. Ve ne sarebbe una terza, che concilierebbe divergenze altrimenti insanabili: negoziare il contratto, ma prevedendo una percentuale in favore del procuratore all'atto della futura ricezione di una offerta di acquisto superiore ad un certo importo, magari con la previsione di una facoltà di risoluzione ipso iure del contratto in favore del giocatore all'avveramento di tale ipotesi, offerta che don Carmine non avrebbe difficoltà a costruire. Volontà, questa terza, che, si ripete, soddisferebbe sia il giocatore che don Carmine. Si tratta di vedere se potrebbe andare bene al Milan. Alla Juve, per Pogba, andò benissimo, quella offerta arrivò, la Juve intasco' una mare di denaro, che retrocedette per una quota a Raiola. Tutto sta a regolarsi, Fassone e Li dovrebbero farlo. In favore di essa, militerebbe una considerazione tecnica: è tutto da dimostrare che l'incidenza dell'apporto di Donnarumma sui successi del futuro Milan sia superiore a quella avuta da Pogba in quelli della Juve. Del portiere non sappiamo se faccia vincere le partite, sappiamo tuttavia che può farle perdere. In casi simili, Zidane e Pogba, quelli di Torino hanno saputo costruire squadre ancora più forti di quelle in cui militavano questi fuoriclasse. Da pensarci, allora, specie considerando l'ovvio, ovvero che il club non potrebbe spuntare dall'attuale Donnarumma, in scadenza di contratgo ad un anno, cifre superiori a quelle che otterrebbe domani ad un Donnarumma rinnovato, magari a quelle particolari condizioni. Donnarumma ed il suo Rasputin pensano di usare il Milan? Il Milan usi loro. Non esistino più i Rivera, Baresi, Maldini, esistono solo i professionisti, e le opportunità che in ogni caso essi procurano, sia quando giocano nel club, sia quando pensano di giocare altrove.