Mi spiace deluderti ma sei completamente fuori strada. Anzi diciamo che stai andando contromano in autostrada…

questo che ti sto per dire ha lo scopo di chiarire definitivamente le idee a quelli che, come te, pensano sul serio che il Milan sia una società equiparabile ad un bancone della frutta e che fatica a comprendere certi meccanismi di bilancio.
Il Milan non è una società di barboni, ma si comporta come tale perché il proprietario non vuole più rimetterci i soldi che ci rimetteva prima. Ma iniziamo con la spiegazione.
Quando vendi nel conto economico metti a bilancio l'intera cifra (se parti da 0 come valore contabile) oppure l'intera plusvalenza. Mentre quando acquisti metti a bilancio soltanto la quota di ammortamento. Funziona così. Le rate di cui parli incidono nello stato patrimoniale, e i nostri problemi non sono mai venuti da lì ma dai deficit derivanti all'interno del conto economico.
Come tante altre persone confondi le operazioni svolte nello stato patrimoniale da quelle svolte nel conto economico.
Lo stato patrimoniale (dove si conteggiano le famose "rate") fotografa la situazione economica di una società in un determinato momento. E alla fine va sempre in pari perché ad ogni dare deve corrispondere sempre un avere. Il conto economico, invece, (dove si conteggiano gli ammortamenti e i salari) rappresenta il risultato finale di un determinato esercizio. Ed è sempre stato il risultato negativo dei nostri esercizi a pesare sul nostro calciomercato. Questo perché l'azionista di riferimento, ossia Fininvest (Berlusconi) si trova costretto a ripianare se non vuole farci fallire.
Quindi tornando all'esempio di prima, vendendo Balotelli a 35M e ottenendo una plusvalenza di 17M, posso tranquillamente spendere 44M per Maher, Rami, Taarabt e Cerci e trovarmi al 31.12.14 con un risultato d'esercizio in pareggio perché fino al 31.12.14 avrei speso soltanto 17M tra ammortamenti e salari. L'esposizione debitoria che aumenterebbe nello Stato Patrimoniale, dovuta ai pagamenti rateali (o anche tutti interi) non porterebbe Berlusconi a sganciare una lira. Sarebbero soldi che uscirebbero e che possono uscire senza problemi direttamente dalle tasche della società, i cui problemi non sono certo relativi alla liquidità monetaria quanto invece ai risultati d'esercizio che vanno sottoposti al proprietario. Infatti, se il conto economico andasse in perdita, Berlusconi sarebbe costretto a sganciare soldi di tasca propria. Ed è questo che Berlusconi non vuole fare.
Per concludere, il Milan può spendere quanti soldi vuole purché non vada in rosso nel conto economico. Le due cose, ovviamente, sono collegate.
Domanda: ok, allora il Milan con 17M di plusvalenza a disposizione, potrebbe spendere addirittura 85M per un giocatore?
Risposta: si, lo potrebbe fare.
Domanda: ahahaha, e dove prenderebbe i soldi? Non abbiamo una lira.
Risposta: il Milan è una società solida che fattura 250M, e secondo Forbes ha un valore di circa 600M. Le banche non avrebbero problemi a farci una fidejussione pari a 85M. A maggior ragione una di queste, Mediolanum, dove Fininvest ha una partecipazione. Ovviamente, però, l’ipotesi considerata è irrealizzabile perché nessun giocatore da 85M si prenderebbe 4M di ingaggio (quello di Balotelli).
Domanda: ok, allora potremmo prendere almeno 3 giocatori da 25M l’uno.
Risposta: neanche questo sarebbe possibile. Perché arriveremmo a 15M di ammortamenti e con gli ingaggi da luglio a dicembre supereremmo abbondantemente i 17M a disposizione.
Domanda: allora cosa possiamo farci con 17M di plusvalenza per non andare in perdita?
Risposta: quello che dicevo prima, quindi potenzialmente diverse operazioni ma ovviamente bisogna fare attenzione a chi prendere perché il margine di errore è ridotto.
Capisco che è un discorso complicato, ma se non lo mastichi bene evita di impuntarti e prendi per buono quello che altri, evidentemente più informati, ti dicono.
Fine della spiegazione.