Concluse oggi le "Vite parallele" di Alessandro e Cesare, diciamo che non ho un granché da dire sullo stile, infatti il racconto, dovendo chiaramente riassumere le vite di personaggi tanto grandi, è abbastanza frettoloso e troppo cronachistico. Da un lato, poi, la mole di informazioni che ci presenta Plutarco può essere utile per la vastità di versioni che ci offre, dall'altro finisce per mischiare troppo facilmente storia, mito e leggenda, in questo senso è un calderone di informazioni, infatti credo che le sue "Vite parallele" siano più un lavoro da studiare filologicamente che da leggere. Detto questo breve commento, rimando la lettura del "Giulio Cesare" di Shakespeare promessa nella pagina prima e lascio nel congelatore "Lo straniero" dato che proprio stamane ho comperato "Il rosso e il nero" di Stendhal
Ho letto la prima ventina di pagina e mi sta piacendo molto, sia come stile di scrittura, cioè elaborato al punto giusto senza che sconfini in barocchismi linguistici, sia come facilità di lettura, infatti si lascia leggere. L'ambientazione mi piace, evoca quelle atmosfere suggestive da film indipendente che per sbaglio becchi su qualche canale minore in un caldo pomeriggio d'estate

poi vabbè, è proprio per la Francia che ho un debole e che prima o poi visiterò. Vediamo come si evolverà...
Bisogno di consigli su libri sulla doppia personalità.
Fight Club.