L’idea di modificare le opere classiche della letteratura per principii di moderna equità è, a mio modo di vedere, totalmente errata: certo, l’intervento su “La sirenetta” di Andersen non ha lo stesso peso specifico della manipolazione eseguita sui poemi omerici con la rappresentazione di uno Zeus o di un Achille neri, ma è comunque fuori luogo: a che pro? Non è più corretto rispettare il contesto storico e sociale in cui un’opera è stata partorita? A questo punto, mi aspetto un “Kirikù e la strega Karabà” in salsa scandinava.
Ancora più assurdo è lo stravolgimento della letteratura è quello della storia: Annibale, Cleopatra e Gesù Cristo rappresentati e/o concepiti con la pelle scura.