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L’intervista fiume (finalmente) di Gazidis è stata illuminante, come giusto che sia, sul nuovo corso del Diavolo.
Parole chiare e dirette, niente giochetti: il Milan ha rischiato la bancarotta, qualcuno ha speso tempo e denaro a creare illusioni; oggi si torna coi piedi per terra, il posto più sicuro da cui ripartire per tornare ad essere protagonisti nel panorama calcistico nazionale ed europeo.
In questo passaggio cruciale della nostra storia Gazidis, da manager navigato, ha lanciato una vera a propria sfida niente di meno che a Paolo Maldini.
Lo ha elogiato, lo ha definito l’incarnazione stessa del Milan (parere che condivido appieno), ma le parole al miele nascondo anche una sfida vera, diretta, di quelle che se raccogli o meno ti definiscono: ricostruire il Milan insieme.
Insomma, Gazidis ha marcato stretto Paolo e l’ha messo all'angolo senza possibilità di vie di fuga, ora a lui la palla.
Questa intervista è un contropiede da professionista, prima che si favoleggi troppo sui giornali su ruoli e altro ha messo in chiaro che Paolo non è in discussione ma anzi, è al centro del progetto, ma deve volerlo lui.
Poteri pieni, disponibilità per collaboratori, insomma sono quei poteri che Maldini ha sempre chiesto, ma sono anche la sfida personale, una sorta di “vediamo che sai fare”.
Io voglio credere che Paolo non dirà di no a questo progetto, è una occasione che più stimolante non si può.
Voglio credere che il Capitano sia pronto a condurre il Milan in alto anche da dietro la scrivania, in fondo, è quello che andava chiedendo da anni.
Concordo, per me il capitano ha già detto Si