Siamo talmente ridotti male e caduti così in basso che molti, per giustificare l'arrivo di qualche cesso, tirano fuori il nome di Kucka come metro di paragone per i "grandi colpi inizialmente sottovalutati".
Dico: ma stiamo scherzando?
Kucka è roba da squadra di mezza classifica. Oh, eravamo il Milan è? Sveglia.
Ricordo ancora i tempi de... "L'idolo Poli".
ma perchè farsi del male a voler costantemente pensare di essere ancora il GRANDE milan.
questo del grande milan non ha ormai più NULLA.
tutti a criticare qualsiasi acquisto in pratica, perchè tutti a pensare di essere dei fenomeni da football manager ad individuare giocatori giusti o mediocri o quant'altro.
il GRANDE acquisto di questo milan sarà la dipartita di berlusconi e galliani, poi piano piano sarà ora di riniziare ad investire in modo oculato.
non c'è forum del mondo dove non ci sia gente che critica sant'iddio, ma persino in quelli della juve "marotta fà pena" etc etc.
perchè il tifoso non riesce ad essere MAI equilibrato nei giudizi?
Kucka non è un fenomeno, ma il suo sporco lavoro lo fà, il punto è che se metti gattuso in questo milan risulta ridicolo, se lo metti con pirlo seedorf ruicosta kaka' shevchenko inzaghi nesta maldini , pure lui fa' la sua porca figura.
Riunisco questi due messaggi perché esemplificano molto bene il principale
cortocircuito logico che molti tifosi rossoneri vivono da alcuni anni.
Proviamo quindi a ristabilire alcuni semplici dati di fatto.
- E' innegabile che Kucka (pur essendo un professionista degno del massimo rispetto)
non può essere preso a pietra di paragone di un acquisto fatto da una grande squadra come il Milan.
- E' innegabile anche il fatto che, se chi tenta di portare un po' di
positività all'interno del mondo rossonero (compito spesso ingrato di questi tempi) è costretto ad utilizzare esempi come quello di Kucka, questo dica, di per se, già molto sulla qualità del calciomercato rossonero delle ultime 5-6 stagioni.
- E' anche innegabile, ad ogni modo, che questa squadra ha ed avrà bisogno di un certo periodo di
ricostruzione, periodo che, con tutta probabilità, richiederà alcune stagioni, prima di ritornare ad occupare il posto che
le spetta di diritto per storia e blasone.
Roma non si è costruita in un giorno, lo sappiamo tutti, ma anche la ricostruzione di “Roma” richiede del tempo e, uno dei primi passi da compiere in questo percorso di ricostruzione, prima ancora di pensare alle fondamenta, è quello di
prendere atto dell'esigenza di ricostruire.
Di questa esigenza, chi ha avuto in mano fino ad oggi le “chiavi della città rossonera”, si è ormai reso conto e, una volta completato il passaggio di consegne a forze fresche in grado di affrontare questo compito, con l'inizio del 2017 le prime ruspe si metteranno in moto per cominciare a far piazza pulita dei residui edifici traballanti e avviare il processo di ricostruzione. Dobbiamo prenderne atto anche noi ora.
- Infine è altrettanto innegabile che, in un qualunque processo di (ri)costruzione, la
negatività fine a se stessa (da non confondere con le
critiche, più o meno costruttive che siano, che sono cosa ben diversa) non ha
mai contribuito in alcun modo a questo processo ma, al contrario, si è quasi sempre dimostrata parte attiva nel
rallentarne la conclusione.
A maggior ragione poi quando si parla, per rimanere sul tema "romano", di ricostruire un "impero" (calcistico), perché di sicuro una mano in tal senso non verrà mai da chi ha tutti gli interessi perché questa ricostruzione non avvenga.