Kakà:"Milan, col Napoli difficile ma..."

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
242,241
Reaction score
45,118
Ricardo Kakà a Radio Rossonera

Kakà esordisce così: “È un piacere parlare con voi e tutti i milanisti in una giornata così
speciale per noi oggi”.
Qual è la prima cosa che ti viene in mente pensando a Kakà con la maglia del Milan in
Champions League? “Solo dei bellissimi ricordi. Quando mi parli di quello ho ricordi
meravigliosi dei momenti speciali vissuti con questa maglia. E vedere il Milan vivere questi
momenti in Champions mi porta sempre una gioia molto speciale”.
Perché il Milan ha nel DNA la Champions League, qual è la magia che c’è tra il club e
questa competizione? “Il Milan ha sempre avuto questi bellissimi risultati internazionali e
questa grande presenza nelle coppe. Penso sia nel DNA e nella cultura del club, c’è sempre
stata questa vicinanza. In particolare con la Champions League. Leggevo oggi che il Milan
ha vinto in tute le sfide contro le italiane in Europa, quindi vediamo se la storia ci porta a un
altro traguardo bellissimo”.
Chi ti ha trasmesso questa storia quando sei arrivato in rossonero? “Un po’ tutti,
soprattutto quelli con più esperienza come Maldini, Ambrosini, Costacurta, Pirlo…
Conoscevano già la società, l’Italia e il Milan. Ma c’erano anche gli stranieri che cercavano di
trasmettere questi valori: Shevchenko, Kaladze, Cafu, Dida… Tutti questi giocatori mi hanno
aiutato a capire cosa significasse indossare la maglia del Milan e giocare queste partite
importanti. È stato bellissimo avere questi compagni che mi hanno trasmesso la voglia di
vincere di questo club”.
Che gara ti aspetti stasera? “Penso che sarà sicuramente una gara molto difficile. Il Milan
ha vinto benissimo in campionato e questo ci dà un po’ di fiducia per giocare a San Siro una
partita di Champions. Ma oggi è un’altra partita e sarà diverso. E con elementi importanti in
gioco, perché sono due squadre italiane molto vicine a una semifinale. Il Milan sicuramente
non arriverà al primo posto in campionato e vuole vincere qualcosa di importante. E quando
le squadre italiane che tornano a essere importanti in Europa… Tutto gira intorno alla partita
di questa sera, ma io da milanista ovviamente voglio che sia il Milan ad andare avanti. E
chissà, magari a Istanbul ancora una volta…”.
A questo proposito, Kakà continua sulla finale del 2005, stessa sede di quella del
2023: “È una situazione strana ma bella, perché possiamo tornare in una città che ci ha dato
tristezza e amarezza. Anche se quella sconfitta ci ha dato una gioia e una soddisfazione in
più ad Atene. Però tornare lì con un risultato diverso non sarebbe male”.
C’è un giocatore del Milan di oggi che vedresti bene in quel Milan che ha vinto la
Champions nel 2007 ad Atene? “A me piace molto Leao. Sono affezionato a lui. È un
giocatore che in quella squadra con noi potrebbe stare, anche se ce ne sono altri. Mi piace
molto, è talentuoso e molto bravo”.
Un consiglio per i giovani? “Per me è stato molto importante capire un po’ il mio ruolo nella
squadra, sapere che è importante per tutti avere i propri tempi e la fiducia nella squadra. Alla
fine non giochi solo con 11, ma con 15, 16, 18 giocatori! È importante averli sempre tutti
carichi e motivati. Capire il proprio posto è fondamentale. Anche fruttare le opportunità è
stata una cosa che mi ha aiutato tanto”.
Cos’hai trovato al Milan che altrove non c’è? “Ci siamo incontrati poco tempo fa nel
Mondiale in Qatar con Nesta, Pirlo, Galliani e altri. A volte quando si sta vivendo una
situazione non si riesce a realizzare come sia. Ma quando passa il tempo ti accorgi di
com’era bello quanto abbiamo vissuto in quel periodo. Il filmato che hanno girato (a DAZN,
ndr) ‘Stavamo Bene Insieme’ è la sintesi giusta: stavamo proprio bene insieme. Era
piacevole anche solo star lì a Milanello a chiacchierare…”.
Sulla magia che si creava, Kakà continua: “Sono state magia e connessione molto belle
con squadra, dirigenti e allenatore. Abbiamo vissuto momenti unici. I risultati aiutano, ma se
fai le cose per bene con una squadra talentuosa poi arrivano”.
Quando hai capito che potevi diventare un giocatore che lascia il segno nella storia
del Milan? “Penso che sia successo poco a poco. Giocavo e le cose accadevano piano
piano. Riuscivo a entrare nell’ambiente Milan e nel cuore dei tifosi, ma anche il Milan per me
è stato molto importante. Un momento preciso non c’è, ma questa costruzione degli eventi
con questa maglia sì. Arrivato il primo anno abbiamo vinto lo Scudetto, poi la finale di
Istanbul, poi siamo arrivati in semifinale di Champions e lottavamo sempre per il
campionato… C’è stato poi l’anno speciale 2007. Pian piano succedevano cose, come
quando dovevo andare al Manchester City. Un momento unico nella mia vita e nella mia
carriera. Tutte situazioni che in me e nei tifosi milanisti lasciavano il segno”.
Ancora Kakà sul mancato trasferimento: “Questo mi ha legato tantissimo ai tifosi e alla
società, l’amore per il Milan in quel caso ha parlato di più. Un momento molto speciale che
mi ha legato di più a tutto l’ambiente”.
Sui progetti futuri: “Adesso ormai da 5 anni ho smesso di giocare, ho studiato un po’ di
calcio perché volevo imparare cose anche al di fuori ma attraverso il calcio. Ho visto che per
fare un bel lavoro in questo sport devi prenderti molto tempo e lavorare. Per il momento ho
tanta voglia di stare vicino alla mia famiglia. Non penso sarà a breve il mio ritorno nel calcio,
ma probabilmente nel futuro sì”.
Su Paolo Maldini: “Sono contentissimo di vedere Paolo che fa molto bene come dirigente.
Non che lo sapessi già, però lo immaginavo già da quando giocava. Per come è fatto lui, per
la sua volontà, per il suo carattere e per la maniera con cui affronta vita e calcio. È stato
bellissimo vederlo vincere lo Scudetto l’anno scorso. Mi fa molto molto piacere e per me è un
esempio. È tornato nel calcio dopo 10 anni e forse anche per me ci vorrà quel tempo (ride,
ndr)”.
Noi ringraziamo Ricardo Kakà, lui ci saluta così: “Grazie mille dell’opportunità che mi
avete dato di poter parlare con l’Italia e con i tifosi milanisti in una giornata così speciale.
Ovviamente, FORZA MILAN per stasera!”.
 
Ultima modifica:

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
242,241
Reaction score
45,118
Ricardo Kakà a Radio Rossonera

Kakà esordisce così: “È un piacere parlare con voi e tutti i milanisti in una giornata così
speciale per noi oggi”.
Qual è la prima cosa che ti viene in mente pensando a Kakà con la maglia del Milan in
Champions League? “Solo dei bellissimi ricordi. Quando mi parli di quello ho ricordi
meravigliosi dei momenti speciali vissuti con questa maglia. E vedere il Milan vivere questi
momenti in Champions mi porta sempre una gioia molto speciale”.
Perché il Milan ha nel DNA la Champions League, qual è la magia che c’è tra il club e
questa competizione? “Il Milan ha sempre avuto questi bellissimi risultati internazionali e
questa grande presenza nelle coppe. Penso sia nel DNA e nella cultura del club, c’è sempre
stata questa vicinanza. In particolare con la Champions League. Leggevo oggi che il Milan
ha vinto in tute le sfide contro le italiane in Europa, quindi vediamo se la storia ci porta a un
altro traguardo bellissimo”.
Chi ti ha trasmesso questa storia quando sei arrivato in rossonero? “Un po’ tutti,
soprattutto quelli con più esperienza come Maldini, Ambrosini, Costacurta, Pirlo…
Conoscevano già la società, l’Italia e il Milan. Ma c’erano anche gli stranieri che cercavano di
trasmettere questi valori: Shevchenko, Kaladze, Cafu, Dida… Tutti questi giocatori mi hanno
aiutato a capire cosa significasse indossare la maglia del Milan e giocare queste partite
importanti. È stato bellissimo avere questi compagni che mi hanno trasmesso la voglia di
vincere di questo club”.
Che gara ti aspetti stasera? “Penso che sarà sicuramente una gara molto difficile. Il Milan
ha vinto benissimo in campionato e questo ci dà un po’ di fiducia per giocare a San Siro una
partita di Champions. Ma oggi è un’altra partita e sarà diverso. E con elementi importanti in
gioco, perché sono due squadre italiane molto vicine a una semifinale. Il Milan sicuramente
non arriverà al primo posto in campionato e vuole vincere qualcosa di importante. E quando
le squadre italiane che tornano a essere importanti in Europa… Tutto gira intorno alla partita
di questa sera, ma io da milanista ovviamente voglio che sia il Milan ad andare avanti. E
chissà, magari a Istanbul ancora una volta…”.
A questo proposito, Kakà continua sulla finale del 2005, stessa sede di quella del
2023: “È una situazione strana ma bella, perché possiamo tornare in una città che ci ha dato
tristezza e amarezza. Anche se quella sconfitta ci ha dato una gioia e una soddisfazione in
più ad Atene. Però tornare lì con un risultato diverso non sarebbe male”.
C’è un giocatore del Milan di oggi che vedresti bene in quel Milan che ha vinto la
Champions nel 2007 ad Atene? “A me piace molto Leao. Sono affezionato a lui. È un
giocatore che in quella squadra con noi potrebbe stare, anche se ce ne sono altri. Mi piace
molto, è talentuoso e molto bravo”.
Un consiglio per i giovani? “Per me è stato molto importante capire un po’ il mio ruolo nella
squadra, sapere che è importante per tutti avere i propri tempi e la fiducia nella squadra. Alla
fine non giochi solo con 11, ma con 15, 16, 18 giocatori! È importante averli sempre tutti
carichi e motivati. Capire il proprio posto è fondamentale. Anche fruttare le opportunità è
stata una cosa che mi ha aiutato tanto”.
Cos’hai trovato al Milan che altrove non c’è? “Ci siamo incontrati poco tempo fa nel
Mondiale in Qatar con Nesta, Pirlo, Galliani e altri. A volte quando si sta vivendo una
situazione non si riesce a realizzare come sia. Ma quando passa il tempo ti accorgi di
com’era bello quanto abbiamo vissuto in quel periodo. Il filmato che hanno girato (a DAZN,
ndr) ‘Stavamo Bene Insieme’ è la sintesi giusta: stavamo proprio bene insieme. Era
piacevole anche solo star lì a Milanello a chiacchierare…”.
Sulla magia che si creava, Kakà continua: “Sono state magia e connessione molto belle
con squadra, dirigenti e allenatore. Abbiamo vissuto momenti unici. I risultati aiutano, ma se
fai le cose per bene con una squadra talentuosa poi arrivano”.
Quando hai capito che potevi diventare un giocatore che lascia il segno nella storia
del Milan? “Penso che sia successo poco a poco. Giocavo e le cose accadevano piano
piano. Riuscivo a entrare nell’ambiente Milan e nel cuore dei tifosi, ma anche il Milan per me
è stato molto importante. Un momento preciso non c’è, ma questa costruzione degli eventi
con questa maglia sì. Arrivato il primo anno abbiamo vinto lo Scudetto, poi la finale di
Istanbul, poi siamo arrivati in semifinale di Champions e lottavamo sempre per il
campionato… C’è stato poi l’anno speciale 2007. Pian piano succedevano cose, come
quando dovevo andare al Manchester City. Un momento unico nella mia vita e nella mia
carriera. Tutte situazioni che in me e nei tifosi milanisti lasciavano il segno”.
Ancora Kakà sul mancato trasferimento: “Questo mi ha legato tantissimo ai tifosi e alla
società, l’amore per il Milan in quel caso ha parlato di più. Un momento molto speciale che
mi ha legato di più a tutto l’ambiente”.
Sui progetti futuri: “Adesso ormai da 5 anni ho smesso di giocare, ho studiato un po’ di
calcio perché volevo imparare cose anche al di fuori ma attraverso il calcio. Ho visto che per
fare un bel lavoro in questo sport devi prenderti molto tempo e lavorare. Per il momento ho
tanta voglia di stare vicino alla mia famiglia. Non penso sarà a breve il mio ritorno nel calcio,
ma probabilmente nel futuro sì”.
Su Paolo Maldini: “Sono contentissimo di vedere Paolo che fa molto bene come dirigente.
Non che lo sapessi già, però lo immaginavo già da quando giocava. Per come è fatto lui, per
la sua volontà, per il suo carattere e per la maniera con cui affronta vita e calcio. È stato
bellissimo vederlo vincere lo Scudetto l’anno scorso. Mi fa molto molto piacere e per me è un
esempio. È tornato nel calcio dopo 10 anni e forse anche per me ci vorrà quel tempo (ride,
ndr)”.
Noi ringraziamo Ricardo Kakà, lui ci saluta così: “Grazie mille dell’opportunità che mi
avete dato di poter parlare con l’Italia e con i tifosi milanisti in una giornata così speciale.
Ovviamente, FORZA MILAN per stasera!”.
.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
242,241
Reaction score
45,118
Ricardo Kakà a Radio Rossonera

Kakà esordisce così: “È un piacere parlare con voi e tutti i milanisti in una giornata così
speciale per noi oggi”.
Qual è la prima cosa che ti viene in mente pensando a Kakà con la maglia del Milan in
Champions League? “Solo dei bellissimi ricordi. Quando mi parli di quello ho ricordi
meravigliosi dei momenti speciali vissuti con questa maglia. E vedere il Milan vivere questi
momenti in Champions mi porta sempre una gioia molto speciale”.
Perché il Milan ha nel DNA la Champions League, qual è la magia che c’è tra il club e
questa competizione? “Il Milan ha sempre avuto questi bellissimi risultati internazionali e
questa grande presenza nelle coppe. Penso sia nel DNA e nella cultura del club, c’è sempre
stata questa vicinanza. In particolare con la Champions League. Leggevo oggi che il Milan
ha vinto in tute le sfide contro le italiane in Europa, quindi vediamo se la storia ci porta a un
altro traguardo bellissimo”.
Chi ti ha trasmesso questa storia quando sei arrivato in rossonero? “Un po’ tutti,
soprattutto quelli con più esperienza come Maldini, Ambrosini, Costacurta, Pirlo…
Conoscevano già la società, l’Italia e il Milan. Ma c’erano anche gli stranieri che cercavano di
trasmettere questi valori: Shevchenko, Kaladze, Cafu, Dida… Tutti questi giocatori mi hanno
aiutato a capire cosa significasse indossare la maglia del Milan e giocare queste partite
importanti. È stato bellissimo avere questi compagni che mi hanno trasmesso la voglia di
vincere di questo club”.
Che gara ti aspetti stasera? “Penso che sarà sicuramente una gara molto difficile. Il Milan
ha vinto benissimo in campionato e questo ci dà un po’ di fiducia per giocare a San Siro una
partita di Champions. Ma oggi è un’altra partita e sarà diverso. E con elementi importanti in
gioco, perché sono due squadre italiane molto vicine a una semifinale. Il Milan sicuramente
non arriverà al primo posto in campionato e vuole vincere qualcosa di importante. E quando
le squadre italiane che tornano a essere importanti in Europa… Tutto gira intorno alla partita
di questa sera, ma io da milanista ovviamente voglio che sia il Milan ad andare avanti. E
chissà, magari a Istanbul ancora una volta…”.
A questo proposito, Kakà continua sulla finale del 2005, stessa sede di quella del
2023: “È una situazione strana ma bella, perché possiamo tornare in una città che ci ha dato
tristezza e amarezza. Anche se quella sconfitta ci ha dato una gioia e una soddisfazione in
più ad Atene. Però tornare lì con un risultato diverso non sarebbe male”.
C’è un giocatore del Milan di oggi che vedresti bene in quel Milan che ha vinto la
Champions nel 2007 ad Atene? “A me piace molto Leao. Sono affezionato a lui. È un
giocatore che in quella squadra con noi potrebbe stare, anche se ce ne sono altri. Mi piace
molto, è talentuoso e molto bravo”.
Un consiglio per i giovani? “Per me è stato molto importante capire un po’ il mio ruolo nella
squadra, sapere che è importante per tutti avere i propri tempi e la fiducia nella squadra. Alla
fine non giochi solo con 11, ma con 15, 16, 18 giocatori! È importante averli sempre tutti
carichi e motivati. Capire il proprio posto è fondamentale. Anche fruttare le opportunità è
stata una cosa che mi ha aiutato tanto”.
Cos’hai trovato al Milan che altrove non c’è? “Ci siamo incontrati poco tempo fa nel
Mondiale in Qatar con Nesta, Pirlo, Galliani e altri. A volte quando si sta vivendo una
situazione non si riesce a realizzare come sia. Ma quando passa il tempo ti accorgi di
com’era bello quanto abbiamo vissuto in quel periodo. Il filmato che hanno girato (a DAZN,
ndr) ‘Stavamo Bene Insieme’ è la sintesi giusta: stavamo proprio bene insieme. Era
piacevole anche solo star lì a Milanello a chiacchierare…”.
Sulla magia che si creava, Kakà continua: “Sono state magia e connessione molto belle
con squadra, dirigenti e allenatore. Abbiamo vissuto momenti unici. I risultati aiutano, ma se
fai le cose per bene con una squadra talentuosa poi arrivano”.
Quando hai capito che potevi diventare un giocatore che lascia il segno nella storia
del Milan? “Penso che sia successo poco a poco. Giocavo e le cose accadevano piano
piano. Riuscivo a entrare nell’ambiente Milan e nel cuore dei tifosi, ma anche il Milan per me
è stato molto importante. Un momento preciso non c’è, ma questa costruzione degli eventi
con questa maglia sì. Arrivato il primo anno abbiamo vinto lo Scudetto, poi la finale di
Istanbul, poi siamo arrivati in semifinale di Champions e lottavamo sempre per il
campionato… C’è stato poi l’anno speciale 2007. Pian piano succedevano cose, come
quando dovevo andare al Manchester City. Un momento unico nella mia vita e nella mia
carriera. Tutte situazioni che in me e nei tifosi milanisti lasciavano il segno”.
Ancora Kakà sul mancato trasferimento: “Questo mi ha legato tantissimo ai tifosi e alla
società, l’amore per il Milan in quel caso ha parlato di più. Un momento molto speciale che
mi ha legato di più a tutto l’ambiente”.
Sui progetti futuri: “Adesso ormai da 5 anni ho smesso di giocare, ho studiato un po’ di
calcio perché volevo imparare cose anche al di fuori ma attraverso il calcio. Ho visto che per
fare un bel lavoro in questo sport devi prenderti molto tempo e lavorare. Per il momento ho
tanta voglia di stare vicino alla mia famiglia. Non penso sarà a breve il mio ritorno nel calcio,
ma probabilmente nel futuro sì”.
Su Paolo Maldini: “Sono contentissimo di vedere Paolo che fa molto bene come dirigente.
Non che lo sapessi già, però lo immaginavo già da quando giocava. Per come è fatto lui, per
la sua volontà, per il suo carattere e per la maniera con cui affronta vita e calcio. È stato
bellissimo vederlo vincere lo Scudetto l’anno scorso. Mi fa molto molto piacere e per me è un
esempio. È tornato nel calcio dopo 10 anni e forse anche per me ci vorrà quel tempo (ride,
ndr)”.
Noi ringraziamo Ricardo Kakà, lui ci saluta così: “Grazie mille dell’opportunità che mi
avete dato di poter parlare con l’Italia e con i tifosi milanisti in una giornata così speciale.
Ovviamente, FORZA MILAN per stasera!”.
.
 

Similar threads

Alto