Jansen:"Vi racconto Reijnders e Koop".

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Pascal Jansen, ex allenatore dell'AZ, alla GDS su Reijnders e Koopmeiners

Atalanta-Milan, Koopmeiners contro Reijnders, i suoi due pupilli.
«Due calciatori e ragazzi speciali, che ho avuto la fortuna di veder crescere e diventare grandi. Teun è sbocciato prima, per via del carattere: non si spaventa di fronte a nulla, infatti lo promossi a capitano quando era ancora giovanissimo. Tijjani ci ha messo un po’ di più, ma è stato bravo ad avere pazienza e ora è un centrocampista di livello internazionale».

Qual è il miglior pregio di Koopmeiners?
«La professionalità, che nasce dall’educazione in famiglia. E naturalmente un sinistro eccezionale: lo allenammo sin da ragazzino sui calci da fermo perché Teun aveva già allora un radar al posto del piede».

E quello di Reijnders? «L’affidabilità. Tijjani gioca tranquillamente 50 partite all’anno senza mai abbassare il livello fisico e mentale. Tu lo metti e sai che lui correrà i suoi 12 chilometri, facendo sempre la giocata giusta».
 

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Pascal Jansen, ex allenatore dell'AZ, alla GDS su Reijnders e Koopmeiners

Atalanta-Milan, Koopmeiners contro Reijnders, i suoi due pupilli.
«Due calciatori e ragazzi speciali, che ho avuto la fortuna di veder crescere e diventare grandi. Teun è sbocciato prima, per via del carattere: non si spaventa di fronte a nulla, infatti lo promossi a capitano quando era ancora giovanissimo. Tijjani ci ha messo un po’ di più, ma è stato bravo ad avere pazienza e ora è un centrocampista di livello internazionale».

Qual è il miglior pregio di Koopmeiners?
«La professionalità, che nasce dall’educazione in famiglia. E naturalmente un sinistro eccezionale: lo allenammo sin da ragazzino sui calci da fermo perché Teun aveva già allora un radar al posto del piede».

E quello di Reijnders? «L’affidabilità. Tijjani gioca tranquillamente 50 partite all’anno senza mai abbassare il livello fisico e mentale. Tu lo metti e sai che lui correrà i suoi 12 chilometri, facendo sempre la giocata giusta».
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Atalanta-Milan, Koopmeiners contro Reijnders, i suoi due pupilli.
«Due calciatori e ragazzi speciali, che ho avuto la fortuna di veder crescere e diventare grandi. Teun è sbocciato prima, per via del carattere: non si spaventa di fronte a nulla, infatti lo promossi a capitano quando era ancora giovanissimo. Tijjani ci ha messo un po’ di più, ma è stato bravo ad avere pazienza e ora è un centrocampista di livello internazionale».

Qual è il miglior pregio di Koopmeiners?
«La professionalità, che nasce dall’educazione in famiglia. E naturalmente un sinistro eccezionale: lo allenammo sin da ragazzino sui calci da fermo perché Teun aveva già allora un radar al posto del piede».

E quello di Reijnders? «L’affidabilità. Tijjani gioca tranquillamente 50 partite all’anno senza mai abbassare il livello fisico e mentale. Tu lo metti e sai che lui correrà i suoi 12 chilometri, facendo sempre la giocata giusta».
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Jino

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Pascal Jansen, ex allenatore dell'AZ, alla GDS su Reijnders e Koopmeiners

Atalanta-Milan, Koopmeiners contro Reijnders, i suoi due pupilli.
«Due calciatori e ragazzi speciali, che ho avuto la fortuna di veder crescere e diventare grandi. Teun è sbocciato prima, per via del carattere: non si spaventa di fronte a nulla, infatti lo promossi a capitano quando era ancora giovanissimo. Tijjani ci ha messo un po’ di più, ma è stato bravo ad avere pazienza e ora è un centrocampista di livello internazionale».

Qual è il miglior pregio di Koopmeiners?
«La professionalità, che nasce dall’educazione in famiglia. E naturalmente un sinistro eccezionale: lo allenammo sin da ragazzino sui calci da fermo perché Teun aveva già allora un radar al posto del piede».

E quello di Reijnders? «L’affidabilità. Tijjani gioca tranquillamente 50 partite all’anno senza mai abbassare il livello fisico e mentale. Tu lo metti e sai che lui correrà i suoi 12 chilometri, facendo sempre la giocata giusta».

Invece da quando è con noi il suo più grosso problema è proprio che correndo tanto su e giù quando è ora di concludere in porta o fare l'assistenza non fa quasi mai la giocata giusta.

In fase di possesso se c'è una cosa in cui deve migliorare per forza è proprio la lucidità nelle scelte, e per farla deve imparare a correre meno e meglio.
 
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