E' una questione di governance, di sistema e infine di cultura, secondo me.
Quante squadre in Italia puntano seriamente sul proprio settore giovanile per avere giocatori in prima squadra? Quante ne hanno perlomeno 5-6 in rosa che provengono dal proprio settore giovanile? Quante ne hanno piu di 10?
Vado a memoria: nessuna. Neanche una. Neanche quelle di bassa classifica o di Serie B.
Guardiamo la Spagna invece.
Real e Barca da sempre puntano sulla propria cantera, ne fanno un proprio fiore all'occhiello e elemento chiave della propria identità.
Ma non solo loro.
L'Athletic Bilbao come noto ha solo giocatori baschi in rosa della prima squadra e in tutti i settori giovanili, e ha come obiettivo principale quello di produrre giocatori del proprio territorio. E' obiettivo che viene prima di vincere, addirittura, che rispetto all'identità basca è un obiettivo molto molto secondario.
Poi c'è la Real Sociedad, che non è radicale come l'Athletic ma ha il medesimo obiettivo identitario basco e territoriale.
Poi ci sono Villarreal, Valencia, Atletico Madrid, Espanyol, Osasuna, Celta Vigo: tutte società che investono tanto nel settore giovanile e che anche si identificano con la propria comunità. Anche per loro avere giocatori del proprio territorio è obiettivo primario.
Ora, tutte queste società che ho citato hanno come minimo 6 o 7 giocatori del proprio settore giovanile. Alcune di queste ne hanno piu di 15-20 addirittura.
Tradotto vuol dire che il CT della Spagna, solo pescando nella Liga, ha un bacino enorme nel quale scegliere i migliori.
Poi ci sono quelli che giocano all'estero ovviamente, perchè la Spagna i propri campioni li esporta anche (insieme agli allenatori).
Un bacino enorme e fiorente.
Eppure hanno normative speciali per ottenere questo? No. Anzi, loro sono i pionieri di una certa logica, quella della nota legge Beckham e sono grandi importatori di stranieri.
Qual è dunque l'elemento chiave? E' il sistema di gestione, è l'obiettivo che si pone la Liga come lega e ciascuna società poi nello specifico.
Per me se cerchiamo il problema del calcio italiano lo troviamo tutto qui dentro. E' una questione prima di tutto culturale, poi di conseguenza di politica del calcio.