Investc. e co: closing a fine campionato. Redbird non preoccupa.

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Come riportato dalla GDS in edicola, dopo la fine dell'esclusiva continua lo scambio di documenti tra Investcorp ed Elliott. C'è grande fiducia. Ora la trattativa riguarda la struttura finanziaria dell'affare: un utilizzo massiccio di risorse da parte degli arabi e una parte minore da un prestito ponte bancario. Alle spalle del fondo, come già ampiamente riferito, ci sarebbero famiglie del Golfo Persico e Ares Capital. La fiducia è altissima. Firmati i contratti non si tornerà indietro. Per il closing, si attenderà la fine della stagione in modo che sia Elliott a festeggiare l'eventuale vittoria.

Si è parlato di Redbird, ma il fondo Usa non preoccupa. Elliott non commenta ma ha sempre fatto filtrare la propria posizione: non è stato Singer a mettere il club rossonero in vendita, ma le performance sportive e finanziarie del Milan sono un’attrazione per i grandi
investitori internazionali. L’esclusiva scaduta con Investcorp autorizza Elliott ad ascoltare eventuali proposte alternative: quella degli americani sarebbe di un miliardo di euro. Un’offerta più bassa di quella arrivata dal Bahrain, altra ragione della fiducia di Investcorp di arrivare a tagliare il traguardo.

CorSport: Investcorp resta in pole position per l'acquisto del Milan. L'offerta di Redbird (1 mld) è più bassa.

CorSera: Milan, entra in scena anche Redbird ma offre meno degli arabi. Il fondo Usa investirebe un miliardo, Elliott sta valutando e deciderà a fine giochi, a scudetto assegnato Investcorp offre 1,1 miliardi, ha il 70% di chance di chiudere, ma l’esclusiva è scaduta. Elliott adesso è libero di parlare con chiunque. Di sicuro RedBird è un tipo di proprietà che, per la solidità e la specializzazione, potrebbe essere considerata ideale da Elliott che non guarderà solo alla cifra offerta. Potrebbe avere un peso, per esempio, anche come Investcorp vuole strutturare l’operazione di acquisto e quanto ricorso potrebbe fare al debito (le ultime indiscrezioni parlano di 800 milioni di risorse proprie e 400 milioni di prestiti).

Il Giornale: Redbird si sarebbe fatto avanti con un’offerta da un miliardo. Dunque più bassa di 180 milioni di quella di Investcorp. Ma non per questo destinata a finire in fuorigioco. Il punto è che in queste ore è emersa, da fonti finanziarie, una linea ben precisa da parte di Elliott. Posto che il fondo attivista Usa non ha alcuna fretta di vendere il Milan e che le offerte pervenute non sono state sollecitate, esse vengono esaminate non solo sul fronte del prezzo. Bensì prestando la massima attenzione alle modalità finanziarie proposte, in modo da escludere qualunque rischio per la stabilità e l’equilibrio finanziario, presente e futuro dei conti del Milan. In altri termini, l’offerta di Investcorp, che prevede una quota di debito di circa 300 milioni, può interessare solo se il debito stesso non è destinato a finire in pancia al Milan. Le ipotesi di bond o di fusione circolate e confermate in questi giorni non incontrerebbero il gradimento di Elliott, che vuole lasciare il Milan - risanato a fatica in questi 4 anni - in mani sicure e stabili. Questioni di reputazione finanziaria, che Paul Singer, patron del fondo, considera prioritarie. In questo senso un’offerta alternativa, pur assegnando al Milan un valore d’impresa minore, se strutturata senza debito potrebbe risultare vincente. Ecco perché l’offerta di Redbird risulta più che mai tempestiva.

Leggete e quotate
 

Swaitak

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Il Giornale: Redbird si sarebbe fatto avanti con un’offerta da un miliardo. Dunque più bassa di 180 milioni di quella di Investcorp. Ma non per questo destinata a finire in fuorigioco. Il punto è che in queste ore è emersa, da fonti finanziarie, una linea ben precisa da parte di Elliott. Posto che il fondo attivista Usa non ha alcuna fretta di vendere il Milan e che le offerte pervenute non sono state sollecitate, esse vengono esaminate non solo sul fronte del prezzo. Bensì prestando la massima attenzione alle modalità finanziarie proposte, in modo da escludere qualunque rischio per la stabilità e l’equilibrio finanziario, presente e futuro dei conti del Milan. In altri termini, l’offerta di Investcorp, che prevede una quota di debito di circa 300 milioni, può interessare solo se il debito stesso non è destinato a finire in pancia al Milan. Le ipotesi di bond o di fusione circolate e confermate in questi giorni non incontrerebbero il gradimento di Elliott, che vuole lasciare il Milan - risanato a fatica in questi 4 anni - in mani sicure e stabili. Questioni di reputazione finanziaria, che Paul Singer, patron del fondo, considera prioritarie. In questo senso un’offerta alternativa, pur assegnando al Milan un valore d’impresa minore, se strutturata senza debito potrebbe risultare vincente. Ecco perché l’offerta di Redbird risulta più che mai tempestiva.
la questione non è certo di immagine, mica stiamo parlando di benefattori. Probabilmente che Elliott voglia tenere delle quote è vero
 
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Come riportato dalla GDS in edicola, dopo la fine dell'esclusiva continua lo scambio di documenti tra Investcorp ed Elliott. C'è grande fiducia. Ora la trattativa riguarda la struttura finanziaria dell'affare: un utilizzo massiccio di risorse da parte degli arabi e una parte minore da un prestito ponte bancario. Alle spalle del fondo, come già ampiamente riferito, ci sarebbero famiglie del Golfo Persico e Ares Capital. La fiducia è altissima. Firmati i contratti non si tornerà indietro. Per il closing, si attenderà la fine della stagione in modo che sia Elliott a festeggiare l'eventuale vittoria.

Si è parlato di Redbird, ma il fondo Usa non preoccupa. Elliott non commenta ma ha sempre fatto filtrare la propria posizione: non è stato Singer a mettere il club rossonero in vendita, ma le performance sportive e finanziarie del Milan sono un’attrazione per i grandi
investitori internazionali. L’esclusiva scaduta con Investcorp autorizza Elliott ad ascoltare eventuali proposte alternative: quella degli americani sarebbe di un miliardo di euro. Un’offerta più bassa di quella arrivata dal Bahrain, altra ragione della fiducia di Investcorp di arrivare a tagliare il traguardo.

CorSport: Investcorp resta in pole position per l'acquisto del Milan. L'offerta di Redbird (1 mld) è più bassa.

CorSera: Milan, entra in scena anche Redbird ma offre meno degli arabi. Il fondo Usa investirebe un miliardo, Elliott sta valutando e deciderà a fine giochi, a scudetto assegnato Investcorp offre 1,1 miliardi, ha il 70% di chance di chiudere, ma l’esclusiva è scaduta. Elliott adesso è libero di parlare con chiunque. Di sicuro RedBird è un tipo di proprietà che, per la solidità e la specializzazione, potrebbe essere considerata ideale da Elliott che non guarderà solo alla cifra offerta. Potrebbe avere un peso, per esempio, anche come Investcorp vuole strutturare l’operazione di acquisto e quanto ricorso potrebbe fare al debito (le ultime indiscrezioni parlano di 800 milioni di risorse proprie e 400 milioni di prestiti).

Il Giornale: Redbird si sarebbe fatto avanti con un’offerta da un miliardo. Dunque più bassa di 180 milioni di quella di Investcorp. Ma non per questo destinata a finire in fuorigioco. Il punto è che in queste ore è emersa, da fonti finanziarie, una linea ben precisa da parte di Elliott. Posto che il fondo attivista Usa non ha alcuna fretta di vendere il Milan e che le offerte pervenute non sono state sollecitate, esse vengono esaminate non solo sul fronte del prezzo. Bensì prestando la massima attenzione alle modalità finanziarie proposte, in modo da escludere qualunque rischio per la stabilità e l’equilibrio finanziario, presente e futuro dei conti del Milan. In altri termini, l’offerta di Investcorp, che prevede una quota di debito di circa 300 milioni, può interessare solo se il debito stesso non è destinato a finire in pancia al Milan. Le ipotesi di bond o di fusione circolate e confermate in questi giorni non incontrerebbero il gradimento di Elliott, che vuole lasciare il Milan - risanato a fatica in questi 4 anni - in mani sicure e stabili. Questioni di reputazione finanziaria, che Paul Singer, patron del fondo, considera prioritarie. In questo senso un’offerta alternativa, pur assegnando al Milan un valore d’impresa minore, se strutturata senza debito potrebbe risultare vincente. Ecco perché l’offerta di Redbird risulta più che mai tempestiva.
Non aspettavano altro

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Il Giornale: Redbird si sarebbe fatto avanti con un’offerta da un miliardo. Dunque più bassa di 180 milioni di quella di Investcorp. Ma non per questo destinata a finire in fuorigioco. Il punto è che in queste ore è emersa, da fonti finanziarie, una linea ben precisa da parte di Elliott. Posto che il fondo attivista Usa non ha alcuna fretta di vendere il Milan e che le offerte pervenute non sono state sollecitate, esse vengono esaminate non solo sul fronte del prezzo. Bensì prestando la massima attenzione alle modalità finanziarie proposte, in modo da escludere qualunque rischio per la stabilità e l’equilibrio finanziario, presente e futuro dei conti del Milan. In altri termini, l’offerta di Investcorp, che prevede una quota di debito di circa 300 milioni, può interessare solo se il debito stesso non è destinato a finire in pancia al Milan. Le ipotesi di bond o di fusione circolate e confermate in questi giorni non incontrerebbero il gradimento di Elliott, che vuole lasciare il Milan - risanato a fatica in questi 4 anni - in mani sicure e stabili. Questioni di reputazione finanziaria, che Paul Singer, patron del fondo, considera prioritarie. In questo senso un’offerta alternativa, pur assegnando al Milan un valore d’impresa minore, se strutturata senza debito potrebbe risultare vincente. Ecco perché l’offerta di Redbird risulta più che mai tempestiva.
molto bene.
chi ci vuole comprare deve essere serio.
 

Milanforever26

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Si è parlato di Redbird, ma il fondo Usa non preoccupa. Elliott non commenta ma ha sempre fatto filtrare la propria posizione: non è stato Singer a mettere il club rossonero in vendita, ma le performance sportive e finanziarie del Milan sono un’attrazione per i grandi
investitori internazionali. L’esclusiva scaduta con Investcorp autorizza Elliott ad ascoltare eventuali proposte alternative: quella degli americani sarebbe di un miliardo di euro. Un’offerta più bassa di quella arrivata dal Bahrain, altra ragione della fiducia di Investcorp di arrivare a tagliare il traguardo.

CorSport: Investcorp resta in pole position per l'acquisto del Milan. L'offerta di Redbird (1 mld) è più bassa.

CorSera: Milan, entra in scena anche Redbird ma offre meno degli arabi. Il fondo Usa investirebe un miliardo, Elliott sta valutando e deciderà a fine giochi, a scudetto assegnato Investcorp offre 1,1 miliardi, ha il 70% di chance di chiudere, ma l’esclusiva è scaduta. Elliott adesso è libero di parlare con chiunque. Di sicuro RedBird è un tipo di proprietà che, per la solidità e la specializzazione, potrebbe essere considerata ideale da Elliott che non guarderà solo alla cifra offerta. Potrebbe avere un peso, per esempio, anche come Investcorp vuole strutturare l’operazione di acquisto e quanto ricorso potrebbe fare al debito (le ultime indiscrezioni parlano di 800 milioni di risorse proprie e 400 milioni di prestiti).

Il Giornale: Redbird si sarebbe fatto avanti con un’offerta da un miliardo. Dunque più bassa di 180 milioni di quella di Investcorp. Ma non per questo destinata a finire in fuorigioco. Il punto è che in queste ore è emersa, da fonti finanziarie, una linea ben precisa da parte di Elliott. Posto che il fondo attivista Usa non ha alcuna fretta di vendere il Milan e che le offerte pervenute non sono state sollecitate, esse vengono esaminate non solo sul fronte del prezzo. Bensì prestando la massima attenzione alle modalità finanziarie proposte, in modo da escludere qualunque rischio per la stabilità e l’equilibrio finanziario, presente e futuro dei conti del Milan. In altri termini, l’offerta di Investcorp, che prevede una quota di debito di circa 300 milioni, può interessare solo se il debito stesso non è destinato a finire in pancia al Milan. Le ipotesi di bond o di fusione circolate e confermate in questi giorni non incontrerebbero il gradimento di Elliott, che vuole lasciare il Milan - risanato a fatica in questi 4 anni - in mani sicure e stabili. Questioni di reputazione finanziaria, che Paul Singer, patron del fondo, considera prioritarie. In questo senso un’offerta alternativa, pur assegnando al Milan un valore d’impresa minore, se strutturata senza debito potrebbe risultare vincente. Ecco perché l’offerta di Redbird risulta più che mai tempestiva.
E devo credere che invece questi di uccellorosso tirano fuori un miliardo cash?

Mah...poco credibile..

Sinceramente un debito di 300 milioni su un investimento da 1.2 miliardi non mi pare certo una roba clamorosa..significa finanziare a debito il 25% dell'operazione, ci può stare...mica parliamo di Yogurt Lì

Comunque spero la chiudano alla svelta perché solo da noi ste telenovelas diventano virali..Le melme sono passati da Moratti a Thoir e da Thoir a Suning nel giro di una notte
 

Marcex7

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Probabilmente non è mai stata come ce l'hanno raccontata.
Fine dei voli pindarici un po' per tutti.
Ma per fortuna c'è Arnault
 
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