Willy Wonka
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Gianluigi Donnarumma è stato intervistato da Walter Veltroni per l'edizione odierna, 19 Agosto 2017, del Corriere dello Sport. Di seguito l'intervista integrale:
"Ho cominciato a fare il portiere grazie a mio fratello Antonio. Io ero piccolo e lo vedevo giocare, avevo quattro anni, andavo con mio zio Enrico agli allenamenti di Antonio. Crescendo ho fatto parte della polisportiva di Castellammare, non potevo ancora iscrivermi ma mi facevano allenare per ore con mio zio, mi divertivo molto. Poi finalmente mi sono iscritto e mi allenavo con il mister Ernesto Ferraro. Devo molto a lui perché mi ha insegnato tantissimo, gli sono estremamente grato.
Da bambino facevo impazzire mia mamma, doveva comprarmi tutto del Milan, la mia cameretta era interamente rossonera, magliette, gagliardetti, gadget, sciarpe, avevo tutto. Ringrazio la mia famiglia per tutto quello che mi hanno dato, papà faceva il falegname e non mi ha mai fatto mancare nulla. Ancora oggi non vogliono che faccia loro dei regali, mi dicono sempre che il regalo più bello è la mia felicità.
Quando avevo dieci anni litigavo sempre con gli avversari, non credevano fossi così piccolo perché ero già molto alto, ho avuto uno sviluppo superiore agli altri.
Del ruolo del portiere amo il senso di responsabilità, sono molto orgoglioso di questa cosa, il portiere non può sbagliare niente sennò subisce gol, non è cosa per persone deboli di carattere, è quello che piace a me.
Ai soldi non ci penso, mi godo la mia vita, la mia fidanzata, cose normali per un ragazzo della mia età.
Le contestazioni all'Europeo? Non mi ero inizialmente accorto che mi avessero lanciato dei soldi finti, poi a fine partita ho rivisto le immagini e ci sono stato male. Io non ho mai voluto che i tifosi pensassero che li avrei traditi. In quei giorni la mia famiglia mi ha aiutato molto, c'era grande confusione sui social, alcune offese mi hanno fatto davvero male, ma sono rimasto me stesso. Non voglio farmi condizionare da queste cose, prendo tutto con il sorriso. I social devono essere un momento di distrazione dopo le dure giornate di lavoro.
Non lo nego, il giorno dopo la partita guardo sempre tutti i quotidiani per leggere giudizi e pagelle su di me. Mi dispiace quando ci vanno pesante perché io do sempre il massimo senza mai tirarmi indietro.
La notte prima dei derby non dormo mai, c'è un po' di ansia perché per me come per i tifosi è una partita speciale.
Quando Mihajlovic mi ha detto che avrei esordito in A ero pronto, non avevo paura, di niente e di nessuno. Lo stesso è stato per la Nazionale, Buffon in quel caso mi ha aiutato molto, è una persona speciale. Lui e Neuer sono i modelli a cui mi ispiro.
Nel mio futuro ho visto sempre e solo il Milan, ho sentito tante voci ma io ho sempre voluto rimanere, ho rinunciato a molto per stare qui, ma è quello che volevo.
Quest'anno abbiamo cambiato molto, ora facciamo gruppo e seguiamo il mister, il nostro dovere è tornare in Champions, ma noi ce la giochiamo con tutti. Prendiamo una partita alla volta poi a fine stagione vediamo, la Juve è favorita per lo scudetto ma nel calcio mai dire mai.
L'attaccante che mi fa più paura è Higuain, ma non mi ha mai fatto gol. Balotelli lo considero un amico. La parata più bella quella su Khedira contro la Juventus.
Gli esami di maturità li farò quando sarò pronto, spesso molti si dimenticano che ho ancora solo 18 anni, come tanti altri, non voglio che la gente lo dimentichi, quest'anno non mi sentivo di farli, non ero pronto."
"Ho cominciato a fare il portiere grazie a mio fratello Antonio. Io ero piccolo e lo vedevo giocare, avevo quattro anni, andavo con mio zio Enrico agli allenamenti di Antonio. Crescendo ho fatto parte della polisportiva di Castellammare, non potevo ancora iscrivermi ma mi facevano allenare per ore con mio zio, mi divertivo molto. Poi finalmente mi sono iscritto e mi allenavo con il mister Ernesto Ferraro. Devo molto a lui perché mi ha insegnato tantissimo, gli sono estremamente grato.
Da bambino facevo impazzire mia mamma, doveva comprarmi tutto del Milan, la mia cameretta era interamente rossonera, magliette, gagliardetti, gadget, sciarpe, avevo tutto. Ringrazio la mia famiglia per tutto quello che mi hanno dato, papà faceva il falegname e non mi ha mai fatto mancare nulla. Ancora oggi non vogliono che faccia loro dei regali, mi dicono sempre che il regalo più bello è la mia felicità.
Quando avevo dieci anni litigavo sempre con gli avversari, non credevano fossi così piccolo perché ero già molto alto, ho avuto uno sviluppo superiore agli altri.
Del ruolo del portiere amo il senso di responsabilità, sono molto orgoglioso di questa cosa, il portiere non può sbagliare niente sennò subisce gol, non è cosa per persone deboli di carattere, è quello che piace a me.
Ai soldi non ci penso, mi godo la mia vita, la mia fidanzata, cose normali per un ragazzo della mia età.
Le contestazioni all'Europeo? Non mi ero inizialmente accorto che mi avessero lanciato dei soldi finti, poi a fine partita ho rivisto le immagini e ci sono stato male. Io non ho mai voluto che i tifosi pensassero che li avrei traditi. In quei giorni la mia famiglia mi ha aiutato molto, c'era grande confusione sui social, alcune offese mi hanno fatto davvero male, ma sono rimasto me stesso. Non voglio farmi condizionare da queste cose, prendo tutto con il sorriso. I social devono essere un momento di distrazione dopo le dure giornate di lavoro.
Non lo nego, il giorno dopo la partita guardo sempre tutti i quotidiani per leggere giudizi e pagelle su di me. Mi dispiace quando ci vanno pesante perché io do sempre il massimo senza mai tirarmi indietro.
La notte prima dei derby non dormo mai, c'è un po' di ansia perché per me come per i tifosi è una partita speciale.
Quando Mihajlovic mi ha detto che avrei esordito in A ero pronto, non avevo paura, di niente e di nessuno. Lo stesso è stato per la Nazionale, Buffon in quel caso mi ha aiutato molto, è una persona speciale. Lui e Neuer sono i modelli a cui mi ispiro.
Nel mio futuro ho visto sempre e solo il Milan, ho sentito tante voci ma io ho sempre voluto rimanere, ho rinunciato a molto per stare qui, ma è quello che volevo.
Quest'anno abbiamo cambiato molto, ora facciamo gruppo e seguiamo il mister, il nostro dovere è tornare in Champions, ma noi ce la giochiamo con tutti. Prendiamo una partita alla volta poi a fine stagione vediamo, la Juve è favorita per lo scudetto ma nel calcio mai dire mai.
L'attaccante che mi fa più paura è Higuain, ma non mi ha mai fatto gol. Balotelli lo considero un amico. La parata più bella quella su Khedira contro la Juventus.
Gli esami di maturità li farò quando sarò pronto, spesso molti si dimenticano che ho ancora solo 18 anni, come tanti altri, non voglio che la gente lo dimentichi, quest'anno non mi sentivo di farli, non ero pronto."