parlavo di Asia in generale, anche e soprattutto Giappone, o a Taiwan.
Ma anche in Cina.
Quello che volevo sottolineare, più che improbabili paradisi, il paradosso che comportamenti normali (un sorriso in risposta ad uno sguardo di apprezzamento, con naturale spontaneità, la dovuta educazione e nel giusto contesto), secondo certi canoni recenti, sarebbero da ormai da disprezzare:
sia dalla prospettiva di chi li attua (uomo = pervertito che reifica e sessualizza la donna) che da quella di chi vi reagisce positivamente (donna = non sufficientemente emancipata da “capire” l’oltraggio ricevuto e ribellarvisi).
Questa deriva non ha fortunatamente, almeno per ora, sfondato nella stragrande maggioranza dei contesti geografici e sociali asiatici.
È pur vero, viceversa, che esistono dinamiche sociali e culturali nel rapporto uomo-donna assolutamente perverse, in Asia, che non rendono questo contesto esattamente… un paradiso!
Come sempre, questione di compromessi e preferenze.