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Non ci riescono neanche le cose piu semplici e facciamo errori grossolani.
Siamo contratti, nervosi, impauriti, disuniti.
Impossibile riconoscere le squadra che fino a pochi mesi fa eravamo abituati a vedere.
Capisco che sia difficile, perchè la reazione piu semplice è sempre la forca, ma paradossalmente parlare di disastro fine ciclo esonero non fa che peggiorare le cose.
E' proprio il clima teso e pessimista che è entrato a Milanello dopo la Roma ad aver creato questa situazione. Siamo in difficoltà, come capita a tutte nell'arco di una stagione, ma per uscirne il modo, secondo me, è recuperare leggerezza, entusiasmo, giocare per divertirsi in campo, tornare a giocare per stupire, giocare bene senza pensare a risultati e classifica, senza pensare al Napoli, senza obiettivi quasi, in questo modo per me possiamo recuperare lo spirito che ci ha portato a tante soddisfazioni in queste stagioni.
Invece ho idea che stiamo imboccando la strada che tante volte abbiamo preso prima dell'arrivo di Pioli, quella del pessimismo, della critica, della disfatta. Tutti cessi, tutti a casa, tutti colpevoli, tutti morti. Nessun che si salva, un clima da fine del mondo.
Cosa che capisco possa succedere al Milan (un ambiente che come puo darti il massimo come abbiamo vissuto neanche un anno fa, puo anche rapidamente diventare tossico, come abbiamo vissuto per molti anni purtroppo), ma è quanto di peggio e autodistruttivo per una squadra come la nostra, che resta comunque un gruppo giovane e poco esperto, nonostante siamo campioni in carica.
Comunque resto dell'idea che questo sia un rito di passaggio per diventare grandi e aprire un ciclo. Da Bergamo a Roma, la vedo come la chiusura di un cerchio, un periodo in cui abbiamo vissuto un idillio in una crescita costante e spettacolare, invidiati e Inspiegabili. Ma prima o poi le difficoltà arrivano e ti buttano a terra, è come se fosse finita la nostra adolescenza e ora si debba diventare adulti.
Se e come ci rialzeremo determinerà cosa diventeremo nei prossimi anni.
Siamo contratti, nervosi, impauriti, disuniti.
Impossibile riconoscere le squadra che fino a pochi mesi fa eravamo abituati a vedere.
Capisco che sia difficile, perchè la reazione piu semplice è sempre la forca, ma paradossalmente parlare di disastro fine ciclo esonero non fa che peggiorare le cose.
E' proprio il clima teso e pessimista che è entrato a Milanello dopo la Roma ad aver creato questa situazione. Siamo in difficoltà, come capita a tutte nell'arco di una stagione, ma per uscirne il modo, secondo me, è recuperare leggerezza, entusiasmo, giocare per divertirsi in campo, tornare a giocare per stupire, giocare bene senza pensare a risultati e classifica, senza pensare al Napoli, senza obiettivi quasi, in questo modo per me possiamo recuperare lo spirito che ci ha portato a tante soddisfazioni in queste stagioni.
Invece ho idea che stiamo imboccando la strada che tante volte abbiamo preso prima dell'arrivo di Pioli, quella del pessimismo, della critica, della disfatta. Tutti cessi, tutti a casa, tutti colpevoli, tutti morti. Nessun che si salva, un clima da fine del mondo.
Cosa che capisco possa succedere al Milan (un ambiente che come puo darti il massimo come abbiamo vissuto neanche un anno fa, puo anche rapidamente diventare tossico, come abbiamo vissuto per molti anni purtroppo), ma è quanto di peggio e autodistruttivo per una squadra come la nostra, che resta comunque un gruppo giovane e poco esperto, nonostante siamo campioni in carica.
Comunque resto dell'idea che questo sia un rito di passaggio per diventare grandi e aprire un ciclo. Da Bergamo a Roma, la vedo come la chiusura di un cerchio, un periodo in cui abbiamo vissuto un idillio in una crescita costante e spettacolare, invidiati e Inspiegabili. Ma prima o poi le difficoltà arrivano e ti buttano a terra, è come se fosse finita la nostra adolescenza e ora si debba diventare adulti.
Se e come ci rialzeremo determinerà cosa diventeremo nei prossimi anni.