Mi ricorda l'estate del 2002, con l'andare e venire su Nesta, dall'altra sponda del Tevere. A questo punto, il limite del senso tecnico ed economico di questa operazione è stato superato. Siamo stati presi per il collo da un dirigente di un club in gravi difficoltà economiche per un giocatore che il nostro nuovo allenatore desidera sopra ogni altro e che obiettivamente merita l'attenzione del Milan. Molti di noi si chiedono se abbia senso prenderlo a queste condizioni, ma comincerei piuttosto a chiedermi se, visto i passi sinora fatti per lui, abbia senso a questo punto il non prenderlo, considerate le aspettative maturate da tutti i soggetti della vicenda: giocatore, dirigenti dei club, tifoserie. Proprio come il Nesta di quella estate di tredici anni fa: prenderlo, punto. E, visti poi i ritorni di quella operazione per il Milan, il mio è anche un augurio.