Il torneo è poco attraente perché è sotto gli occhi di tutti che il calcio non è più un prodotto genuino in grado di regalare emozioni.
Guardare una partita di calcio, dal mio punto di vista, dovrebbe ricordarti in qualche modo i pomeriggi passati in cortile a giocare con la palla con i propri amici, a sentire la voce di tua mamma che da lontano ti urla che sono le 20.00 e che devi salire a casa per mangiare fermando la partita con gli atri sul 3 a 2 in mezzo a polemiche e sfottò tra bambini. Insomma, secondo me deve in qualche modo farti sentire emozioni pure come la banale gioia di re un calcio ad un pallone solo per il gusto di farlo! di divertirsi con gli amici, di migliorarsi continuamente e di puntare a vincere le partite.
Questo i ragazzi di oggi non lo vivono più. Oggi vengono prodotti in massa, come tanti piccoli robot vuoti e privi di sentimenti, in centri sportivi futuristici che tutto hanno per renderli delle star a partire dall’età di 14/15 anni. Sono ancora bambini ma spesso i loro genitori pretendono bancali di lingotti d’oro come vedono i propri figli mettere insieme 10 palleggi. Oggi giorno, come disse un certo Batistuta qualche tempo fa, certi ragazzini a 20 possiedono denaro e proprietà 10 volte tanto rispetto ai veri campioni degli anni passati. Dove vogliamo andare? Li pagano riempiendoli di soldi quando ancora devono dimostrare tutto. Seguono la carriera da calciatore non per la gioia di giocare a pallone, lo fanno per fama e soldi. Non che non lo facessero anche prima sia chiaro, ma una volta scendevano in campo per dare tutto e per vincere, giusto per il gusto di farlo. Per primeggiare, per essere il migliore.
Tutti questi valori si sono dissipati, spazzati via dal vile denaro che ha reso tossico questo sport.
Il risultato è l’azzeramento lento e costante delle emozioni. Il calcio è un prodotto vuoto.
Io che ricordo bene cosa era il vero calcio guardo queste partite annoiandomi a morte e inevitabilmente ne vedo sempre meno.