Cosa cambierei? Tutto ciò che può semplificare e snellire.
Potresti suggerirmelo tu (senza scherzi), se hai una qualche conoscenza specifica.
E sì, quando c'è un cambiamento da fare, io non posso, prima, studiarmi tutto l'ordinamento e laurearmi in scienze politiche. Nessuno lo può fare. Si tratta anche di fiducia.
Quando ci fu il discorso del referendum di Renzi, io votai a favore. Non mi sembrava ci fosse in pericolo la democrazia. Esistono moltissimi stati con quel modello, se non vado errato. Noi siamo più stupidi, forse?
Tu invece come la pensavi? E, se secondo te era in pericolo la democrazia, potresti dimostrarmi scientificamente perché? Il punto è che qualsiasi cambiamento sembra scatenare il ritorno alla dittatura. Non ci siamo secondo me.
Quello che posso fare è auspicare un cambiamento di una cosa che funziona male, documentarmi un minimo e cercare di capire se è opportuno. E quindi agire di conseguenza. Di certo non rimango immobile. Perché rimanere immobili e non cambiare idea dicono sia da stupidi. A me sembra inverosimile che la nostra struttura costituva attuale sia una perfetta sintesi di democrazia ed efficienza. Anzi, diciamo pure che è sicuramente fallace, essendo stata sintetizzata da uomini e non robot.
Il fatto che evidenziavo è che è di fatto impossibile cambiare questo sistema. Perché richiede uno sforzo talmente grande a livello politico e sociale, che tale sforzo viene immediatamente spacciato per forzatura fascista. Peccato che questa resistenza immane è paradossalmente una copia proprio di una delle caratteristiche che si vuole combattere.
Se poi, come tanti, mi dici che noi siamo italiani e le cose stanno bene così, non perché siano giuste, ma perché lo devono essere a causa di condizionamenti del passato, allora siamo spacciati. Che parliamo a fare.
Io la vedo da un altro punto di vista.
Tanto per farti capire che il mio orientamento politico non c'entra, al Referendum del 2016 ho votato NO perché ritenevo che sì, l'abolizione del bicameralismo perfetto fosse un'assoluta priorità, ma allo stesso tempo il modo in cui veniva proposto tale cambiamento era sbagliato. Non perché paventavo un ritorno al fascismo.
Io sto per finire la magistrale in Scienze Politiche, ma non sono l'unica persona che al momento del Referendum é andata a spulciarsi tutto quanto per poter prendere una decisione.
La Costituzione, la nostra, poiché lunga e contenente iprincìpi fondamentali, oltre che precetti sull'organizzazione dello Stato stesso, il che ha evitato disastri negli ultimi 70 anni. Quelli non li toccherei.
Posso dirti che per me i problemi sono sostanzialmente 2.
Il primo riguarda il bicameralismo perfetto (o paritario, che dir sì voglia) , e la cosiddetta navette. Cioé il fatto che, essendoci due camere che hanno stessi poteri e funzioni, ogni legge debba essere discussa da entrambe le camere e approvata virgola per virgola da entrambe le camere allo stesso modo. Questo - unito al fatto che ogni forza politica all'opposizione presenta circa 8000 emendamenti per ogni legge (non é un eufemismo) - allunga notevolmente l'iter parlamentare, facendo perdere del tempo prezioso.
Renderei quindi la camera alta diversa, con altre funzioni, e discuterei ogni legge solo alla camera bassa, salvo eccezioni.
Il parlamento in seduta comune infine per legge di stabilità e altre importanti decisioni.
Secondo. La legge elettorale attuale é incompatibile col sistema vigente. Questo rende il paese ancor di piú ingovernabile.
Il discorso é che il bipolarismo é superato. Essendo entrata una terza forza adesso, i pentastellati, é impossibile per un polo ottenere la maggioranza e governare da soli. Per questo gli"inciuci" e le "manovre di palazzo" sono l'unica via.
La Costituzione afferma giustamente che i deputati eletti sono in carica per 5 anni, quindi in teoria il voto non é la soluzione naturale quando un governo entra in crisi. Per trovare maggioranze quindi si deve far ricorso sempre a maggioranze che definire "innaturali" é un eufemismo, come quella giallorosso che sta per nascere, e ancor piú quella gialloverde.
Ti assicuro che scrivere una legge elettorale non é semplice in quanto devi far coesistere rappresentatività e governabilità.
Io non credo che queste cose debbano essere prerogativa di chi studia politica e lo fa di mestiere. Penso che informarsi un minimo sia necessario, anche su questioni che riguardano l'ordinamento.
Poi ognuno fa le proprie scelte politiche in base ad altro, l'etica ad esempio, ma é necessario, secondo me, un minimo sapere.
Una cosa positiva di questo governo é stata la restaurazione dell'ora settimanale di educazione civica nelle scuole. Ma per me un'ora resta ancora poca roba.
P. S. Non credo che Renzo a suo tempo sia stato accusato di essere fascista, quanto di aver voluto a tutti costi monopolizzare l'attenzione su di sé e sul gradimento che gli italiani sembravano per lui in quel preciso momento storico. Per questo l'Italia votò in massa NO. Inutile dire che la cosa gli si é ritorta contro.
Salvini, a mio modo di vedere, vuol fare la stessa cosa con i medesimi rischi. Per ora é acclamatissimo, in futuro lo sarà?