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Monti: “Pensiamo a una patrimoniale” “Contro l’evasione è una guerra”
“Vorremmo introdurre una tassa generalizzata ma non faremo blitz” Il premier al forum organizzato a Milano dal Financial Times: “Su fisco e corruzione misure dure”
ROMA Parla di «misure che possono sembrare di guerra» e Mario Monti sottolinea che in effetti contro l’evasione fiscale, in primo luogo, e la corruzione «questa è una guerra».
Dal forum organizzato a Milano dal Financial Times, il presidente del Consiglio ripercorre le tappe salienti di un anno di governo e rivendica le misure «per combattere l’evasione fiscale, come il redditometro, il tetto ai pagamenti in contanti».
«Non c’è società civile che si possa basare sulla fiducia tra individui e Stato e vicerversa se non si abbatte l’evasione fiscale e la «corruzione», ricorda Monti. Proprio a proposito della lotta alla corruzione, Monti dà atto della «determinazione e abilità del ministro della Giustizia, grazie alle quali abbiamo introdotto misure che per la prima volta combatteranno la corruzione secondo standard giudicati soddisfacenti da vari enti europei».
«Vorremmo introdurre una tassa generalizzata sui patrimoni ma non avendo gli strumenti non vorremmo favorire l’allontanamento dei capitali»: lo ha affermato il premier Mario Monti aggiungendo che una eventuale patrimoniale «non verrà introdotta nottetempo, ci sono passi che stiamo facendo». «L’imposta patrimoniale, o wealth tax, «c’è in molti Paesi altamente capitalisti. In Italia ce ne sono alcune importanti componenti. Ma la cosa peggiore sarebbe dire `si´, vogliamo la patrimoniale senza avere gli strumenti per introdurla. Avrei un approccio» molto prudente alla materia.Il mio approccio è laico», ha aggiunto il presidente del Consiglio. «Non sono contrario a una tassa patrimoniale ma dipenderà - ha spiegato - da come funzionerà e da come sarà utilizzata: come strumento fiscale o come misura una tantum da parte di governi che vogliono dare un taglio al passato». «Il 4 dicembre scorso - ha ricordato il premier - avevamo considerato di introdurla. Ma da una parte 1,5 dei tre componenti della nostra maggioranza era contrario. Dall’altra, a differenza di altri sistemi fiscali, in Italia non erano disponibili informazioni sulla proprietà dei beni. Abbiamo allora approssimato la cifra aumentando la percentuale su alcuni beni già tassati. E alla fine abbiamo preso la decisione sulla tassa sulla prima casa che era stata rimossa dal governo che ci ha preceduto e che però esiste in tutti i paesi». Monti ha comunque indicato che sulla questione «vorrei sdrammatizzare: la tassa patrimoniale esiste già in alcuni paesi estremamente capitalisti».
La riforma delle pensioni dello scorso anno «porta risparmi altissimi» all’Italia, per 7,6 miliardi di euro nel 2014, «che diventeranno 22 miliardi nel 2020», ha ricordato il presidente del consiglio, Mario Monti, elencando i provvedimenti presi dal suo governo nel corso del `Financial Times Italian summit´. Il sistema pensionistico è stato «stabilizzato» rendendolo «interamente dipendente dai contributi» con l’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile, «e presto a 67», e indicizzando le pensioni alla durata media della vita, ha sottolineato Monti.
«La crescita può tornare non appena sarà risolta la crisi della zona euro»., sostiene il premier sottolineando che «l’Italia non ha grandi squilibri a parte il rapporto debito-Pil».
La Stampa
“Vorremmo introdurre una tassa generalizzata ma non faremo blitz” Il premier al forum organizzato a Milano dal Financial Times: “Su fisco e corruzione misure dure”
ROMA Parla di «misure che possono sembrare di guerra» e Mario Monti sottolinea che in effetti contro l’evasione fiscale, in primo luogo, e la corruzione «questa è una guerra».
Dal forum organizzato a Milano dal Financial Times, il presidente del Consiglio ripercorre le tappe salienti di un anno di governo e rivendica le misure «per combattere l’evasione fiscale, come il redditometro, il tetto ai pagamenti in contanti».
«Non c’è società civile che si possa basare sulla fiducia tra individui e Stato e vicerversa se non si abbatte l’evasione fiscale e la «corruzione», ricorda Monti. Proprio a proposito della lotta alla corruzione, Monti dà atto della «determinazione e abilità del ministro della Giustizia, grazie alle quali abbiamo introdotto misure che per la prima volta combatteranno la corruzione secondo standard giudicati soddisfacenti da vari enti europei».
«Vorremmo introdurre una tassa generalizzata sui patrimoni ma non avendo gli strumenti non vorremmo favorire l’allontanamento dei capitali»: lo ha affermato il premier Mario Monti aggiungendo che una eventuale patrimoniale «non verrà introdotta nottetempo, ci sono passi che stiamo facendo». «L’imposta patrimoniale, o wealth tax, «c’è in molti Paesi altamente capitalisti. In Italia ce ne sono alcune importanti componenti. Ma la cosa peggiore sarebbe dire `si´, vogliamo la patrimoniale senza avere gli strumenti per introdurla. Avrei un approccio» molto prudente alla materia.Il mio approccio è laico», ha aggiunto il presidente del Consiglio. «Non sono contrario a una tassa patrimoniale ma dipenderà - ha spiegato - da come funzionerà e da come sarà utilizzata: come strumento fiscale o come misura una tantum da parte di governi che vogliono dare un taglio al passato». «Il 4 dicembre scorso - ha ricordato il premier - avevamo considerato di introdurla. Ma da una parte 1,5 dei tre componenti della nostra maggioranza era contrario. Dall’altra, a differenza di altri sistemi fiscali, in Italia non erano disponibili informazioni sulla proprietà dei beni. Abbiamo allora approssimato la cifra aumentando la percentuale su alcuni beni già tassati. E alla fine abbiamo preso la decisione sulla tassa sulla prima casa che era stata rimossa dal governo che ci ha preceduto e che però esiste in tutti i paesi». Monti ha comunque indicato che sulla questione «vorrei sdrammatizzare: la tassa patrimoniale esiste già in alcuni paesi estremamente capitalisti».
La riforma delle pensioni dello scorso anno «porta risparmi altissimi» all’Italia, per 7,6 miliardi di euro nel 2014, «che diventeranno 22 miliardi nel 2020», ha ricordato il presidente del consiglio, Mario Monti, elencando i provvedimenti presi dal suo governo nel corso del `Financial Times Italian summit´. Il sistema pensionistico è stato «stabilizzato» rendendolo «interamente dipendente dai contributi» con l’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile, «e presto a 67», e indicizzando le pensioni alla durata media della vita, ha sottolineato Monti.
«La crescita può tornare non appena sarà risolta la crisi della zona euro»., sostiene il premier sottolineando che «l’Italia non ha grandi squilibri a parte il rapporto debito-Pil».
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