Ibra:"Dobbiamo avere il coraggio di sognare lo scudetto".

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Ibra alla GDS:" Per stare in forma mi alleno tanto. La mia filosofia è "quando lavori forte torna tutto indietro". A 30 dovevo fare di più per stare bene. Il mio arrivo al Milan è stata una sfida differtente perché non erano al top. Ogni giocatore che è tornanto al Milan non è riuscito a fare come la prima volta, questa era la sfida più grande. Entro e faccio Zlatan Ibrahimovic e cambio le cose.Ogni trofeo ha una sua storia. Tutti i trofei sono belli. Quando qualcosa ti torna vuol dire che hai fatto qualcosa di positivo".

"Milan da scudetto?Secondo me la squadra deve avere il coraggio di sognare lo scudetto. Abbiamo fame e voglia, bisogna fare ancora di più".

Sull'allenamento sulla neve: "Questa è la mentalità. Più mi alleno più mi sento meglio".

Un consiglio ai suoi coetanei: "Bisogna credere in se stessi e non mollare, bisogna sempre fare di più"

Credi di passare il tuo carisma ai compagni? "Si, penso di si"
 

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Ibra alla GDS:" Per stare in forma mi alleno tanto. La mia filosofia è "quando lavori forte torna tutto indietro". A 30 dovevo fare di più per stare bene. Il mio arrivo al Milan è stata una sfida differtente perché non erano al top. Ogni giocatore che è tornanto al Milan non è riuscito a fare come la prima volta, questa era la sfida più grande. Entro e faccio Zlatan Ibrahimovic e cambio le cose.Ogni trofeo ha una sua storia. Tutti i trofei sono belli. Quando qualcosa ti torna vuol dire che hai fatto qualcosa di positivo".

"Milan da scudetto?Secondo me la squadra deve avere il coraggio di sognare lo scudetto. Abbiamo fame e voglia, bisogna fare ancora di più".

Sull'allenamento sulla neve: "Questa è la mentalità. Più mi alleno più mi sento meglio".

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Ibra, l’ultimo baluardo, insieme a Maldini, del vero Milan. Dichiarazioni fondamentali per dare mentalità vincente a squadra e tifoseria.
 
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Ibra alla GDS:" Per stare in forma mi alleno tanto. La mia filosofia è "quando lavori forte torna tutto indietro". A 30 dovevo fare di più per stare bene. Il mio arrivo al Milan è stata una sfida differtente perché non erano al top. Ogni giocatore che è tornanto al Milan non è riuscito a fare come la prima volta, questa era la sfida più grande. Entro e faccio Zlatan Ibrahimovic e cambio le cose.Ogni trofeo ha una sua storia. Tutti i trofei sono belli. Quando qualcosa ti torna vuol dire che hai fatto qualcosa di positivo".

"Milan da scudetto?Secondo me la squadra deve avere il coraggio di sognare lo scudetto. Abbiamo fame e voglia, bisogna fare ancora di più".

Sull'allenamento sulla neve: "Questa è la mentalità. Più mi alleno più mi sento meglio".

Un consiglio ai suoi coetanei: "Bisogna credere in se stessi e non mollare, bisogna sempre fare di più"

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Ibra per voglia di vincere è l'unico che potrebbe stare nei Milan stellari
 

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Ibra per voglia di vincere è l'unico che potrebbe stare nei Milan stellari

Non lo sappiamo, penso che ne abbiamo anche altri di giocatori con mentalità vincente, anche se giovani. Ibra a differenza loro però sa come si vince, avendo molta esperienza.

Semmai sono dichiarazioni importanti specie per i tifosi, ormai abituati a talmente tante bastonate da avere in molti casi perso la mentalità vincente, tanto che leggo di gente che per il DOPO IBRA ha come sogno Belotti e che teme Lazio e Atalanta siccome usciranno probabilmente subito in Europa causa sorteggi, li teme in ottica quarto posto.

Una parte di tifoseria ormai abituata a temere tutti, a rispettare tutti, e con una mentalità più da provinciale che da grande club.
 

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Il grande crimine dell’Estate 2012 è stato proprio questo: il tentativo di spazzare via qualsiasi legame col passato e qualsiasi traccia del Milan vincente. Liquidati tutti i senatori e svenduti Ibra e Thiago non c’era più nessuno che potesse sostenere tecnicamente la squadra verso grandi traguardi, né che potesse trasmettere cosa fosse la mentalità Milan, lo stile Milan, vincente nel DNA.

Questi anni sciagurati sono stati frutto della decisione (per me criminalmente lucida e consapevole) di sradicare qualunque traccia di mentalità vincente, di eliminare la trasmissione generazionale da un gruppo ad un altro.

Nemmeno la Juve ha mai osato tanto, nemmeno quando andò in B, infatti tenne giocatori come Buffon, Del Piero, Nedved e Trezeguet. La spina dorsale, necessaria affinché il club non diventasse un qualcosa di “totalmente altro”.

L’alto tradimento, il crimine odioso e secondo me compiuto con lucida malvagità da Berlusconi (che aveva già deciso di vendere e voleva rendere la risalita più difficile possibile per chi sarebbe venuto dopo), è stato proprio questo: tentare di far diventare il Milan un qualcosa di “totalmente altro”. Un qualcosa che col Milan non solo di Sacchi, Capello e Ancelotti, ma pure col Milan del Gre-No-Li e di Rocco avesse in comune solo la maglia e lo stemma.

E devo dire che ci stava riuscendo, sia a livello di club che di tifoseria. Ancora un altro decennio così e sarebbe stato troppo tardi, saremmo stati inghiottiti dai flutti della storia. Ibra è arrivato, anzi tornato, in tempo.
 

Davidoff

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Il grande crimine dell’Estate 2012 è stato proprio questo: il tentativo di spazzare via qualsiasi legame col passato e qualsiasi traccia del Milan vincente. Liquidati tutti i senatori e svenduti Ibra e Thiago non c’era più nessuno che potesse sostenere tecnicamente la squadra verso grandi traguardi, né che potesse trasmettere cosa fosse la mentalità Milan, lo stile Milan, vincente nel DNA.

Questi anni sciagurati sono stati frutto della decisione (per me criminalmente lucida e consapevole) di sradicare qualunque traccia di mentalità vincente, di eliminare la trasmissione generazionale da un gruppo ad un altro.

Nemmeno la Juve ha mai osato tanto, nemmeno quando andò in B, infatti tenne giocatori come Buffon, Del Piero, Nedved e Trezeguet. La spina dorsale, necessaria affinché il club non diventasse un qualcosa di “totalmente altro”.

L’alto tradimento, il crimine odioso e secondo me compiuto con lucida malvagità da Berlusconi (che aveva già deciso di vendere e voleva rendere la risalita più difficile possibile per chi sarebbe venuto dopo), è stato proprio questo: tentare di far diventare il Milan un qualcosa di “totalmente altro”. Un qualcosa che col Milan non solo di Sacchi, Capello e Ancelotti, ma pure col Milan del Gre-No-Li e di Rocco avesse in comune solo la maglia e lo stemma.

E devo dire che ci stava riuscendo, sia a livello di club che di tifoseria. Ancora un altro decennio così e sarebbe stato troppo tardi, saremmo stati inghiottiti dai flutti della storia. Ibra è arrivato, anzi tornato, in tempo.

Ibra aiuta a livello di mentalità, ma è sbagliato pensare che il semplice chiamarsi Milan ci dia automaticamente il diritto di avere una squadra forte e stare al top. Il blasone impolverato è bello da far vedere ai nuovi giocatori, ma se non si ricomincerà a vincere trofei quella mentalità vincente non si ricostruirà mai, così come non l'hanno costruita Roma e Napoli, pur finendo molti anni di fila in CL. Distruggere una squadra vincente è facile, tirarla su molto più difficile, speriamo che prima o poi le cose girino per il verso giusto e che Paolo riesca a traghettarci fuori dal limbo.
 

A.C Milan 1899

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Ibra aiuta a livello di mentalità, ma è sbagliato pensare che il semplice chiamarsi Milan ci dia automaticamente il diritto di avere una squadra forte e stare al top. Il blasone impolverato è bello da far vedere ai nuovi giocatori, ma se non si ricomincerà a vincere trofei quella mentalità vincente non si ricostruirà mai, così come non l'hanno costruita Roma e Napoli, pur finendo molti anni di fila in CL. Distruggere una squadra vincente è facile, tirarla su molto più difficile, speriamo che prima o poi le cose girino per il verso giusto e che Paolo riesca a traghettarci fuori dal limbo.

Tutto giusto, ci mancherebbe. È ovvio che tornare a vincere e tornare a qualificarsi stabilmente in CL sia la condicio sine qua non.

Comunque Napoli e Roma non vanno considerate, sono due squadre che per vincere hanno avuto bisogno l’una del numero 1 di sempre, l’altra che Sensi bruciasse il patrimonio di famiglia. Per vincere rispettivamente due scudetti (1 fu un furto ignobile, nel ’90, tra la monetina di Alemao e Lo Bello) e 1 scudetto (nel 2001) in quei cicli.

Noi dobbiamo paragonarci al Liverpool, per bacino d’utenza e prospettive, e anche loro dopo aver investito tanto trovarono il gruppo e l’allenatore giusti.

Cmq il mio discorso era più relativo alla mentalità anche dei tifosi. Io capisco tutto, ma sentire fratelli nella Fede dire “il mio sogno per il DOPO IBRA è Belotti” mi fa raggelare il sangue nelle vene e mi riempie di tristezza. A parte che Ibra si ritirerà minimo nel 2022, non certo prima, dire che un club come il Milan, dopo (si spera) due qualificazioni in CL di fila (tale dovrà essere la nostra posizione anfine stagione 2021/2022, se da campioni o magari bicampioni si vedrà, noi puntiamo a quello comunque, ma la qualificazione CL è assolutamente categorica), dovrebbe andare a prendere un fallito come Belotti, che nel 2022 avrà quasi 30 anni e credo proprio che non avrà dimostrato nulla di più di quanto dimostrato fino ad ora, da proprio l’idea del ridimensionamento che abbiamo avuto come tifosi. L’Inda nel 2019, alla seconda qualificazione CL di fila, prendeva Lukaku per sostituire Icardi per dire, noi invece dovremmo prendere, nella medesima situazione (cioè due qualificazioni -come minimo- di fila in CL) Belotti. Cioè un ventinovenne (nel 2022) che l’unica cosa che oggi (anno Domini 2020) ha dimostrato è di essere un Lucarelli dei poveri.

Ma non scherziamo proprio. Belotti potrebbe andare bene al massimo come vice Ibra intanto che Ibra gioca ancora, ma assolutamente non per continuare la sua legacy.
 

Davidoff

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Tutto giusto, ci mancherebbe. È ovvio che tornare a vincere e tornare a qualificarsi stabilmente in CL sia la condicio sine qua non.

Comunque Napoli e Roma non vanno considerate, sono due squadre che per vincere hanno avuto bisogno l’una del numero 1 di sempre, l’altra che Sensi bruciasse il patrimonio di famiglia. Per vincere rispettivamente due scudetti (1 fu un furto ignobile, nel ’90, tra la monetina di Alemao e Lo Bello) e 1 scudetto (nel 2001) in quei cicli.

Noi dobbiamo paragonarci al Liverpool, per bacino d’utenza e prospettive, e anche loro dopo aver investito tanto trovarono il gruppo e l’alleatore giusti.

Sì, il Liverpool è una delle squadre che più ci somigliano, in effetti sono stati a bocca asciutta per molto più tempo di noi in Premier.
Tra le condizioni che servono per tornare a vincere aggiungerei il declino dei ladri, perché quest'anno sono in semi-transizione, ma se dopo Ronaldo rinforzassero con criterio la squadra e tornassero a fare campionati da più di 90 punti sarà durissima.
 

A.C Milan 1899

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Sì, il Liverpool è una delle squadre che più ci somigliano, in effetti sono stati a bocca asciutta per molto più tempo di noi in Premier.
Tra le condizioni che servono per tornare a vincere aggiungerei il declino dei ladri, perché quest'anno sono in semi-transizione, ma se dopo Ronaldo rinforzassero con criterio la squadra e tornassero a fare campionati da più di 90 punti sarà durissima.

Noi facciamo il nostro, poi i ladri saranno un problema “gestibile”, come sono sempre stati quando eravamo il Milan (non solo con Berlusconi ma anche negli anni ‘50 e ‘60). Fare campionati da oltre 90 punti quando hai rivali seri è tutto meno che facile.

Il Liverpool si, ha avuto un periodo anche peggiore del nostro. Negli anni compresi tra il ‘90 e il 2019 l’unico trofeo veramente importante vinto è stata la Champions del 2005, a parte quella ha vinto qualche FA Cup e Supercoppa d’Inghilterra, una Coppa UEFA e una Supercoppa UEFA. Anni durissimi davvero, e soprattutto lunghissimi.
 

7AlePato7

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Noi facciamo il nostro, poi i ladri saranno un problema “gestibile”, come sono sempre stati quando eravamo il Milan (non solo con Berlusconi ma anche negli anni ‘50 e ‘60). Fare campionati da oltre 90 punti quando hai rivali seri è tutto meno che facile.

Il Liverpool si, ha avuto un periodo anche peggiore del nostro. Negli anni compresi tra il ‘90 e il 2019 l’unico trofeo veramente importante vinto è stata la Champions del 2005, a parte quella ha vinto qualche FA Cup e Supercoppa d’Inghilterra, una Coppa UEFA e una Supercoppa UEFA. Anni durissimi davvero, e soprattutto lunghissimi.
In Italia vincere è durissima, perché servono corazzate pressoché invincibili per primeggiare contro i ladri di Torino. Contro la Juve di Capello avevamo una squadra nettamente più forte della loro, ma per ladrate varie siamo arrivati dietro... per non parlare del gol annullato a Muntari con uno scudetto letteralmente sottratto con furto con scasso...
 

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