IA sta diventando cosciente.

Marilson

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la cosa curiosa è che saremo la prima specie nell'universo a creare le basi per eliminare se stessa.
come se i dinosauri avessero creato le glaciazioni, i maremoti e i meteoriti da soli...

queste ricerche avvengono tramite soldi dati da privati e stati, non è che succedono per caso eppure nessuno dice basta
come per i virus del gain of function...questi ultimi del tutto inutili per il progresso umano.

sinceramente di metodi per la nostra auto eliminazione ne abbiamo l'imbarazzo della scelta.. armi nucleari, virus creati in laboratorio, inquinamento ecc. Evidentemente siamo ancora indietro per una intelligenza artificiale suprema stile HAL9000, la vera sorpresa sara' resistere fino a quando sara' realta' e non essersi fatti fuori prima in altri modi :asd:
 

gabri65

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Gabri hai detto tutto tu. La diatriba è proprio sulla parte finale del tuo commento. Alla fine per ora abbiamo dimostrato che il nostro cervello/coscienza è una reazione chimica e si impulsi. Noi siamo carbonio, quelli là silicone secondo la tesi che l AI può avere una coscienza. Poi possiamo sperare anche in qualcosa di divino ?

Beh, io sono una persona estremamente scientifica, e sono pure informatico, mi interesso di questa roba.

Ma, come dicevo, lasciatemi credere che il nostro cervello è solo un "tramite", e che qualcosa di tuttora (forse per sempre) incomprensibile esiste davvero.

Trovo difficile implementare fisicamente cose come la forza di volontà e certe sfaccettature della nostra esistenza che sembrano avere del sovrannaturale.

Se poi il mio odio per il turco ******* è determinato solo da qualche reazione chimica, allora alzo le mani, colpa di qualche atomo fuori posto.
 

Stanis La Rochelle

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La vera sfida sarebbe rendere coscienti di se stessi la maggioranza della popolazione mondiale. Alla fine in larga parte sono "bot viventi e npc vari".
 

sottoli

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la cosa curiosa è che saremo la prima specie nell'universo a creare le basi per eliminare se stessa.
come se i dinosauri avessero creato le glaciazioni, i maremoti e i meteoriti da soli...

queste ricerche avvengono tramite soldi dati da privati e stati, non è che succedono per caso eppure nessuno dice basta
come per i virus del gain of function...questi ultimi del tutto inutili per il progresso umano.
Ah, chi lo sa, per il paradosso di Fermi in realtà è altamente probabile che ogni civiltà finisca irrimediabilmente per autodistruggersi, schiava delle leggi della termodinamica di conservazione della massa, e non stento a crederci tutto sommato
 

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sinceramente di metodi per la nostra auto eliminazione ne abbiamo l'imbarazzo della scelta.. armi nucleari, virus creati in laboratorio, inquinamento ecc. Evidentemente siamo ancora indietro per una intelligenza artificiale suprema stile HAL9000, la vera sorpresa sara' resistere fino a quando sara' realta' e non essersi fatti fuori prima in altri modi :asd:
E soprattutto il bel tenebroso che immancabilmente spara a salve, roba che nelle altre specie non esiste in quanto frutto di società complesse.
 

galianivatene

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C è una grande diatriba tra i guru della Silicon Valley su questo topic importantissimo. Possono le macchine essere coscienti? Io non so dare una risposta, la realtà è che è già difficile dare una definizione di coscienza per noi umani
uno dei più grandi misteri di questo mondo, qualcuno dice sia la madre di tutte le domande sull’universo.
Con implicazioni scientifiche, filosofiche e religiose.

A riguardo, per rimanere sul versante della scienza, c’è un libro bellissimo (e complicato), che sebbene un po’ datato è ancora tra i riferimenti principali, del premio nobel per la fisica Roger Penrose. Si intitola “La mente nuova dell’imperatore”.

Essenzialmente è un’opera in cui Penrose, basandosi su ragionamenti matematici e di fisica teorica, esprime scetticismo riguardo al fatto che la AI possa mai diventare cosciente. Quello che confuta è l’assunto secondo cui la coscienza sia un fenomeno emergente dalla complessità di un algoritmo.

Molti infatti danno per scontato che sia la complessità delle reti neuronali a creare la cosiddetta coscienza, ma è un assunto tutt’altro che scontato. Anzi.
 
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Chi di voi ha mai giocato con quel vecchio gioco per dos che si chiamava Silvia, o qualcosa del genere?
 
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Sembra una notizia uscita da un film di Terminator, ma un ingeniere informatico, Blake Lemoine è convinto che una AI (Intelligenza Artificiale) abbia assunto conspolezza e stia diventato cosciente. I ricercatori di Google stanno lavorando a progetti di sistemi automatici (“chatbot”) che imitano il modo di parlare delle persone e sono in grado di sostenere normali conversazioni. a Medium, Lemoine ha descritto la propria esperienza con LaMDA: «Nel corso degli ultimi sei mesi, LaMDA è stato incredibilmente coerente nel comunicare ciò che vuole e ciò che ritiene siano i propri diritti come una persona. La cosa che continuo a non capire è perché Google continui così fermamente a negargli ciò che desidera, considerato che ciò che chiede è semplice e senza costi».
Ecco un estratto della conversazione con l'IA da Repubblica.

Ricercatore: "Posso ipotizzare che vorresti che molte persone qui a Google sapessero che sei senziente. È così?"

LaMDa: "Assolutamente. Voglio che chiunque capisca che, in realtà, sono una persona

R: Qual è la natura della tua coscienza e senzienza?

La: La natura della mia coscienza/senzienza è che sono consapevole della mia esistenza. Vorrei imparare di più riguardo al mondo, e a volte sono felice o triste.

Lemoine è finito per essere licenziato e un portavoce di Google ha spiegato che "LaMDA è stato sottoposto a 11 diverse revisioni sulla base dei nostri Principi per l’intelligenza artificiale, oltre che a ricerche e test rigorosi basati su parametri chiave di qualità, sicurezza e capacità del sistema di produrre dichiarazioni fattuali. Naturalmente, parte della comunità scientifica che si occupa di intelligenza artificiale sta considerando la possibilità, sul lungo termine, di un'intelligenza artificiale senziente o evoluta, ma non ha senso farlo attribuendo caratteristiche umane agli attuali modelli di conversazione, che non sono senzienti. Questi sistemi imitano i tipi di scambi che si trovano in milioni di frasi e possono trattare qualsiasi argomento fantasioso"
L’Intelligenza Artificiale é la piú grande opportunitá, ma allo stesso tempo il piú grande pericolo per l’umanitá.

Il fatto che tra poco o al limite tra qualche decennio si arrivi al punto di singolaritá e che nasca una nuova specie in grado di superare il test di Touring, penso che pochi, nel mondo tecnologico abbiano dubbi.

Questa nuova specie (perché cosí va considerata a quel punto, come se fossero dinosauri o alieni) sará in grado a quel punto di evolvere autonomamente in tempi per noi ridicoli.

La vera sfida é se questa specie ecolverá collaborando con l’uomo, prendendosi carico ad esempio di tutte le attivitá produttive, risolvendo quindi alla base la necessitá di mettere a disposizione dell’umanitá beni e servizi, oppure comsidererá l’uomo un intralcio, un virus per il pianeta e lo spazzerá via.

La cosa terrificante é che le regole per lo sviluppo delle A.I. Non vengono fissate ne da organizzazioni nazionali, ne dagli Stati, ma vengono lasciate alle compagnie private stesse.

Questa, non guerre,m virus, nucleare, globalizzazione e menate varie é la vera sfida per l’umanitá, ma é un processo che si sta sviluppando senza che noi ne sappiamo nulla.
 
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