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I cinesi:"Milanisti, vogliamo il club in cima al mondo". Il closing.
Come riporta La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 7 agosto 2016, la cordata cinese che ha acquistato il Milan, dopo il preliminare, ha rilanciato le prime dichiarazioni attraverso un portavoce. Ecco quanto dichiarato:" I tifosi stiano tranquilli, se abbiamo fatto questo investimento è perché vogliamo che il Milan torni ad essere al vertice nel mondo. E ’un nostro obiettivo".
L'obiettivo degli stessi cinesi è quello di arrivare al closing prima del 20 novembre, giorno in cui ci sarà il derby.
Fassone (L'AD del Milan cinese), intanto, ha già iniziato a lavorare. C'è stata una telefonata con Galliani. Ed il mercato attuale dovrà essere concordato tra i due. A Galliani, poi, potrebbe essere offerto un ruolo da consulente. Si sta ragionando anche sul futuro Direttore Sportivo, i profili analizzati sono almeno 4-5. Berlusconi resterà presidente onorario, ma il cognome sparirà dal CDA del Milan.
Bisognerà capire anche il futuro di Umberto Gandini, ministro degli esteri del Milan che, comunque, ha dei buoni rapporti con Fassone.
Si continua da qui, dove trovate tutte le news precedenti ---) http://www.milanworld.net/milan-venduto-sino-europe-investment-management-changxing-vt39155.html
Repubblica (Luca Pagni) a pag. 14, tra la cronaca economica: in Cina spiegano che Milan Inter fu la prima partita del calcio europeo ad essere trasmessa da quelle parti. Ma il Milan ha molti più tifosi dei cugini, ben 4 milioni. Il club rossonero infatti è il secondo più seguito, soltanto il Manchester United per ora ha più fan.
E questo spiega anche la determinazione della cordata che ha voluto fortemente il Diavolo spendendo 1 miliardo tra quote e impegni finanziari. La trattativa, tuttavia, non sarebbe mai giunta alla conclusione senza l'intervento diretto del governo di Pechino, che attraverso Haixia (fondo statale) ha garantito l'affare con il 15%, diventando il maggior socio all'interno della cordata. Il progetto Milan, in ogni caso, non ha a che fare soltanto con i piani di espansione del governo cinese. Il club rossonero è destinato a diventare un vero e proprio modello per tutte le operazioni future di questo tipo. Infatti, proprio grazie alla sua enorme popolarità i cinesi hanno intenzione di utilizzare il Milan come simbolo del made in Italy. Per fare un paragone, è come se avessero rilevato il marchio Ferrari.
Un simbolo di eccellenza sportiva che può servire come biglietto da visita per futuri progetti di espansione nel mondo dello sport.
Per il momento sono noti soltanto i detentori del 30% (Haixia e Yonghong Li), maggioranza relativa. Il restante 69% sarà diviso tra diverse grandi aziende, alcune delle quali a loro volta controllate dallo Stato, ma per buona parte avremo un azionariato diffuso. L'idea è quella di dare vita ad una sorta di azionariato popolare dove aziende, imprenditori e tifosi vip avranno una percentuale del glorioso club rossonero. Cosicché tutti possano sentirsi parte del grande progetto. Che sarà un modello a metà tra le società inglesi quotate in borsa e l'azionariato popolare di Barca e Real Madrid. Un progetto che verrà delineato nei dettagli nei prossimi mesi.
Come riporta La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 7 agosto 2016, la cordata cinese che ha acquistato il Milan, dopo il preliminare, ha rilanciato le prime dichiarazioni attraverso un portavoce. Ecco quanto dichiarato:" I tifosi stiano tranquilli, se abbiamo fatto questo investimento è perché vogliamo che il Milan torni ad essere al vertice nel mondo. E ’un nostro obiettivo".
L'obiettivo degli stessi cinesi è quello di arrivare al closing prima del 20 novembre, giorno in cui ci sarà il derby.
Fassone (L'AD del Milan cinese), intanto, ha già iniziato a lavorare. C'è stata una telefonata con Galliani. Ed il mercato attuale dovrà essere concordato tra i due. A Galliani, poi, potrebbe essere offerto un ruolo da consulente. Si sta ragionando anche sul futuro Direttore Sportivo, i profili analizzati sono almeno 4-5. Berlusconi resterà presidente onorario, ma il cognome sparirà dal CDA del Milan.
Bisognerà capire anche il futuro di Umberto Gandini, ministro degli esteri del Milan che, comunque, ha dei buoni rapporti con Fassone.
Si continua da qui, dove trovate tutte le news precedenti ---) http://www.milanworld.net/milan-venduto-sino-europe-investment-management-changxing-vt39155.html
Repubblica (Luca Pagni) a pag. 14, tra la cronaca economica: in Cina spiegano che Milan Inter fu la prima partita del calcio europeo ad essere trasmessa da quelle parti. Ma il Milan ha molti più tifosi dei cugini, ben 4 milioni. Il club rossonero infatti è il secondo più seguito, soltanto il Manchester United per ora ha più fan.
E questo spiega anche la determinazione della cordata che ha voluto fortemente il Diavolo spendendo 1 miliardo tra quote e impegni finanziari. La trattativa, tuttavia, non sarebbe mai giunta alla conclusione senza l'intervento diretto del governo di Pechino, che attraverso Haixia (fondo statale) ha garantito l'affare con il 15%, diventando il maggior socio all'interno della cordata. Il progetto Milan, in ogni caso, non ha a che fare soltanto con i piani di espansione del governo cinese. Il club rossonero è destinato a diventare un vero e proprio modello per tutte le operazioni future di questo tipo. Infatti, proprio grazie alla sua enorme popolarità i cinesi hanno intenzione di utilizzare il Milan come simbolo del made in Italy. Per fare un paragone, è come se avessero rilevato il marchio Ferrari.
Un simbolo di eccellenza sportiva che può servire come biglietto da visita per futuri progetti di espansione nel mondo dello sport.
Per il momento sono noti soltanto i detentori del 30% (Haixia e Yonghong Li), maggioranza relativa. Il restante 69% sarà diviso tra diverse grandi aziende, alcune delle quali a loro volta controllate dallo Stato, ma per buona parte avremo un azionariato diffuso. L'idea è quella di dare vita ad una sorta di azionariato popolare dove aziende, imprenditori e tifosi vip avranno una percentuale del glorioso club rossonero. Cosicché tutti possano sentirsi parte del grande progetto. Che sarà un modello a metà tra le società inglesi quotate in borsa e l'azionariato popolare di Barca e Real Madrid. Un progetto che verrà delineato nei dettagli nei prossimi mesi.
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